Cronaca
Il mistero dei centri estivi in attesa dei fondi

EstateInArrivo Le famiglie in panico: come sopravviveranno alle vacanze dei figli fino a settembre? Scopri i segreti per un’estate da urlo!
Mancano solo quattro giorni alla fine dell’anno scolastico, e già le famiglie sono nel caos totale. Con i bambini liberi da compiti e orari, la domanda che tutti si pongono è: come riempire quelle lunghissime giornate estive senza perdere la testa? Tra paure di noia e opportunità di divertimento, questa estate potrebbe essere la più imprevedibile di sempre!
La Sfida delle Vacanze Impreviste
Tra i genitori, l’ansia è palpabile: ore infinite da coprire fino a settembre, con il caldo che si fa sentire e i portafogli stretti. Molte famiglie si stanno chiedendo se affidarsi a soluzioni creative o rischiare il disastro, come lasciare i piccoli a casa da soli o affidarsi a improvvisazioni dell’ultimo minuto. È un rompicapo che potrebbe cambiare per sempre il modo di vivere l’estate!Idee Geniali per Occupare i Figli
Per fortuna, ci sono opzioni sorprendenti da esplorare, dal fai-da-te ai programmi organizzati. Pensa a campi estivi segreti, attività all’aperto che nessuno si aspetterebbe, o persino app che trasformano il tempo libero in avventure epiche. Le famiglie più innovative stanno già testando trucchi geniali, ma attenzione: non tutti funzionano come promesso! Quale sarà la tua mossa per evitare il boredom totale?
Cronaca
La retta sospesa: un’opportunità innovativa per i centri estivi e le famiglie in difficoltà

EstateInclusiva Scopri come una semplice “quota sospesa” sta trasformando i centri estivi in un’opportunità magica per tutti i bambini, anche quelli di famiglie con difficoltà economiche!
Il Meccanismo Solidale in Azione
Immagina un sistema innovativo che permette alle famiglie agiate di sostenere quelle in difficoltà, rendendo i centri estivi accessibili a tutti. Con la “quota sospesa”, chi iscrive i propri figli può donare in modo volontario una somma extra, che copre parzialmente o totalmente la quota di un altro bambino. Questa idea, partita dal municipio I, è già una rivoluzione: pensate, famiglie con Isee zero possono partecipare gratuitamente, mentre altre pagano solo 60 euro a settimana se il reddito è basso.
Le Novità dei Centri Estivi Ricreativi Inclusivi
Ma cosa rende questi centri così irresistibili? Le linee guida appena approvate fissano regole entusiasmanti: rivolti a bambini dai 4 ai 13 anni residenti nel municipio I, con un limite massimo di quattro settimane di frequenza e un costo non superiore a 90 euro settimanali. E se vi state chiedendo come si finanzia tutto questo, ecco la chicca: risorse dal bilancio del municipio e donazioni anonime che potrebbero coprire quote per decine di famiglie. Funzionari come la presidente Lorenza Bonaccorsi e l’assessora Giulia Silvia Ghia parlano di un’estate piena di crescita, gioco e inclusione, con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno.
Le Iniziative nel Municipio IV
E non finisce qui – nel municipio IV, un progetto ancora più sorprendente potrebbe stupirvi! “Estate insieme 2025” offre centri estivi completamente gratuiti, coperti interamente dal municipio, per bambini dai 3 ai 17 anni in zone come San Basilio, Rebibbia e Casal Bertone. Fino a due settimane gratuite a testa, con possibilità di estendere, e attività che vanno oltre la scuola: laboratori, giochi acquatici e persino prime lezioni di nuoto per bimbi di 8 anni. L’assessora Annarita Leobruni rivela che si tratta di un vero servizio sociale, perfetto per scoprire talenti nascosti e creare opportunità inaspettate. Chissà quanti bambini scopriranno passioni nuove grazie a queste iniziative!
Cronaca
La giovane donna con ago e filo che unisce Roma al destino del popolo palestinese

Hai mai visto una giovane donna ricamare in un bar invece di fissare lo schermo del telefono? #Tatreez #CulturaPalestinese #StorieDiResistenza
Una Scena Inaspettata in un Bar Romano
Immagina di entrare in un bar affollato e, tra tazze di caffè e chiacchiericci, scoprire una ragazza sola al tavolo che lavora con ago e filo. Non stiamo parlando di un passatempo casuale, ma di un atto di pura dedizione che cattura l’attenzione e fa riflettere su quanto la tradizione possa intrecciarsi con la vita quotidiana. Yasmine, poco più che ventenne, è una studentessa di Milano in visita breve a Roma, e il suo accento del Nord aggiunge un tocco di mistero a questa scena insolita.
L’Arte del Tatreez: Un Simbolo di Identità
Yasmine non sta semplicemente ricamando; sta ridando vita al “tatreez”, l’antica arte del ricamo palestinese, su un panno completamente bianco. Niente a che vedere con le kefiah tradizionali dai quadrati colorati, simbolo della lotta palestinese. Questo ricamo è un modo per preservare e tramandare una cultura messa alla prova dalla diaspora, trasformando ogni punto in un atto di resistenza personale. È incredibile come un semplice filo possa collegare generazioni e mantenere viva l’identità di un popolo.La Storia Dietro l’Ago e il Filo
Con radici palestinesi dal lato paterno – suo padre è nato in Giordania da genitori esiliati e ha trovato pace a Napoli, dove ha incontrato la madre napoletana – Yasmine porta con sé un’eredità mista e affascinante. Ha visitato la Palestina solo una volta da bambina, ma il desiderio di ritornarci per imparare l’arabo è forte. Oggi, in un bar romano circondato dal caos della città, vende i suoi ricami per supportare i suoi connazionali, dimostrando come anche un piccolo gesto possa fare la differenza in una storia più grande. Scopri come questa giovane donna trasforma la tradizione in un ponte verso il futuro!
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