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Euro 2020 a Roma, tifosi inglesi bloccati senza requisiti

Il piano di controllo per la partita Ucraina Inghilterra ha funzionato: è andato tutto bene per Euro 2020 a Roma

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Euro 2020 a Roma, tifosi inglesi bloccati senza requisiti

Euro 2020 a Roma: il piano di monitoraggio e controllo dei tifosi per la partita Ucraina Inghilterra di ieri sera ha funzionato. La preoccupazione dei giorni scorsi è alle spalle. 

Sono stati impegnati oltre mille agenti, tra Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Roma Capitale, con la sinergica collaborazione di tutti gli enti nazionali ed internazionali coinvolti nell’organizzazione dell’evento Euro 2020 a Roma. Sono stati intercettati 52 tifosi giunti nella Capitale oltre il tempo utile per effettuare la prescritta quarantena. Questi sono stati bloccati e il biglietto per accedere allo stadio invalidato. 2 tifosi hanno cercato di eludere il controllo fornendo delle false generalità agli agenti, per loro è stata inviata un’apposita informativa di reato alla Procura della Repubblica.

IL BILANCIO DEI CONTROLLI 

Nei controlli per le principali vie del centro sono stati individuati e sanzionati 10 tifosi non in regola con le norme anti contagio. Ai tornelli sono stati respinti 50 tifosi per mancanza dei requisiti, a cui è stato prescritto di tornare nelle proprie strutture alberghiere, ove sono stati opportunamente monitorati. 3 tifosi, 2 di nazionalità ucraina ed uno tedesco, sono stati sottoposti a Daspo dal Questore di Roma. 2 di loro (un ucraino ed il tedesco) per aver commesso il reato di resistenza Pubblico Ufficiale e il terzo per aver violato violato le norme che regolano l’uso degli impianti sportivi (anti-scavalcamento).

SPINAZZOLA OUT MA NON SI PERDE D’ANIMO

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A Roma, rete contro gli abusi sulle donne: dai rifugi ai centri per gli aggressori

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A Roma, rete contro gli abusi sulle donne: dai rifugi ai centri per gli aggressori

#RomaControLaViolenza: Scopri come una rete innovativa a Roma sta rivoluzionando la protezione delle donne vittime di abusi, con sorprese che potrebbero cambiare tutto!

Immaginate una città come Roma che si trasforma in un baluardo contro la violenza sulle donne: una rete di supporto che unisce case rifugio e centri per maltrattanti, offrendo non solo riparo, ma anche percorsi di cambiamento radicale. Questa iniziativa sta catturando l’attenzione di tutti, ponendo domande affascinanti su come la prevenzione e l’aiuto possano davvero fare la differenza in scenari quotidiani.

La rete di supporto in azione

In questa rete, le donne trovano più di un semplice rifugio; si tratta di un ecosistema che include programmi di counseling e attività comunitarie, stimolando curiosità su come queste misure stiano influenzando migliaia di vite.

Ma c’è di più: i centri per maltrattanti non sono solo punitivi, bensì educativi, con approcci che potrebbero sorprendere, invitando a riflettere su cicli di violenza interrotti prima che sia troppo tardi.

I risultati che stanno facendo scalpore

Dati preliminari suggeriscono impatti positivi, con storie di rinascita che emergono da questa rete, lasciando tutti a chiedersi: e se Roma fosse solo l’inizio di una rivoluzione nazionale?

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Nel Lazio, 1,5 milioni di instabili mentali: proposta di legge per psicologi in ogni ASL

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Nel Lazio, 1,5 milioni di instabili mentali: proposta di legge per psicologi in ogni ASL

#SaluteMentaleNelLazio Immagina se 1,5 milioni di persone nel Lazio stessero lottando in silenzio con disturbi mentali: scopri la proposta rivoluzionaria che potrebbe cambiare tutto!

Nel cuore del Lazio, un numero sconcertante di 1,5 milioni di individui affronta quotidianamente le sfide dei disturbi mentali, un dato che solleva interrogativi profondi sul benessere emotivo della comunità. Questa situazione, spesso sottovalutata, sta spingendo verso un dibattito acceso su come migliorare l’accesso a supporto professionale.

La sfida nascosta

Esperti e associazioni segnalano che questi disturbi, che vanno dall’ansia alla depressione, influenzano la vita quotidiana di migliaia di persone, rendendo urgente un intervento strutturato. “La salute mentale non è un lusso, ma un diritto”, come sottolineato da fonti autorevoli nel settore.

La proposta che potrebbe fare la differenza

In risposta a questa emergenza, una proposta di legge mira a introdurre psicologi in ogni ASL del Lazio, offrendo un aiuto accessibile e tempestivo. Questa iniziativa, se approvata, rappresenterebbe un passo decisivo verso una società più attenta e inclusiva, suscitando curiosità su come potrebbe evolversi il panorama della cura mentale in Italia.

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