Cronaca
Un murale a Saxa Rubra rende omaggio a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, trasformando la memoria in arte di strada da non perdere.

HaiMaiVistoUnMuraleCheUrlaGiustizia? #VeritaPerIlaria
Immagina un murale che non è solo un’opera d’arte, ma un grido potente contro l’oblio: i volti di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, i giornalisti Rai uccisi in circostanze misteriose, ora dominano la facciata di un edificio a Saxa Rubra, risvegliando un caso che ha tenuto l’Italia col fiato sospeso per decenni. Potrebbe questo semplice murale essere la chiave per riaprire indagini dimenticate?
Il Collettivo Laika Entra in Azione
Il collettivo artistico Laika, noto per le sue provocazioni urbane che scuotono la capitale, ha scelto di colpire dritto al cuore dell’informazione pubblica. Stavolta, non un blitz notturno in periferia, ma un intervento audace sulla sede del Tg3, dove Alpi e Hrovatin lavoravano. Chissà quali segreti potrebbe svelare questa opera, che trasforma un semplice muro in un simbolo di resistenza e memoria vivida?
L’inaugurazione Che Ha Fatto Storia
Il 30 maggio, proprio nel giorno che coincide con l’anniversario della nascita di Ilaria, l’inaugurazione ha attirato colleghi, amici e sostenitori in un evento carico di emozioni. Promosso dal sindacato USIGRai, questo “regalo collettivo” sfoggia una rosa bianca con la scritta “Non archiviamo”, un tocco che fa riflettere sulle battaglie per la verità portate avanti da Luciana Alpi, la madre di Ilaria. Ma è davvero solo un omaggio, o nasconde un messaggio più profondo che potrebbe scuotere le istituzioni?
La Vicenda Che Torna a Vivere
Torniamo al 20 marzo 1994: a Mogadiscio, i due giornalisti stavano indagando su un traffico di armi e rifiuti tossici tra Italia e Somalia, quando un commando armato li ha strappati via per sempre. A 31 anni di distanza, con depistaggi, omissioni e prove scomparse, il caso resta irrisolto, nonostante commissioni parlamentarie e appelli disperati. Ilaria, con la sua conoscenza dell’arabo e le sue storie di guerra, e Miran con la sua videocamera che catturava tutto, meritano risposte: questo murale le sta forse chiedendo per noi?
Il Messaggio Nascosto Dietro l’Opera
Secondo Laika, quel muro non è casuale: “È un atto di memoria che sfida l’oblio e ricorda a ogni giornalista perché fa questo mestiere”. In un’era in cui la libertà di stampa è sotto attacco, questo murale potrebbe essere un campanello d’allarme, un invito a non dimenticare le verità scomode. Realizzato con il sostegno di USIGRai, è più di un dipinto: è un promemoria monumentale che sollecita indagini, domande e, chissà, magari la svolta che tutti aspettano.
Cronaca
Muore dopo asportazione di angioma all’orecchio, familiari contestano l’archiviazione: “I medici erano negligenti”

