Cronaca
CALCIO Zamparini — Il verdetto della Cassazione dopo il ricorso dell’ex patron del Palermo

CALCIO Zamparini — È arrivato questo pomeriggio il verdetto della Cassazione in merito al ricorso dell’ex patron del Palermo
CALCIO Zamparini — Ricorso respinto e arresti domiciliari confermati per l’ex presidente del Palermo. L’imprenditore friulano, accusato di autoriciclaggio e falso in bilancio, ha così commentato la notizia: “Questa resterà una storia di vergogna per una città che così ha corrisposto la passione e l’amore che ho messo in campo, insieme ai miei soldi regalati e profusi per il club”. La società rosanero, dal canto suo, è poi intervenuta in una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale. “L’U.S. Città di Palermo prende atto della sentenza della Corte di Cassazione che riguarda la società. La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura verso l’U.S. Città di Palermo S.p.A., escludendo definitivamente la ricorrenza dei reati di atti fraudolenti per il pagamento dei debiti fiscali e di autoriciclaggio, presupposto sia della responsabilità diretta della Società che del sequestro già annullato dal Tribunale del Riesame. Tali provvedimenti scongiurano dunque la possibilità di ripercussioni economiche e penali dirette sulla Società, in seguito alle indagini sulla precedente gestione. L’U.S. Città di Palermo, prendendo atto del provvedimento della Corte di Cassazione a carico dell’ex presidente e proprietario del Club, esprime il proprio dispiacere per le conseguenze personali che tutto ciò comporterà. Al tempo stesso, l’attuale dirigenza esprime la massima attenzione per il lavoro della magistratura assicurando la più ampia collaborazione nell’ambito delle attività conseguenti alla odierna notizia e si augura che, all’esito dell’indagine giudiziaria nel rispetto dei tempi necessari, risulterà confermata la correttezza del proprio operato”.
Cronaca
Cercasi persona dal cuore generoso per Pepita: cagnolina di 21 anni senza più il suo padrone.

StoriaCommovente DiUnaCagnolinaSola La vita di Pepita, una dolce anziana cagnetta, è cambiata da un giorno all’altro: dopo 21 anni di amore incondizionato, si ritrova improvvisamente in un freddo canile, e ora tutti si chiedono se qualcuno le darà una seconda possibilità!
La Triste Avventura di Pepita
Pepita, una cagnetta di 21 anni, ha vissuto una vita piena di coccole accanto al suo fedele amico umano. Ma tutto è crollato il 29 aprile, quando lui è venuto a mancare. Senza eredi o parenti a cui affidarsi, la povera Pepita è finita al canile della Muratella, passando da una casa accogliente a un box anonimo e gelido. Immaginatevi il suo shock: abituata al calore di una famiglia, ora vaga confusa, chiedendosi cosa sia successo al suo mondo perfetto.
Un Appello Urgente per Salvargli la Vita
La Lega nazionale per la difesa del cane, sezione Ostia, sta lanciando un grido d’aiuto per questa cagnolina così speciale. Descritta come dolcissima e remissiva, Pepita ha un piccolo problema all’udito ma capisce tutto con uno sguardo. Pesa solo 8-9 chilogrammi, è di taglia piccola e adora stare in casa, circondata da cuscini morbidi e carezze affettuose. I volontari la descrivono come una creatura spaesata, con occhi che implorano: “Dov’è il mio posto nel mondo?” Se stai pensando di adottare, potresti essere tu a cambiare il suo destino!Perché Pepita Merita una Famiglia Subito
Non è solo una cagnetta: è un simbolo di fedeltà e amore puro. Abituata a una vita domestica, Pepita rischia di trascorrere i suoi ultimi anni senza le attenzioni che merita. I volontari insistono: contattali subito al numero WhatsApp 3927015986 per offrirle un rifugio caldo e un cuore da cui attingere affetto. Chissà, forse tu sei la persona che renderà questa storia indimenticabile!
Cronaca
Di Cola (Cgil): “Impieghi al nero una piaga diffusa in tutto il Lazio”

ShockSulPostoDiLavoro: Scopri le terrificanti catene di sfruttamento che emergono dove i sindacati brillano per la loro assenza!
L’allarme dal fronte sindacale
Il segretario solleva un grido d’allarme: in quei luoghi dove il sindacato non mette piede e gli accordi lavorativi sono solo un miraggio, si nascondono scenari da brivido. Immagina ambienti dove lo sfruttamento non è l’eccezione, ma la norma quotidiana, lasciando i lavoratori esposti a pericoli inimmaginabili.
Gli orrori che nessuno racconta
Qui, infortuni gravi e condizioni estreme diventano la regola, trasformando il lavoro in una vera e propria trappola. Come è possibile che, senza protezioni adeguate, questi abissi di ingiustizia continuino a proliferare? Questa rivelazione potrebbe cambiare per sempre il modo in cui guardi al mondo del lavoro, scoprendo storie che ti faranno riflettere due volte.-
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