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Bussetti fa una richiesta ai professori per le feste natalizie

Bussetti fa una richiesta ai professori e chiede di dare meno compiti per le vacanze natalizie agli alunni
Bussetti fa una richiesta ai professori
Ecco le parole di Bussetti in cui chiederà tramite una circolare ai docenti di consegnare meno compiti possibili per le vacanze di Natale: “Io ritengo che i giorni di vacanza siano un periodo differente, ha un ruolo importante sia nella vita dei ragazzi che all’interno dell’economia dell’anno scolastico. Inoltre penso sia giusto che durante le vacanze lo studente abbia una vita tranquilla, proprio da vacanza, con un livello più diverso rispetto al solito ritmo. Non sto dicendo che devono stare senza fare bulla, anzi i compiti vanno sempre fatti ma in maniera minore.
Bisogna assegnare compiti più alleggeriti, in modo da farli studiare ma senza pressione”. Poi aggiunge: “Le festività, le ritengo un modo per passare un po’ di tempo ai ragazzi con i propri cari, con gli amici e di dedicarsi magari alla lettura o ai propri hobby, visitare le mostre o fare movimento. La mia però non è un’imposizione, ma solo una richiesta, le scuole saranno libere di decidere, altrimenti non sarebbe giusta come cosa.
CIRCOLARE ALLE SCUOLE
Nei prossimi giorni le scuole riceveranno i miei auguri di Natale e un invito ai docenti a considerare il bisogno di riposo degli studenti e delle loro famiglie limitando, se possibile, il carico dei compiti durante le vacanze. In questo modo permetteranno a tutti di godersi le festività in famiglia. Le vacanze natalizie hanno una durata e sono caratterizzate da uno spirito che non le rende paragonabili all’estate. Perché hanno appena superato i tre mesi di scuola, questo credo che sia tra l’altro, il momento più impegnativo dove le energie vengono consumate particolarmente ed è necessario che gli studenti possano godersi un momento di riposo per ricaricarsi. Pochi giorni da dedicare al divertimento, ma anche per coltivare in modo autonomo la crescita personale”.
Infine: “Credo che i divari si colmino strutturando politiche educative solide e dando strumenti ai nostri giovani per potenziare le proprie conoscenze e competenze durante tutto il corso dei loro studi. Come anche credo che il sistema di istruzione punti a formare cittadini consapevoli e per questo liberi. E il mio invito in occasione di queste Feste va proprio in questa direzione: diamo fiducia ai giovani. Lasciamo che coltivino i loro interessi in maniera autonoma. Non sono soli, famiglie e scuola li sostengono in questo percorso”.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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