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Le Osas, apnee ostruttive del sonno

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Le Osas, apnee ostruttive del sonno

Obesità e invecchiamento della popolazione fanno delle apnee ostruttive del sonno “un fenomeno in costante crescita con un’incidenza, solo in Italia, di oltre il 54% della popolazione adulta – ma con solo 500mila persone con una diagnosi – e un impatto sul sistema economico stimato in oltre 30 miliardi di euro l’anno”. Inoltre l’estate “può aggravare la condizione di chi ne soffre a causa di calore e umidità, ma anche sudore e scarsa idratazione”. A parlarne per 2 giorni a Roma, oggi e domani 13 e 14 giugno, sono centinaia tra esperti, medici, professori universitari e ricercatori di fama internazionale provenienti da più di 34 Paesi nel mondo in occasione del V Corso internazionale sui disturbi respiratori del sonno in programma all’Università Campus Bio-Medico di Roma e organizzato dall’Ucbm Academy. Il corso è diretto da Manuele Casale, professore ordinario di Otorinolaringoiatria dell’Università Campus Bio-Medico e responsabile dell’Unità operativa Terapie integrate in Otorinolaringoiatria presso la Fondazione Policlinico universitario Campus Bio-Medico.

Un appuntamento interamente dedicato alle nuove tecnologie per la diagnosi e il trattamento dei disturbi respiratori del sonno, con particolare attenzione agli approcci chirurgici innovativi e multimodali integrati per un trattamento sempre più personalizzato nell’era della medicina di precisione. Oltre 200 i professionisti in presenza e altri 150 quelli collegati online – tra cui otorinolaringoiatri, chirurghi maxillo-facciali, pneumologi, neurologi, fisiatri, odontoiatri, fisioterapisti e logopedisti – per prendere parte a sessioni plenarie, tavole rotonde, workshop pratici e lezioni con i massimi esperti del settore. Previsti anche gli interventi, tra gli altri, dell’amministratore delegato e direttore generale della Fondazione Policlinico universitario Campus Bio-Medico Paolo Sormani, dell’amministratore delegato e direttore generale dell’Università Campus Bio-Medico di Roma Andrea Rossi e del magnifico rettore Eugenio Guglielmelli.

Nell’occasione anche l’inaugurazione del Centro di Chirurgia esoscopica per la cura delle patologie otorinolaringoiatriche, progettato secondo i più elevati standard di qualità, sicurezza e innovazione tecnologica. Il centro è concepito per potenziare l’attività chirurgica e formativa attraverso l’impiego delle più avanzate tecnologie di visualizzazione, con particolare attenzione al sistema esoscopico. Una tecnologia innovativa nella chirurgia otorinolaringoiatrica, che offre una visione tridimensionale ad altissima definizione del campo operatorio, in grado di unire i vantaggi dell’endoscopia con quelli della chirurgia microscopica. In particolare, il sistema ‘Vitom 3d’ aumenta notevolmente la precisione dell’atto chirurgico – spiega una nota – consentendo un’eccezionale condivisione dell’immagine in tempo reale da parte di tutta l’équipe, risultando anche prezioso per la didattica e il training avanzato. Sviluppi che sarà possibile apprezzare con la proiezione in diretta di interventi chirurgici per il trattamento dei disturbi respiratori del sonno, realizzati presso le sale operatorie della Fondazione Policlinico universitario Campus Bio-Medico.

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Mamma e neonata trovate morte a Roma sono americane? Forse una svolta nel caso

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Mamma e neonata trovate morte a Roma sono americane? Forse una svolta nel caso

Sarebbero americane la donna e la bambina trovate morte sabato scorso nel parco di Villa Doria Pamphili e sarebbe statunitense anche l’uomo ricercato. Lo riporta ‘il Messaggero’ secondo cui la squadra mobile e gli agenti dello Sco, coordinanti dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dal sostituto procuratore Antonio Verdi, sono arrivati alla svolta grazie a una segnalazione arrivata mercoledì sera al programma tv “Chi l’ha visto?” di un telespettatore che ha chiamato ricordando che, giorni prima del ritrovamento, aveva visto litigare animatamente una donna e un uomo non lontano da Villa Doria Pamphili.

“Una lite accesa e violenta tanto da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine – osserva il quotidiano – Sul posto dunque era arrivata una volante della polizia che aveva identificato la donna e l’uomo. Tutto lascerebbe pensare che siano loro anche se le identità restano da confermare”.

L’uomo però è già fuggito all’estero e per questo già ieri è stato diramato, a scopo cautelare, a tutte le forze di polizia internazionali il suo nome – conclude ‘il Messaggero’ – È attualmente ricercato con l’accusa di duplice omicidio aggravato”.

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Vidi Emanuela salrci due volte

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Vidi Emanuela salrci due volte

Torna il giallo dell’auto nera nel caso della scomparsa di Emanuela Orlandi. Oggi, giovedì 12 giugno, in audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa della ragazza e di Mirella Gregori, a parlarne è stata Daniela Gentile, ex allieva della scuola di musica ‘Tommaso Ludovico da Victoria’ allora frequentata anche dalla cittadina vaticana svanita nel nulla nel 1983.

