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ROMA Rapinato all’uscita della discoteca. 3 persone arrestate

ROMA Rapinato all’uscita della discoteca. I Carabinieri del Comando di Roma Piazza Venezia hanno arrestato 3 nordafricani.
ROMA Rapinato all’uscita della discoteca. 3 persone hanno atteso all’uscita di una discoteca un 24enne romano e lo hanno aggredito violentemente per rapinarlo dello smartphone di ultima generazione e del portafogli. Ma nel giro poco tempo i Carabinieri del Comando di Piazza Venezia li hanno arrestati con l’accusa di rapina in concorso e porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere. Gli arrestati sono tre 18enni, due cittadini marocchini e uno tunisino, tutti con precedenti.
LA DINAMICA
Ieri notte, i tre nordafricani si sono appostati all’esterno dei locali in via di Monte Testaccio in cerca di una vittima. Quando hanno notato il 24enne romano che si allontanava da solo lungo la via, lo hanno avvicinato alle spalle e strattonato, facendolo cadere a terra. Dopo averlo colpito con calci e pugni, provocandogli fratture alle ossa nasali, gli hanno strappato dalle mani il telefono e il portafogli con all’interno 200 euro. La vittima, con l’aiuto di un passante, ha dato l’allarme al 112 e i carabinieri sono immediatamente giunti sul posto. I militari hanno quindi ricercato i sospetti nelle vie adiacenti e poco dopo li hanno individuati e bloccati. La perquisizione ha permesso ai militari di rinvenire, nella tasca dei pantaloni di uno dei rapinatori, un coltello con una lama lunga circa 10 cm e di recuperare la refurtiva, poi riconsegnata al 24enne malcapitato. Gli arrestati sono stati portati in carcere a Regina Coeli, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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