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Incidente in A1 a Zagarolo oggi, morti marito e moglie

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Incidente in A1 a Zagarolo oggi, morti marito e moglie

Grave incidente stradale intorno alle 18 di oggi, venerdì 27 giugno, sull’autostrada A1 in direzione sud in prossimità del Km 570 all’altezza di Zagarolo, in provincia di Roma.

Nello scontro sono rimasti coinvolti un’autovettura e un furgone. Un uomo di 58 anni e la moglie di 57, che erano a bordo della vettura, sono morti mentre i figli, gravemente feriti, sono stati elitrasportati in ospedale in codice rosso. Ferito in modo grave anche l’autista del furgone che è stato trasportato in ospedale in codice rosso. Sul posto i vigili del fuoco, la polizia Stradale e il personale del 118. Ancora chiuso il tratto di autostrada interessato.

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Omicidi Villa Pamphili, pm acquisiscono documentazione film Kaufmann

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Omicidi Villa Pamphili, pm acquisiscono documentazione film Kaufmann

Sono stati acquisiti questa mattina negli uffici della Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del ministero della Cultura (Mic) i documenti relativi ai fondi pari a 863mila euro in forma di tax credit per la realizzazione di un film ottenuti da Francis Kaufman, accusato dell’omicidio di Anastasia Trofimova e della figlia Andromeda, trovate morte a Villa Pamphili il 7 giugno scorso. Tutta la documentazione è stata sequestrata dalla polizia giudiziaria.

A quanto apprende l’Adnkronos, su richiesta del procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e del sostituto procuratore Antonio Verdi, il ministero della Cultura ha consegnato alla procura della Repubblica di Roma, per il tramite degli ufficiali della polizia giudiziaria della Direzione centrale anticrimine, la documentazione in possesso della Direzione generale cinema relativa al finanziamento in favore di Rexal Ford, alias Charles Francis Kaufmann, per un progetto cinematografico dal titolo ‘Stelle della Notte’ presentato dalla società Tintangel Films Llc per il tramite della società di coproduzione Coevolutions srl.

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli, a quanto risulta all’Adnkronos, ha personalmente accompagnato il personale della polizia giudiziaria nella sede della Direzione generale cinema in piazza Santa Croce in Gerusalemme, accertandosi della trasmissione dei documenti richiesti.

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Cheratocongiuntivite primaverile, cos’è e perché le lacrime ‘raccontano’ la malattia

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Cheratocongiuntivite primaverile, cos’è e perché le lacrime ‘raccontano’ la malattia

Una lacrima sul viso può raccontare molto, anche da un punto di vista clinico. Soprattutto se raccolta con il test di Schirmer: un esame semplice da eseguire, usato comunemente in oculistica, che i ricercatori dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma hanno trasformato in una chiave d’accesso all’universo immunologico della cheratocongiuntivite primaverile (Vkc), una forma rara e grave di allergia oculare che colpisce prevalentemente bambini e adolescenti. I risultati di questo lavoro sono stati recentemente pubblicati sulla rivista ‘Allergy’, tra le più autorevoli in ambito allergologico e immunologico. Lo studio è frutto di una collaborazione tra l’Unità di ricerca Cellule linfoidi dell’immunità innata e l’ambulatorio multidisciplinare dedicato a questa patologia, coordinato dall’Unità operativa di Allergologia e dall’Uo di Oculistica.

La cheratocongiuntivite primaverile o vernal (primaverile in latino) è una forma di allergia oculare particolarmente severa che provoca prurito, lacrimazione, fotofobia e con un impatto significativo sulla qualità della vita dei piccoli pazienti. E’ caratterizzata da una infiammazione della congiuntiva più complessa e più grave di quella presente nella congiuntivite allergica propriamente detta (da pollini, acari, muffe), con un maggior rischio di complicanze quali cheratite, ulcere corneali, cheratocono. Sebbene siano disponibili terapie locali – dagli antistaminici ai corticosteroidi fino ai colliri immunosoppressivi – non tutti i bambini rispondono allo stesso modo ai trattamenti.

‘Un semplice test ci permette di capire quanto è attiva l’infiammazione e se la terapia funziona’

Lo studio multidisciplinare condotto da medici e ricercatori del Bambino Gesù ha analizzato 58 campioni lacrimali di pazienti con Vkc, prelevati attraverso il test di Schirmer, un esame di routine utilizzato per valutare la produzione di lacrime, che consiste nell’applicazione di una strisciolina di carta assorbente nel fornice congiuntivale inferiore.

“Abbiamo scoperto che questo semplice test, già usato abitualmente nella visita oculistica, ci consente di raccogliere cellule immunitarie presenti sulla superficie oculare e di analizzarne la composizione – spiega Paola Vacca, responsabile dell’Unità di ricerca Cellule linfoidi dell’immunità innata – Questo ci permette di capire quanto è attiva l’infiammazione e se il paziente sta rispondendo alla terapia o ha bisogno di un cambiamento di trattamento”. Lo studio ha mostrato una chiara correlazione tra la quantità di leucociti (cellule del sistema immunitario) presenti nella lacrima e la risposta alla terapia. I bambini non trattati o non responsivi alle cure presentavano un numero elevato di cellule infiammatorie, mentre quelli che mostravano un miglioramento clinico avevano un ridotto numero di cellule infiammatorie.

‘Ora possiamo individuare soglie di riferimento per valutare la gravità della patologia’

“Grazie a questi dati, possiamo oggi individuare soglie di riferimento per valutare la gravità della patologia e prevedere l’efficacia del trattamento”, sottolinea Maria Cristina Artesani, allergologa dell’Ambulatorio dedicato alla cheratocongiuntivite primaverile. “Il nostro obiettivo è offrire ai bambini cure più mirate, evitando terapie poco efficaci o troppo aggressive”, conferma Mariacristina Esposito, dell’Unità operativa di Oculistica. La possibilità di monitorare l’efficacia dei trattamenti attraverso un esame non invasivo rappresenta un passo importante verso una medicina sempre più personalizzata, rimarcano dal Bambino Gesù. Il test, infatti, è ben tollerato anche dai pazienti più piccoli e può essere ripetuto nel tempo per seguire l’evoluzione della malattia.

“Questo studio è il frutto di una sinergia concreta tra assistenza e ricerca, resa possibile grazie all’organizzazione trasversale dell’ospedale – conclude Nicola Tumino, dell’Unità di ricerca Cellule linfoidi dell’immunità innata – Per quanto molto impegnativa, siamo orgogliosi ed entusiasti di questa impostazione di lavoro che, come sempre, pone al centro la cura dei nostri piccoli pazienti e al contempo favorisce il progredire delle conoscenze scientifiche per diagnosi sempre più precise e terapie più mirate”.

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