In due diverse occasioni, ha affermato Gentile, vidi Emanuela dopo l’uscita dalla scuola di musica salire su un’auto “nera, di grossa cilindrata, con i vetri oscurati”. “Rimasi colpita”, ha continuato aggiungendo che si trattava di una macchina “un po’ inusuale”.

“Emanuela Orlandi era un po’ più piccola di me – ha ricordato -. Ho frequentato per tre anni questa scuola di musica e con Emanuela facevamo insieme il corso di canto corale: la incontravo nelle pause della ricreazione o quando facevamo i saggi e c’erano le prove di canto corale insieme”. Gentile ha ricordato il particolare che “due volte” vide Emanuela salire su una macchina scura “a poche decine di metri dalla scuola”. Gentile ha ricostruito che, in una delle due circostanze, si trovava alla fermata dell’autobus 70 ed era un po’ “stanca” e in difficoltà ed Emanuela la vide: “Mi disse: ‘Se vuoi ti do un passaggio, sto aspettando che mi vengano a prendere”.

Tuttavia Gentile ricorda che all’epoca la madre le diceva di essere molto attenta quindi preferì non accettare la proposta: “L’ho ringraziata perché era stata gentile, ha visto che ero in difficoltà, le dissi di no ma per non offenderla le dissi che avevo un altro impegno”. Nel corso dell’audizione, ricordando l’auto, Gentile ha raccontato: “Ho avuto una brutta sensazione. Lei (Emanuela ndr) l’ha presa, mi ha detto se ero sicura (di non volere un passaggio ndr) e io le dissi che avevo un altro impegno”.

Nel corso dell’audizione ha poi ricostruito, rispondendo ai commissari, un altro episodio, “precedente” a questo, in cui vide Emanuela e l’auto: “Uscivo dalla scuola, lei stava a distanza di 150-200 metri” e ho visto “che la macchina si è accostata, ha parlato un attimo ed è salita in macchina”. Nel proseguo dell’audizione, interpellata dai commissari, ha affermato di ricordare di aver visto, in quella occasione, Emanuela parlare con una “persona scesa e poi rimontata in auto” prima di andar via: “Era in piedi, giovane, moro e alto, capelli corti un po’ ondulati, un ragazzo atletico, vestito casual”. Interpellata dai commissari Gentile ha specificato che si trattò di due “episodi abbastanza vicini” e pur non ricordando il giorno esatto, ha aggiunto che sono avvenuti “verso la fine della scuola”, faceva già caldo, forse a “maggio”, prima di dover lasciare con un mesetto di anticipo le lezioni della scuola di musica per sottoporsi a un intervento a Firenze.

Fu proprio qualche giorno dopo l’intervento, quando era ancora a letto convalescente, che seppe della scomparsa di Emanuela: “Fui operata a Firenze, ero stata operata da pochi giorni e stavo guardando Candy Candy” ma “a un certo punto hanno interrotto le trasmissioni e lo speaker del telegiornale ha fatto il nome di Emanuela Orlandi; mi si è accesa la lampadina e mi è preso un colpo: mi sono gelata e mi sono chiesta ma è possibile?”. “Dopo ho ricollegato e ancora adesso ci penso… meno male che non ho preso quella macchina, magari non succedeva niente però che ne so… con il senno di poi…”.

A prescindere da questi due episodi “incontravo Emanuela alla fine delle lezioni, ricordo che andava a piedi, non so se prendeva l’autobus”. Alle domande dei commissari se avesse mai parlato con qualcuno del particolare dell’auto, l’ex allieva della scuola di musica ha affermato che “se qualcuno all’epoca dei fatti mi avesse convocato non c’era problema” a dirlo. “All’epoca dei fatti nessuno mi ha chiesto niente”, ha osservato Gentile secondo la quale solo suor Dolores (direttrice della scuola di musica ndr), in maniera informale, le fece qualche domanda a cui rispose “che non avevo informazioni, non avevo rapporti stretti con Emanuela”.

Nel corso dell’audizione a specifica domanda Gentile ha risposto di non aver mai chiesto a Emanuela chi la venisse a prendere con l’auto, di non poter escludere neppure che fosse il padre: “Non so chi fosse a portare la macchina, mi è sembrato strano ma non so se era usuale essendo lei cittadina vaticana; ho pensato che forse era una persona preposta, un’autista”. Essendo l’unica persona a sostenere di aver visto Emanuela e l’auto e dopo alcune contraddizioni emerse nel corso dell’audizione, ad esempio sulla direzione in cui la vettura ripartì, alcune domande dei commissari hanno puntato a capire se Gentile fosse sicura del suo racconto. L’ex allieva ha assicurato di aver detto “quello che mi ricordo”. In chiusura di audizione il presidente della Commissione, senatore Andrea De Priamo, ha osservato: “La vicenda che ci ha raccontato rispetto a quando apprese di Emanuela Orlandi purtroppo ha degli elementi che sono difficilmente veritieri: non risulta l’edizione straordinaria per dare la notizia di Emanuela Orlandi, non risulta il programma ‘Candy Candy’ trasmesso sulla Rai e all’epoca non c’erano altri Tg – ha sottolineato – Prendiamo atto di quello che dice”.

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