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ROMA Aggrediscono tassista a Piazza Navona: denunciati due turisti messicani

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ROMA Aggrediscono tassista a Piazza Navona: denunciati due turisti messicani

ROMA Aggrediscono tassista a Piazza Navona: denunciati due turisti messicani.

ROMA Aggrediscono tassista a Piazza Navona: denunciati due turisti messicani. Entrambi facevano parte di una comitiva che, in stato di ubriachezza, pretendeva di salire tutta insieme in un unico taxi per fare rientro nell’hotel dove alloggiava. Al rifiuto del tassista, che faceva loro notare come non ci fossero abbastanza posti nell’auto, lo aggredivano con calci e pugni, frantumando anche il lunotto del taxi.

A quel punto il conducente, un romano di 46 anni, avvisava subito il “112” e permetteva ai Carabinieri della Stazione Roma Aventino, impegnati in zona nei controlli rafforzati per le festività, di identificare e fermare due degli esagitati.

Si tratta di cittadini messicani di 33 e 59 anni, denunciati a piede libero per interruzione di pubblico servizio, lesioni personali e danneggiamento.

I militari sono sulle tracce anche degli altri componenti del gruppo, datisi disordinatamente alla fuga lungo le vie limitrofe.

Il tassista aggredito è stato invece visitato dai sanitari dell’ospedale “Santo Spirito”, che gli hanno riscontrato un trauma cranico lieve, la frattura delle ossa nasali e policontusioni. L’uomo è stato poi dimesso con una prognosi di 20 giorni.

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I tre killer e i loro mandanti: una sentenza che rivela tutto

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I tre killer e i loro mandanti: una sentenza che rivela tutto

SvelatoLomicidioCheHaSconvoltoRoma Chi sono i boss della Magliana che hanno orchestrato un’esecuzione brutale sotto gli occhi dei bambini? #Omicidio #Magliana #CronacaNera

Le Prime Condanne Shock

Dopo anni di indagini serrate, il tribunale di Roma ha emesso le prime sentenze per l’omicidio di Andrea Gioacchini, freddato a colpi di pistola il 10 gennaio 2019 proprio davanti all’asilo dei suoi figli. Ugo Di Giovanni ed Emiliano Sollazzo sono stati condannati a 30 anni ciascuno, etichettati come i mastermind dietro l’agguato, mentre Fabrizio Olivani, l’uomo accusato di aver premuto il grilletto, si è beccato 20 anni. Immagina lo shock: un delitto in pieno giorno in un quartiere noto per i suoi clan rivali, che ora porta alla luce oscuri legami mafiosi.

La Ricostruzione dell’Agguato

Gli inquirenti hanno rivelato dettagli agghiaccianti su come Gioacchini sia stato raggiunto da tre proiettili di calibro 7,65 mentre era al volante della sua Toyota, parcheggiata in via Castiglion Fibocchi. Secondo l’accusa, Olivani era appostato su uno scooter, in attesa che la vittima accompagnasse i suoi bambini. Ha fatto fuoco quattro volte: tre colpi hanno centrato Gioacchini alla testa, mandibola e spalla, mentre il quarto ha ferito la sua compagna all’inguine. Gioacchini, un uomo con un passato da sorvegliato speciale e una lista infinita di reati come spaccio e usura, è morto poco dopo in ospedale. Ma cosa ha spinto a un piano così calcolato? Intercettazioni e testimonianze stanno svelando i retroscena.

Il Movente Dietro il Delitto

E se ti dicessimo che questo omicidio era una mossa da vero film mafioso per conquistare il controllo della Magliana? Le motivazioni, secondo la Direzione distrettuale antimafia, ruotano intorno a una lotta per il potere in una zona storicamente contesa dai clan. Di Giovanni, figlio di un boss camorrista, e Sollazzo avrebbero pianificato tutto con mesi di anticipo, fornendo a Olivani l’arma e lo scooter per l’esecuzione. Olivani, a quanto emerso, aveva spiato le abitudini della vittima per giorni, trasformando un atto quotidiano in un’imboscata letale. Un delitto dimostrativo, dicono gli investigatori, per riaffermare la supremazia criminale in un quartiere dove ogni mossa è sotto controllo. Chi pensava che la Magliana fosse solo un quartiere tranquillo?

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Spacciatore di Trastevere accettava pagamenti con POS per la droga: arrestato

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Spacciatore di Trastevere accettava pagamenti con POS per la droga: arrestato

SpaccioDigitale Scopri come i pusher di Roma stanno rivoluzionando il traffico di droga con app e pagamenti contactless!

Il pusher 2.0 in azione

In un quartiere vivace come Trastevere, un giovane spacciatore rumeno di 26 anni ha portato lo spaccio al livello successivo, utilizzando Telegram e WhatsApp per gestire gli ordini in modo super moderno. Immaginate: niente più scambi furtivi per strada, ma messaggi rapidi e foto che arrivano direttamente sul telefono del cliente. La polizia l’ha sorpreso mentre era al volante della sua auto, intento a coordinare l’operazione con precisione da esperto.

L’incontro con la giustizia

Gli agenti del I Distretto Trevi-Campo Marzio hanno intercettato l’uomo a bordo di un’auto a noleggio vicino a Ponte Sisto, dove armeggiava nervosamente con il cellulare per inviare posizioni e foto ai suoi acquirenti. Non era un semplice selfie: era l’inizio di uno scambio da brividi. Appena il cliente è arrivato, i poliziotti sono entrati in azione, bloccando tutto sul più bello: 30 euro per meno di un grammo di cocaina.

Gli strumenti del commercio illegale

Nell’auto, oltre alle 13 dosi di cocaina pronte per la vendita, c’era un vero e proprio arsenale high-tech: un POS funzionante per accettare pagamenti con carte e bancomat. Gli ordini arrivavano tramite app di messaggistica, rendendo tutto più veloce e discreto. Per questo “corriere espresso” è scattato immediatamente l’arresto per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, lasciando tutti a chiedersi: quanto è cambiata la criminalità ai tempi dei social?

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