Roma e dintorni
Allarme Arbovirus, da Dengue a West Nile il caldo aumenta rischio epidemie in Italia

L’arrivo delle alte temperature “è il preludio alla diffusione delle zanzare le cui punture, al di là del semplice fastidio pruriginoso, rischiano di trasmettere delle infezioni, le cosiddette arbovirosi, come ad esempio Chikungunya, Dengue, Zika, West Nile, infezioni neuro-invasive da virus Toscana. Conoscerle è fondamentale per una pronta diagnosi che può essere decisiva per la cura. Ma allo stesso tempo è importante conoscere e diffondere le buone pratiche per prevenire la proliferazione delle zanzare e le loro punture”. Con queste finalità, l’Istituto nazionale per le malattie infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ Irccs di Roma ha organizzato il corso di formazione ‘Arbovirus: patogeni d’importazione con rischio di circolazione autoctona”.
La minaccia
“Gli arbovirus – spiegano Francesca Colavita, Alessandra D’Abramo e Martina Spaziante, responsabili scientifiche del corso – rappresentano ormai una minaccia per la salute pubblica che interessa sempre più spesso anche aree non endemiche, come dimostrano le recenti epidemie di Dengue verificatisi in Italia con circolazione autoctona. Inoltre, l’evento giubilare in corso rappresenta un ulteriore fattore di rischio di diffusione di questo tipo di infezioni, infatti la presenza di viaggiatori provenienti da aree tropicali potrebbe determinare un aumento delle diagnosi di malattie endemiche in quei Paesi. Ne consegue che l’impatto sul Ssn e Ssr è destinato a crescere nell’imminente futuro“. Pertanto, sottolineano, “è essenziale una specifica formazione in modo da fornire strumenti, aggiornamenti scientifici e informazioni utili per l’identificazione dei casi, la gestione clinica e di sanità pubblica”.
“Il corso – proseguono Colavita, D’Abramo e Spaziante – aveva come obiettivo quello di rendere i medici in grado di riconoscere tempestivamente i sintomi di arbovirosi, di fornire un counselling e un’assistenza medica adeguata ai pazienti, e di segnalare correttamente i casi per permettere di implementare le opportune misure di sanità pubblica; fornire agli operatori di laboratorio le competenze per una corretta diagnostica; rendere gli operatori del Dipartimento di Prevenzione delle Asl e degli Istituti zooprofilattici consapevoli dell’epidemiologia e del rischio delle arbovirosi e in grado di dare indicazioni circa gli opportuni interventi preventivi, la sorveglianza epidemiologica, i monitoraggi entomologici, la comunicazione del rischio e le valutazioni degli interventi di controllo, tenendo conto della pluralità di soggetti interessati”.
Oltre a numerosi professionisti dello Spallanzani, all’evento sono intervenuti gli esperti dell’Istituto superiore di sanità, del ministero della Salute, dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Lazio e Toscana, del Centro di riferimento regionale Izslt per l’Entomologia sanitaria della Regione Lazio (Crres), del Centro regionale sangue, dell’Asl Roma 5, del Bambino Gesù di Roma, del Policlinico Sant’ Orsola – Ausl Bologna, della Fondazione Bruno Kessler. E ancora, gli esperti internazionali Pablo Bonvehì del Cemic di Buenos Aires e Hugh Watson del Clinical Research Consultant di Lione.
Roma e dintorni
Roma, autista lo richiama: “Non si fuma sul bus”. Passeggero attacca con una sega

(Adnkronos) – Fuma sull’autobus a Roma e con una sega aggredisce l’autista che lo richiama. Un uomo di 42 anni di nazionalità marocchina è stato arrestato dalla Polizia dopo aver aggredito venerdì scorso l’autista di un bus a Largo Fausta Labia, in zona Fidene a Roma. Secondo quanto ricostruito l’autista, di 51 anni, avrebbe invitato l’uomo a non fumare sul mezzo. Il passeggero per risposta lo ha aggredito con una sega. L’autista è stato poi trasportato in codice giallo all’ospedale Vannini mentre l’aggressore è stato arrestato dalla Polizia per lesioni aggravate.
Roma e dintorni
West Nile, ancora una vittima nel Lazio: morti salgono a 8

