Roma e dintorni
Armi nel b&b in centro, arrestati due turchi a Viterbo: non esclusa ipotesi attentato

(Adnkronos) – Due turchi, che non sarebbero conosciuti nelle banche dati italiane, sono stati rintracciati e arrestati nel pomeriggio di ieri in un B&B nel centro di Viterbo, in un punto nevralgico nel quale in serata si sarebbe poi svolta la festa della Macchina di Santa Rosa. Sotto la lente dei poliziotti per comportamenti giudicati sospetti, sono stati trovati in possesso di una mitraglietta, di una pistola e di decine di munizioni. Sono in corso accertamenti per verificare se i due preparassero una azione nel corso della tradizionale manifestazione di Viterbo: sono stati effettuati controlli incrociati con le autorità turche, passati al setaccio cellulari, attrezzature ed esaminati vestiti e oggetti in possesso dei due fermati, un 40enne e un 22enne.
Non si può escludere che i due preparassero un attentato, ma al momento non sono emerse indicazioni chiare in questo senso e nel B&B non sarebbero stati trovati esplosivi. In questo senso in ambienti investigativi la cautela è massima, i due potrebbero essere elementi legati alla criminalità turca.
I due turchi erano arrivati ieri a Viterbo, poche ore prima del blitz dei poliziotti nel B&B, e sarebbero dovuti ripartire tra una settimana, apprende l’Adnkronos da fonti investigative. I due sono legati alla criminalità comune, sempre organizzata ma non in ambito di terrorismo.
Indagini sono in corso, da parte degli investigatori, sul possibile legame dei due cittadini turchi con il boss della criminalità turca Baris Boyun. Al momento non risultano evidenze in questo senso, ma non si può escludere che i due volessero compiere azioni dopo l’arresto, nel maggio dello scorso anno, del 40enne di origini curde, quando le forze dell’ordine italiane e Interpol fecero un blitz in un appartamento nella frazione viterbese di Bagnaia dove si trovava l’uomo. Nei suoi confronti era stato emesso un mandato d’arresto europeo per omicidio, lesioni, minacce, partecipazione a un’associazione per delinquere e traffico d’armi.
A mettere sulla pista dei due cittadini turchi poi arrestati è stato, secondo quanto apprende l’Adnkornos, un cittadino che ha segnalato i movimenti sospetti dei due. All’arrivo dei poliziotti sul posto, intorno alle 14.30 di ieri, i due – 22 anni uno, 40 l’altro – erano in camera con la mitraglietta, una pistola e tre caricatori (due per la pistola e uno per la mitraglietta).
“Congratulazioni alle Forze dell’Ordine e al ministro dell’Interno Piantedosi per il pronto intervento che ha portato all’arresto di due cittadini turchi armati a Viterbo, poche ore prima della festa della Macchina di Santa Rosa”, il commento su Facebook della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Un’operazione decisiva che ha permesso di celebrare in sicurezza un evento unico al mondo, che è stato riconosciuto dall’Unesco patrimonio immateriale dell’Umanità e rappresenta una tradizione secolare profondamente sentita dai viterbesi e da tantissimi italiani”, conclude la premier.
“Anche quest’anno ho partecipato alla festa della Macchina di Santa Rosa a Viterbo. Congratulazioni alle forze dell’ordine per l’arresto di due cittadini turchi armati, a poche ore dall’inizio dell’evento. Bene il sindaco ed il Prefetto che hanno garantito, in sicurezza ed evitando il panico, il trasporto della macchina della Santa protettrice della città, permettendo ai tanti fedeli e turisti arrivati di vivere questo momento straordinario. Questo episodio spero rappresenti un monito contro quei cattivi maestri che aizzano orchestrando delle campagne d’odio con un linguaggio violento”, ha scritto intanto in una nota il vice presidente del Consiglio e segretario di Forza Italia Antonio Tajani.
Roma e dintorni
Roma, arrestato ex pugile Romolo Casamonica: è accusato di aver dato fuoco al giardino del vicino

(Adnkronos) – E’ Romolo Casamonica, 63 anni, ex pugile italiano olimpionico, l’uomo arrestato dai carabinieri a Grottaferrata perché ritenuto responsabile di aver appiccato il fuoco ai materiali presenti nel cortile di un vicino lo scorso 8 agosto in via B. Gosio. Il 63enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari e denunciato insieme alla moglie e alla figlia per invasione di edifici.
Nel corso degli accertamenti dei carabinieri è stata rilevata la presenza di tracce dell’innesco che aveva scatenato l’incendio in un’area della sua abitazione. Inoltre sono stati raccolti gravi elementi indiziari sulle condotte minacciose tenute da parte del 63enne nei confronti di alcuni vicini di casa, tra cui il cittadino romeno vittima dell’incendio, con i quali aveva avuto discussioni per futili motivi.
Roma e dintorni
Turchi arrestati alla festa di Santa Rosa a Viterbo, esclusa la pista del terrorismo

(Adnkronos) –
Esclusa la pista del terrorismo nel caso dei due turchi trovati in possesso di armi e arrestati in un B&B nel centro di Viterbo nel giorno della festa della Macchina di Santa Rosa.
Dalle indagini non è emerso nessun elemento che possa far pensare che i due arrestati stessero preparando un attentato alla macchina di Santa Rosa: la pista terrorismo, quindi, cade definitivamente come ipotesi al vaglio.
Rilasciati anche i cinque turchi portati ieri sera in questura per accertamenti dopo essere stati segnalati e individuati in un b&b di Montefiascone. Si tratta di immigrati regolari sul territorio italiano: due sono richiedenti asilo mentre gli altri tre sono in possesso di permesso di soggiorno. Anche loro dagli accertamenti non sono risultati collegati in alcun modo con il mondo del terrorismo.
L’indagine, che riguarda il traffico di armi e la criminalità organizzata, prosegue e potrebbe ora passare alla Dda di Roma. Al momento infatti l’accusa nei confronti dei due arrestati resta quella di detenzione illegale di armi ma fra le piste seguite dagli inquirenti c’è anche un possibile legame con il boss della criminalità turca Baris Boyun, arrestato nel maggio dello scorso anno a Vetralla, a pochi chilometri da Viterbo, dove si era stabilito e per il quale la Turchia chiede l’estradizione. Esclusa la pista terroristica, resta aperta invece la possibilità di un collegamento con la criminalità organizzata turca così come quella di un blitz armato per tentare di far evadere Boyun.
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