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ROMA Arrestata banda di spacciatori a TBM

ROMA Arrestata banda di spacciatori a Tor Bella Monaca.
ROMA ARRESTATA BANDA DI SPACCIATORI – Ancora controlli dei Carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca nelle note piazze di spaccio del quartiere. In poche ore sono finite in manette 6 persone.
Una banda di 4 spacciatori, due cittadini romani, uno originario di Cosenza e un cittadino romeno, di età compresa tra i 21 e i 30 anni, tutti già noti alle forze dell’ordine, sono stati trovati, in viale dell’Archeologia, in possesso di 60 dosi di cocaina e circa 800 euro, ritenute provento dello spaccio. I pusher si “spartivano” letteralmente la piazza di spaccio infatti, i Carabinieri li hanno notati ognuno ad un angolo della strada, da dove tenevano sotto controllo ogni passaggio, alla ricerca di possibili acquirenti.
Un 27enne del Marocco, invece, è stato sorpreso a spacciare alcune dosi di cocaina ad un giovane. Fermato e controllato e stato trovato in possesso di una decina di dosi della stessa sostanza e denaro contante.
Infine, al termine di un servizio di osservazione e pedinamento, i Carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca hanno fermato per un controllo un 54enne romano, senza occupazione e con precedenti. I Carabinieri hanno perquisito la sua abitazione, in via Ravanusa, trovando al suo interno 25 dosi di hashish e 4 piante di cannabis indica. Trovato anche materiale per la lavorazione e preparazione in dosi. L’uomo è finito in manette.
Due degli arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari mentre gli atri sono stati portati in caserma e trattenuti, in attesa del rito direttissimo.
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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.
Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.
Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.
Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.
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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.
Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.
“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.
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