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Cronaca

La retta sospesa: un’opportunità innovativa per i centri estivi e le famiglie in difficoltà

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La retta sospesa: un’opportunità innovativa per i centri estivi e le famiglie in difficoltà

EstateInclusiva Scopri come una semplice “quota sospesa” sta trasformando i centri estivi in un’opportunità magica per tutti i bambini, anche quelli di famiglie con difficoltà economiche!

Il Meccanismo Solidale in Azione

Immagina un sistema innovativo che permette alle famiglie agiate di sostenere quelle in difficoltà, rendendo i centri estivi accessibili a tutti. Con la “quota sospesa”, chi iscrive i propri figli può donare in modo volontario una somma extra, che copre parzialmente o totalmente la quota di un altro bambino. Questa idea, partita dal municipio I, è già una rivoluzione: pensate, famiglie con Isee zero possono partecipare gratuitamente, mentre altre pagano solo 60 euro a settimana se il reddito è basso.

Le Novità dei Centri Estivi Ricreativi Inclusivi

Ma cosa rende questi centri così irresistibili? Le linee guida appena approvate fissano regole entusiasmanti: rivolti a bambini dai 4 ai 13 anni residenti nel municipio I, con un limite massimo di quattro settimane di frequenza e un costo non superiore a 90 euro settimanali. E se vi state chiedendo come si finanzia tutto questo, ecco la chicca: risorse dal bilancio del municipio e donazioni anonime che potrebbero coprire quote per decine di famiglie. Funzionari come la presidente Lorenza Bonaccorsi e l’assessora Giulia Silvia Ghia parlano di un’estate piena di crescita, gioco e inclusione, con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno.

Le Iniziative nel Municipio IV

E non finisce qui – nel municipio IV, un progetto ancora più sorprendente potrebbe stupirvi! “Estate insieme 2025” offre centri estivi completamente gratuiti, coperti interamente dal municipio, per bambini dai 3 ai 17 anni in zone come San Basilio, Rebibbia e Casal Bertone. Fino a due settimane gratuite a testa, con possibilità di estendere, e attività che vanno oltre la scuola: laboratori, giochi acquatici e persino prime lezioni di nuoto per bimbi di 8 anni. L’assessora Annarita Leobruni rivela che si tratta di un vero servizio sociale, perfetto per scoprire talenti nascosti e creare opportunità inaspettate. Chissà quanti bambini scopriranno passioni nuove grazie a queste iniziative!

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Cronaca

La giovane donna con ago e filo che unisce Roma al destino del popolo palestinese

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La giovane donna con ago e filo che unisce Roma al destino del popolo palestinese

Hai mai visto una giovane donna ricamare in un bar invece di fissare lo schermo del telefono? #Tatreez #CulturaPalestinese #StorieDiResistenza

Una Scena Inaspettata in un Bar Romano

Immagina di entrare in un bar affollato e, tra tazze di caffè e chiacchiericci, scoprire una ragazza sola al tavolo che lavora con ago e filo. Non stiamo parlando di un passatempo casuale, ma di un atto di pura dedizione che cattura l’attenzione e fa riflettere su quanto la tradizione possa intrecciarsi con la vita quotidiana. Yasmine, poco più che ventenne, è una studentessa di Milano in visita breve a Roma, e il suo accento del Nord aggiunge un tocco di mistero a questa scena insolita.

L’Arte del Tatreez: Un Simbolo di Identità

Yasmine non sta semplicemente ricamando; sta ridando vita al “tatreez”, l’antica arte del ricamo palestinese, su un panno completamente bianco. Niente a che vedere con le kefiah tradizionali dai quadrati colorati, simbolo della lotta palestinese. Questo ricamo è un modo per preservare e tramandare una cultura messa alla prova dalla diaspora, trasformando ogni punto in un atto di resistenza personale. È incredibile come un semplice filo possa collegare generazioni e mantenere viva l’identità di un popolo.

La Storia Dietro l’Ago e il Filo

Con radici palestinesi dal lato paterno – suo padre è nato in Giordania da genitori esiliati e ha trovato pace a Napoli, dove ha incontrato la madre napoletana – Yasmine porta con sé un’eredità mista e affascinante. Ha visitato la Palestina solo una volta da bambina, ma il desiderio di ritornarci per imparare l’arabo è forte. Oggi, in un bar romano circondato dal caos della città, vende i suoi ricami per supportare i suoi connazionali, dimostrando come anche un piccolo gesto possa fare la differenza in una storia più grande. Scopri come questa giovane donna trasforma la tradizione in un ponte verso il futuro!

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Li avevo già avvistati in zona: l’agguato inspiegabile

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Li avevo già avvistati in zona: l’agguato inspiegabile

RomaNotteDiTerrore: Una misteriosa aggressione nel quartiere Don Bosco che nasconde un segreto inquietante? 🗡️

Immagina una serata tranquilla che si trasforma in un incubo: nel quartiere Don Bosco di Roma, una coppia di fidanzati è stata sorpresa e aggredita da una banda di giovani armati di coltelli. Tutto è accaduto poco dopo mezzanotte, vicino alla fermata della metro Lucio Sestio, lasciando tutti a chiedersi cosa abbia scatenato una violenza così improvvisa e brutale.

L’Agguato Improvviso

La vittima, un ragazzo di 19 anni di nome Federico G., è stato colpito al petto mentre era con la sua fidanzata. I soccorsi sono arrivati in fretta con un’ambulanza del 118, trasportandolo in codice rosso all’ospedale Vannini per un intervento chirurgico nella notte. Ora, le sue condizioni sono stabili, ma resta ricoverato e sorvegliato dalla polizia, con il mistero che aleggia su ogni dettaglio di quell’attacco.

Il Motivo Nascosto

Le indagini della squadra Mobile di Roma si stanno concentrando sui possibili motivi dietro questa aggressione, che non sembra essere scoppiata da una lite improvvisa, come riferito dalla fidanzata sotto choc. Gli investigatori sospettano un regolamento di conti o uno “sgarro” irrisolto, ma la vittima non ha precedenti penali, se si esclude una vecchia segnalazione per una lite. La giovane ha riconosciuto i ragazzi della banda, descritti come latinos giovanissimi, ma non ha chiarito se ci fosse un legame preesistente.

Le ricerche della polizia stanno esplorando i punti di ritrovo del quartiere, ricostruendo gli spostamenti della coppia e della gang. Si indaga su dove i fidanzati abbiano trascorso la serata, con un occhio alle telecamere di sorveglianza nelle zone più frequentate, come via Stilicone. Ogni indizio potrebbe rivelare la verità dietro questo enigma, ma per ora, le domande sono più numerose delle risposte.

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