MorteMisteriosaInSalaOperatoria Scopri il drammatico caso che sta scuotendo l’opinione pubblica: una giovane donna perde la vita durante un intervento apparentemente routine, ma i familiari non si arrendono! 😲 #CasoAndretta #MisteroMedico
La Tragica Entrata in Clinica
A inizio maggio 2024, Michela Andretta, una giovane di Acilia, è arrivata alla clinica “Fabia Mater” sulla Prenestina per un’operazione di routine: l’asportazione di un angioma all’orecchio. Ma ciò che sembrava una procedura semplice si è trasformato in un incubo. I familiari sono stati improvvisamente contattati con la notizia shock: Michela era morta per arresto cardiaco, e persino i medici non riuscivano a spiegare il perché. Questo evento ha subito attirato l’attenzione della procura, che ha avviato un’inchiesta per omicidio colposo contro tre membri dello staff medico.
La Richiesta di Archiviazione Sotto Accusa
Qualche mese dopo, la procura ha sorpreso tutti chiedendo l’archiviazione del caso. I consulenti del pm sostengono che non ci fossero errori diagnostici, clinici o esecutivi da parte dell’équipe medica. Ma i legali della famiglia – gli avvocati Marina Colella, Vincenzo Comi e Francesco Paolo Parisi – non ci stanno e si sono opposti con forza. “La famiglia merita di sapere la verità su cosa è successo a Michela”, dichiarano, alimentando i dubbi e le speculazioni su possibili negligenze.Il Confronto tra Esperti: Teorie Contrapposte
I pareri dei consulenti non potrebbero essere più discordanti, e questo dettaglio rende il caso ancora più intrigante. Quelli della procura ammettono qualche criticità nel lavoro del personale della clinica, ma la collegano a una “insufficienza cardiorespiratoria per crisi del tono vagale”, ovvero una riduzione del flusso sanguigno, che non sarebbe colpa diretta dei medici. Al contrario, i consulenti della famiglia descrivono le relazioni della procura come “confuse e inquietanti”, puntando il dito su una possibile “stasi del circolo polmonare” causata da un farmaco somministrato durante l’operazione. Chi ha ragione? Le discrepanze stanno alimentando un vero e proprio giallo.
Errori Sospetti Prima e Durante l’Intervento
Ma c’è di più: i familiari accusano l’équipe medica di aver ignorato rischi evidenti. Secondo loro, prima dell’intervento non sono stati effettuati gli accertamenti necessari, che avrebbero rivelato la pericolosità dell’operazione a causa di una malformazione vascolare sul collo di Michela. Non solo: anche durante le fasi successive, ci sarebbero stati errori nelle manovre di rianimazione. I legali insistono che si tratti di un “rischio superfluo” e non necessario, chiedendo indagini più approfondite sul comportamento dei medici.
Le Richieste per una Verità Nascosta
I legali della famiglia continuano a spingere per chiarezza, esigendo l’analisi del comportamento dell’équipe prima e dopo l’intervento. Lamentano che le indagini finora siano state “superficiali”, senza una ricostruzione precisa delle cause del decesso o della gestione della paziente fin dal suo arrivo in clinica. Chiedono addirittura la nomina di nuovi consulenti specializzati in anatomia patologica e radiodiagnostica. Sarà il giudice a decidere se approfondire o archiviare, lasciando tutti in suspense su cosa emergerà davvero da questa storia. 😱
Cronaca
Un incidente inaspettato con una Mini Cooper vicino allo stadio Olimpico

DrammainFlaminio: Scopri il tragico incidente notturno che ha sconvolto Roma!
Nelle strade del quartiere Flaminio, a Roma, un drammatico scontro tra una Mini Cooper e una bicicletta elettrica ha lasciato dietro di sé una scia di dolore e mistero. Le pattuglie della polizia locale sono intervenute d’urgenza in lungotevere Maresciallo Cadorna, vicino allo Stadio Olimpico, dove l’impatto ha causato un morto e un ferito, tenendo la città con il fiato sospeso.
Le Vittime dell’Incidente
Il conducente della bicicletta elettrica, un giovane tedesco di 27 anni, è stato trasportato in gravi condizioni al Policlinico Gemelli, ma purtroppo non ce l’ha fatta. Intanto, l’uomo alla guida della Mini Cooper, un italiano di 27 anni, è stato ferito e subito ricoverato all’ospedale Santo Spirito per le necessarie cure e gli accertamenti.Le Indagini in Corso
Ora, la polizia locale è al lavoro per svelare i dettagli di questa notte fatale: entrambi i veicoli sono stati sequestrati, e le indagini stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dello schianto, lasciando tutti a chiedersi cosa abbia davvero causato questa tragedia.
-
Cronaca5 giorni fa
Malore di un autista dell’Atac: bus sbanda e demolisce tre auto
-
Cronaca7 giorni fa
Terrazze aperte per un aperitivo speciale: i luoghi da scoprire
-
Cronaca6 giorni fa
Dieci anni di carcere per l’ex sovrintendente della Polizia di frontiera a Fiumicino: i retroscena di una vicenda controversa
-
Cronaca6 giorni fa
Il nuovo ponte sull’A1 a Tor Vergata aprirà entro fine giugno.