(Adnkronos) – Ottava vittima oggi per il virus West Nile nel Lazio. Un uomo di 80 anni, residente ad Aprilia, è morto questa mattina nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Il paziente, con patologie concomitanti, era ricoverato da circa tre settimane presso il nosocomio pontino.
In questi giorni, con i cluster di casi di West Nile nel Lazio e in Campania, i riflettori in Italia sono puntati su di lei: la zanzara Culex pipiens, la classica disturbatrice notturna, di casa un po’ in tutta Europa. E’ lei il principale vettore del virus del Nilo occidentale.
La mappa delle zanzare curata dall’agenzia Ue Ecdc, Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie, parla chiaro: nel grafico che mostra l’attuale distribuzione della famiglia Culex pipiens si vede il Vecchio Continente punteggiato di macchie rosse che ne indicano la sua presenza diffusissima. Nell’ultimo aggiornamento disponibile, Paesi come l’Italia e la Francia sono quasi del tutto colorati, se si escludono piccole chiazze grigie che indicano regioni per le quali semplicemente non erano stati comunicati i dati. Ed è proprio per questa sua diffusione che per esempio nel nostro Paese da anni è attiva una sorveglianza stringente che permette di intercettare tempestivamente l’eventuale presenza di zanzare infette di West Nile in questa popolazione ronzante.
Ma a ogni zanzara la sua malattia: l’Ecdc con i suoi focus fotografa i rischi per ogni specie e monitora i dati di aumento delle infezioni da puntura. Ecco dunque i principali ‘mezzi di trasporto’ che i patogeni potrebbero usare per viaggiare in Ue: una delle prime voci nell’elenco dei principali vettori di preoccupazione per l’Europa è ovviamente l’Aedes albopictus, la zanzara tigre, specie invasiva ben insediata in Italia, che può trasmettere i virus Dengue, Chikungunya e Zika.
Nell’elenco dei vettori ‘osservati speciali’ presenti in Ue, oltre alla già citata Culex pipiens, c’è poi l’Aedes Aegypti, che diffonde anche il virus della febbre gialla. Tutte queste specie, come ricorda l’Ecdc, “si stanno espandendo in tutta Europa”. L’Aedes Albopictus è attualmente presente in 16 Paesi e 369 regioni, rispetto alle 114 regioni di circa 10 anni fa, per fare un esempio. Mentre l’Aedes Aegypti, una volta eliminata dall’Europa, è riemersa a Cipro.
Nel frattempo, la Culex pipiens continua a consentire la trasmissione diffusa del virus West Nile, soprattutto durante l’estate e l’inizio dell’autunno. E’ “un momento in cui l’Europa si trova ad affrontare stagioni di diffusione delle zanzare più lunghe e intense a causa dei cambiamenti climatici”, ha rilevato l’agenzia Ue. E i patogeni che viaggiano a bordo di questi vettori si fanno sentire sempre più spesso. Per esempio, lo scorso anno i casi di Dengue nell’area hanno mostrato un deciso trend in aumento rispetto agli anni precedenti. E lo stesso il virus West Nile, con infezioni diffuse in 212 regioni di 19 Paesi. Nel 2025, poi, i focolai di casi di malattia da virus Chikungunya acquisiti localmente in Francia, con sintomi insorti a fine maggio o giugno, hanno messo in evidenzia un inizio molto precoce della stagione delle zanzare.
In generale si tratta di dati che “sottolineano la crescente diffusione geografica e l’impatto sulla salute pubblica delle malattie trasmesse dalle zanzare in Europa”, ha fatto notare l’Ecdc, che da luglio ha intensificato l’attenzione su questi rischi e con l’arrivo appunto della stagione delle zanzare ha lanciato una nuova serie di aggiornamenti settimanali sulla sorveglianza per aiutare le autorità sanitarie pubbliche a monitorare tempestivamente le malattie trasmesse. I focus riguardano in particolare i virus Chikungunya, Dengue, Zika e West Nile, con l’obiettivo di offrire una panoramica completa dell’evoluzione della situazione nei Paesi Europei.
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