Attualità
Nel 2024 i cittadini promuovono metro e bus a Roma, sorpresa per Gualtieri sulla qualità della vita

Roma bocciata su rifiuti e pulizia delle strade, promossa sul trasporto pubblico. L’ACOS, Agenzia per il controllo della qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale, ha pubblicato l’edizione 2024 dell’Indagine sulla qualità della vita e dei servizi pubblici locali nella Capitale.
Valutazioni dei servizi pubblici
L’ACOS ha evidenziato una sonora bocciatura per la pulizia delle strade e la gestione dei rifiuti, mentre il trasporto pubblico ha ricevuto una sufficienza piena. Il documento di presentazione dell’indagine sottolinea come per alcuni servizi si sia registrata una tendenza al miglioramento e alla sufficienza, sebbene non siano stati ancora raggiunti livelli di eccellenza.
Qualità della vita nella Capitale
I cittadini hanno assegnato alla qualità della vita a Roma, nel 2024, un voto medio di 6,60. La qualità della vita nella propria zona ha ottenuto un voto medio leggermente inferiore, pari a 6,39.
Una nota negativa è stata evidenziata per i servizi di pulizia delle strade e raccolta dei rifiuti, che sono stati valutati sotto la sufficienza. Il voto medio per la raccolta dei rifiuti è stato 4,9, mentre 4,8 è stato assegnato alla pulizia delle strade. Al contrario, diversi altri servizi pubblici hanno superato il voto sufficiente, arrivando all’eccellenza in servizi come musei comunali e Auditorium, che hanno ottenuto un 7,1.
Miglioramenti nel trasporto pubblico
Sorprende il giudizio sul trasporto pubblico, valutato positivamente con un voto medio di 6,1 per il servizio di superficie e 6,3 per la metropolitana. Ancora più interessante è il fatto che la maggior parte degli utenti abituali si è dichiarata soddisfatta, rappresentando il 67% delle opinioni raccolte. Rispetto all’anno precedente, sono stati notati miglioramenti nei servizi di superficie e metropolitana.
Le aree con maggiore soddisfazione comprendono quelle servite dalla rete di trasporti su ferro, come la zona tra via Tiberina e Cassia bis, e quelle nei pressi del Vaticano e dell’Eur. La presenza di connessioni ferroviarie come Metrebus ha contribuito a migliorare la percezione dei servizi di trasporto in queste zone.
Attualità
Transfobia dopo il Pride: un’aggressione che svela l’altra faccia di Roma
Attualità
La bandiera della Palestina a Ponza: un gesto di solidarietà e la deriva dell’intolleranza

Nella notte tra l’1 e il 2 giugno, intorno alle 2:30, un gruppo di barcaioli dell’isola di Ponza è stato oggetto di minacce per un semplice gesto di solidarietà: aver esposto la bandiera della Palestina sulle loro imbarcazioni come simbolo di sostegno ad una popolazione in una delle più gravi crisi umanitarie del nostro tempo. Dopo aver infastidito il guardiano del porto, gli autori dell’intimidazione hanno strappato e rimosso con la forza la bandiera palestinese.
È un episodio che va oltre il fatto in sé, perchè tocca il nervo scoperto di un’Italia che troppo spesso confonde la solidarietà con la provocazione e che si mostra incapace di accettare gesti di umanità se non allineati con un certo sentire politico.
Esporre la bandiera della Palestina, in questo contesto, non equivale a prendere parte a un conflitto, perchè è un’affermazione di empatia per le vittime civili, per i bambini sotto le bombe, per le famiglie distrutte da decenni di violenza. Non significa negare il dolore degli israeliani, né tantomeno giustificare il terrorismo, ma riconoscere la sofferenza di un popolo dimenticato e condannato.
Ponza, isola aperta al mondo, costruita nei secoli sull’accoglienza e sul passaggio di genti diverse, non merita che certi gesti vengano accolti con violenza. Il gesto di quei barcaioli va rispettato, anche da chi non lo condivide, perché la democrazia è proprio questo: il diritto di manifestare un pensiero pacifico, anche scomodo, senza temere ritorsioni.
Chi ha strappato quella bandiera ha voluto togliere voce a una parte della coscienza collettiva, ma non potrà strappare il senso più profondo della solidarietà umana.
In un tempo in cui il silenzio complice è la norma, chi ha il coraggio di esporsi, anche solo con un simbolo, merita rispetto, non intimidazioni.
-
Cronaca2 giorni fa
La scaletta del concerto dei Duran Duran, quei inglesi rétro, al Circo Massimo a Roma
-
Cronaca3 giorni fa
Saluti fascisti al liceo Malpighi di Roma: la preside abbassa il voto in condotta
-
Cronaca3 giorni fa
Uomo scopre la sua fidanzata con un altro e lo aggredisce, poi prosegue con la routine quotidiana.
-
Attualità4 giorni fa
Toystellers Forever Young: i giocattoli crescono con noi e diventano opere d’arte