Cronaca
Un hooligan pregiudicato in fuga dopo un’aggressione a Roma: catturato in Inghilterra

Hai mai immaginato una vacanza a Roma che si trasforma in un incubo di violenza e fuga internazionale? Scopri i dettagli shockanti di questo caso che ha sconvolto la città eterna! #RomaNotte #ViolenzaDomestica #FugaTuristica
L’Aggressione Scioccante
In una notte fatale in un hotel della Balduina, a Roma, una coppia di turisti inglesi di sessant’anni si è ritrovata al centro di un dramma inimmaginabile. L’uomo, tornato in camera ubriaco fradicio come spesso gli accadeva, ha perso il controllo per un motivo banale: la compagna non spegneva la luce. In un’esplosione di rabbia, l’ha aggredita con pugni al volto e calci al corpo, riducendola in condizioni disperate. Le urla strazianti hanno attirato l’attenzione del portiere di notte, che ha subito chiamato i soccorsi. I sanitari, arrivati in pochi minuti, hanno trovato la donna coperta di sangue e l’hanno trasportata d’urgenza al policlinico Gemelli. Le ferite erano gravi: tagli al volto, ecchimosi diffuse e addirittura una frattura del piatto tibiale, con i medici che hanno previsto una prognosi di 30 giorni.
La Denuncia Sbalorditiva
Interrogata dagli agenti del commissariato Monte Mario, la vittima ha rivelato dettagli inquietanti sul suo aggressore. “È stato mio marito a ridurmi in questo stato – ha confessato – è un violento cronico e un alcolista incallito, oltre a essere un hooligan del West Ham United con un passato di arresti per scontri negli stadi”. Le autorità hanno inizialmente ipotizzato un’accusa di tentato omicidio, lasciando tutti a chiedersi: quanto può spingersi la furia di un uomo ossessionato dal calcio e dall’alcol? La Fuga Mozzafiato
Quando la polizia è arrivata in hotel per arrestarlo, l’uomo era già scomparso, portando via le sue valigie in una mossa calcolata. Gli investigatori hanno ricostruito i suoi spostamenti in tempo record, scoprendo che era fuggito verso l’aeroporto di Fiumicino e aveva imbarcato sul primo volo disponibile verso Francoforte. La caccia internazionale è scattata immediatamente, con la polizia italiana che ha allertato l’Interpol e le forze dell’ordine europee. Ma ecco la svolta: il volo ha fatto scalo a Newcastle, e le accuse sono state riviste in lesioni gravi e maltrattamenti, rendendo l’inseguimento ancora più thrilling.
L’Arresto Inaspettato
Il colpo di scena è arrivato proprio all’aeroporto di Newcastle, dove un team di agenti inglesi ha intercettato il fuggitivo. Identificato e condotto al posto di polizia, l’uomo è stato fermato in via preliminare. Tra le accuse in ballo c’è anche un sospetto tentativo di violenza sessuale, anche se non ancora confermato – un dettaglio che fa salire la tensione. Al momento, dovrà rispondere solo di lesioni gravi e maltrattamenti, reati che non richiedono un’estradizione immediata, ma chissà quali altre rivelazioni emergeranno?
La Rogatoria Complessa
Per portare avanti le indagini, sarà necessaria una rogatoria internazionale, un procedimento più lungo e intricato dell’estradizione. L’uomo rimane indagato dalla Procura di Roma, mentre la sua compagna è ancora ricoverata al policlinico Gemelli. Ha ammesso agli agenti: “Non è la prima volta che mi picchia, beve troppo e poi esplode”. Con le autorità che continuano a scavare, questo caso ci lascia a chiederci: quante storie di violenza rimangono nascoste dietro una semplice vacanza?
Cronaca
Aumento di furti, rapine e scippi da Prati alle vie dello shopping

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Cronaca
Dal palo alla corsa in ospedale: gli eventi che hanno sorpreso tutti

IncredibileSvoltaARoma Hai mai sentito di un sospettato di rapina che si costituisce, finisce in carcere e poi viene liberato? Ecco i dettagli che stanno facendo discutere tutti!
I.D.R., un 36enne di origini romene, è tornato libero dopo solo due settimane di detenzione. Inizialmente arrestato come presunto complice di una rapina finita in tragedia, il gip ha optato per l’obbligo di dimora a Roma, ritenendo che non ci siano gravi indizi di colpevolezza. Ma cosa lo lega davvero al caso del rapinatore Antonio Ciurciumel, ucciso durante la fuga? Le indagini continuano a riservare sorprese.
LA MISURA
Il 36enne, sospettato di aver fatto da “palo” durante il colpo in via Cassia, si era costituito volontariamente, accompagnato dal suo avvocato. Dopo la sparatoria, era fuggito in Romania e poi in Germania, ma un mandato di cattura europeo l’ha convinto a tornare. Durante l’interrogatorio, ha dichiarato di non essere sul luogo del reato, ma di aver aiutato i complici solo dopo, portandoli in ospedale. Gli inquirenti, basandosi su nuove prove, hanno rivalutato la sua posizione, riducendo la misura cautelare per evitare rischi di nuovi reati. Eppure, il suo avvocato non è d’accordo e annuncia un ricorso.GLI ACCERTAMENTI
Intanto, resta in carcere Antonio Micarelli, il vigilante che ha aperto il fuoco durante la rapina, accusato di omicidio e tentato omicidio. Lui sostiene di aver mirato a terra e non alle persone, ma le immagini delle telecamere e le perizie dei Ris stanno verificando ogni dettaglio. Due mesi fa, altri due complici erano stati arrestati, e le indagini dei carabinieri, supportate dalla famiglia della vittima, stanno dipanando una rete di connessioni inaspettate. Che ci sia molto di più sotto questa storia?
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