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Cronaca

La giovane donna con ago e filo che unisce Roma al destino del popolo palestinese

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La giovane donna con ago e filo che unisce Roma al destino del popolo palestinese

Hai mai visto una giovane donna ricamare in un bar invece di fissare lo schermo del telefono? #Tatreez #CulturaPalestinese #StorieDiResistenza

Una Scena Inaspettata in un Bar Romano

Immagina di entrare in un bar affollato e, tra tazze di caffè e chiacchiericci, scoprire una ragazza sola al tavolo che lavora con ago e filo. Non stiamo parlando di un passatempo casuale, ma di un atto di pura dedizione che cattura l’attenzione e fa riflettere su quanto la tradizione possa intrecciarsi con la vita quotidiana. Yasmine, poco più che ventenne, è una studentessa di Milano in visita breve a Roma, e il suo accento del Nord aggiunge un tocco di mistero a questa scena insolita.

L’Arte del Tatreez: Un Simbolo di Identità

Yasmine non sta semplicemente ricamando; sta ridando vita al “tatreez”, l’antica arte del ricamo palestinese, su un panno completamente bianco. Niente a che vedere con le kefiah tradizionali dai quadrati colorati, simbolo della lotta palestinese. Questo ricamo è un modo per preservare e tramandare una cultura messa alla prova dalla diaspora, trasformando ogni punto in un atto di resistenza personale. È incredibile come un semplice filo possa collegare generazioni e mantenere viva l’identità di un popolo.

La Storia Dietro l’Ago e il Filo

Con radici palestinesi dal lato paterno – suo padre è nato in Giordania da genitori esiliati e ha trovato pace a Napoli, dove ha incontrato la madre napoletana – Yasmine porta con sé un’eredità mista e affascinante. Ha visitato la Palestina solo una volta da bambina, ma il desiderio di ritornarci per imparare l’arabo è forte. Oggi, in un bar romano circondato dal caos della città, vende i suoi ricami per supportare i suoi connazionali, dimostrando come anche un piccolo gesto possa fare la differenza in una storia più grande. Scopri come questa giovane donna trasforma la tradizione in un ponte verso il futuro!

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Cronaca

Li avevo già avvistati in zona: l’agguato inspiegabile

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Li avevo già avvistati in zona: l’agguato inspiegabile

RomaNotteDiTerrore: Una misteriosa aggressione nel quartiere Don Bosco che nasconde un segreto inquietante? 🗡️

Immagina una serata tranquilla che si trasforma in un incubo: nel quartiere Don Bosco di Roma, una coppia di fidanzati è stata sorpresa e aggredita da una banda di giovani armati di coltelli. Tutto è accaduto poco dopo mezzanotte, vicino alla fermata della metro Lucio Sestio, lasciando tutti a chiedersi cosa abbia scatenato una violenza così improvvisa e brutale.

L’Agguato Improvviso

La vittima, un ragazzo di 19 anni di nome Federico G., è stato colpito al petto mentre era con la sua fidanzata. I soccorsi sono arrivati in fretta con un’ambulanza del 118, trasportandolo in codice rosso all’ospedale Vannini per un intervento chirurgico nella notte. Ora, le sue condizioni sono stabili, ma resta ricoverato e sorvegliato dalla polizia, con il mistero che aleggia su ogni dettaglio di quell’attacco.

Il Motivo Nascosto

Le indagini della squadra Mobile di Roma si stanno concentrando sui possibili motivi dietro questa aggressione, che non sembra essere scoppiata da una lite improvvisa, come riferito dalla fidanzata sotto choc. Gli investigatori sospettano un regolamento di conti o uno “sgarro” irrisolto, ma la vittima non ha precedenti penali, se si esclude una vecchia segnalazione per una lite. La giovane ha riconosciuto i ragazzi della banda, descritti come latinos giovanissimi, ma non ha chiarito se ci fosse un legame preesistente.

Le ricerche della polizia stanno esplorando i punti di ritrovo del quartiere, ricostruendo gli spostamenti della coppia e della gang. Si indaga su dove i fidanzati abbiano trascorso la serata, con un occhio alle telecamere di sorveglianza nelle zone più frequentate, come via Stilicone. Ogni indizio potrebbe rivelare la verità dietro questo enigma, ma per ora, le domande sono più numerose delle risposte.

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Cronaca

Il salvataggio dei due georgiani ad opera dei Carabinieri: una storia da scoprire

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Il salvataggio dei due georgiani ad opera dei Carabinieri: una storia da scoprire

HaiMaiSognatoDiFareGiustiziaDaSolo? #ResistentiControLadri

Quando la folla esplode: residenti in azione contro i ladri

Immagina di essere a casa tua e scoprire che dei ladri stanno saccheggiando tutto ciò che hai di prezioso. È esattamente ciò che è accaduto in un tranquillo quartiere di Alessandrino, dove un gruppo di coraggiosi condomini ha deciso di non stare a guardare. Un giovane di 22 anni ha ricevuto un’allerta sul suo cellulare mentre era vicino casa e si è lanciato all’inseguimento, incontrando due ladri che tentavano di fuggire. Non riuscendo a bloccarli da solo, ha gridato aiuto, attirando l’attenzione di vicini e passanti. In un attimo, la scena si è trasformata in un confronto mozzafiato, con la folla che ha accerchiato i due, colpendoli con calci e pugni. Ma cosa avrebbe potuto accadere senza l’intervento tempestivo dei carabinieri?

Il dramma della rapina e gli arresti inaspettati

Proprio quando la situazione sembrava sfuggire di mano, i carabinieri della compagnia Casilina sono arrivati sul posto, salvando i due ladri da un possibile linciaggio. Si tratta di due georgiani di 31 e 40 anni, esperti nel loro “mestiere” e trovati con attrezzi da scasso all’avanguardia, tra cui chiavi codificate usate per entrare nell’abitazione. Avevano già rubato materiale elettrico, cellulari, gioielli e orologi, ma il vero colpo di scena è stato scoprire che non erano nuovi a questi reati. I militari li hanno estratti dalla mischia, con i vestiti strappati e ferite lievi, e li hanno portati in ospedale per un controllo. Lì, i medici hanno confermato lesioni minime, ma per i due è scattato l’arresto con l’accusa di rapina e detenzione di oggetti da scasso. Una perquisizione domiciliare ha poi rivelato altri tesori rubati, portando i due dritti in carcere dopo un processo per direttissima. E chissà quanti altri casi come questo nascondono le strade della città?

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