Cronaca
Weekend house music al Room26 di Roma: cosa attende i nottambuli?

HaiMaiBallatoConILegendariDJDiRoma? #Room26Mania
Il nuovo mese di maggio si accende con vibrazioni irresistibili al Room26 di Roma, dove le piste da ballo promettono notti indimenticabili e ritmi che ti faranno perdere la testa. Preparati a immergerti in un weekend di house music esplosiva, con ospiti d’eccezione che stanno già facendo impazzire la scena notturna della Capitale. Scopri cosa rende questi eventi un must per tutti gli amanti della dance!
Il Weekend che Sta Fomentando la Città
Questa sera, venerdì 2 maggio, le console del Room26 a piazza Guglielmo Marconi si infiammeranno con i resident DJ Fabio Angeli e Mattia Olivi, pronti a scatenare good vibes per una festa epica. E se pensavi che finisse qui, sabato 3 maggio toccherà a Miki Stentella, che porterà il suo tocco magico con una notte tutta dedicata alla house music. Immagina l’energia di un club storico che pulsa al ritmo dei beat più caldi – potresti essere tu il prossimo a viverla!
Scopri il Fenomeno Fabio Angeli
Fabio Angeli, nato nel 1985, è un vero prodigio della dance che ha iniziato a mixare a soli 17 anni, conquistando i locali romani con la sua passione per la musica house. Dal suo debutto al Maverick Club nel 2004, fino a guidare l’Art Cafè e collaborare con DJ internazionali, la sua carriera è un turbine di successi. Candidato ai Dance Music Awards come miglior DJ residente italiano, ha lasciato il segno in iconici spot come Pineta, Mantra e persino club europei. Cosa lo rende così speciale? La sua abilità nel far rivivere i classici con un twist moderno!
L’Ascesa Irresistibile di Miki Stentella
E poi c’è Miki Stentella, catapultato nel mondo della elettronica dagli anni Novanta, che ha trasformato la sua creatività in hit globali. I suoi pezzi hanno scalato le classifiche su Beatport, e nel 2015 ha fondato il brand Adunanza, inclusa la label discografica Adunanza Records. Con la sua prima release “Reborn” che ha fatto scalpore, questo DJ sta ridefinendo la house music – chissà quali sorprese riserva per il Room26! Non perdere l’occasione di scoprire il suo talento unico.
Attualità
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Attualità
La bandiera della Palestina a Ponza: un gesto di solidarietà e la deriva dell’intolleranza

Nella notte tra l’1 e il 2 giugno, intorno alle 2:30, un gruppo di barcaioli dell’isola di Ponza è stato oggetto di minacce per un semplice gesto di solidarietà: aver esposto la bandiera della Palestina sulle loro imbarcazioni come simbolo di sostegno ad una popolazione in una delle più gravi crisi umanitarie del nostro tempo. Dopo aver infastidito il guardiano del porto, gli autori dell’intimidazione hanno strappato e rimosso con la forza la bandiera palestinese.
È un episodio che va oltre il fatto in sé, perchè tocca il nervo scoperto di un’Italia che troppo spesso confonde la solidarietà con la provocazione e che si mostra incapace di accettare gesti di umanità se non allineati con un certo sentire politico.
Esporre la bandiera della Palestina, in questo contesto, non equivale a prendere parte a un conflitto, perchè è un’affermazione di empatia per le vittime civili, per i bambini sotto le bombe, per le famiglie distrutte da decenni di violenza. Non significa negare il dolore degli israeliani, né tantomeno giustificare il terrorismo, ma riconoscere la sofferenza di un popolo dimenticato e condannato.
Ponza, isola aperta al mondo, costruita nei secoli sull’accoglienza e sul passaggio di genti diverse, non merita che certi gesti vengano accolti con violenza. Il gesto di quei barcaioli va rispettato, anche da chi non lo condivide, perché la democrazia è proprio questo: il diritto di manifestare un pensiero pacifico, anche scomodo, senza temere ritorsioni.
Chi ha strappato quella bandiera ha voluto togliere voce a una parte della coscienza collettiva, ma non potrà strappare il senso più profondo della solidarietà umana.
In un tempo in cui il silenzio complice è la norma, chi ha il coraggio di esporsi, anche solo con un simbolo, merita rispetto, non intimidazioni.
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