Cronaca
ROMA Raffica di arresti e sequestri di droga della PS

ROMA Raffica di arresti e sequestri di droga della PS.
ROMA Raffica di arresti e sequestri di droga della PS. I provvedimenti sono arrivati nel corso di servizi sul territorio romano volti al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti.
In sei sono finiti in manette nel quartiere Esquilino. Al termine di una mirata indagine, gli investigatori del Commissariato hanno individuato due appartamenti utilizzati come “deposito” droga. Perquisiti, i poliziotti vi hanno rinvenuto 2,841 kg di marijuana. Gli occupanti, tre uomini e tre donne tutti di origine africane, sono stati invece arrestati.
Stessa sorte per un uomo di 46 anni, C.M. ad opera degli uomini del commissariato Prenestino. Questi ultimi hanno saputo di un’attività di spaccio su via dei Ciclamini e, al termine di specifici servizi di appostamento, sono riusciti a individuare il pusher. Nel cui appartamento hanno ritrovato 1,174 kg. di marijuana e 48 grammi di hashish.
Tratto in arresto, dagli agenti del commissariato San Lorenzo, anche L.M., 53enne originario della Campania. Ad insospettire i poliziotti uno strano via vai di persone all’interno di un garage in via Ortona de’ Marsi. Il locale è stato immediatamente controllato e, all’interno, è stato bloccato L.M., che aveva appena nascosto in un’autovettura 70 grammi di hashish e 26 grammi di cocaina.
Su via Circonvallazione Gianicolense invece, è stato fermato e arrestato dagli agenti del Reparto Volanti R.T. 20enne olandese. Questi, a piedi nella citata via, alla vista dei poliziotti, ha tentato di dileguarsi cambiando rapidamente direzione. Bloccato, è stato ritrovato in possesso di 42 grammi di marijuana. Presso la sua abitazione, anch’essa perquisita, è stata poi rinvenuta altra droga: 7,9 grammi di marijuana e 32,5 grammi di hashish.
Agli agenti del commissariato Esquilino si deve invece l’arresto di G.B. 31enne etiope. Il quale ha provato invano a sottrarsi al controllo, ma è stato fermato all’ingresso del mercato Esquilino con indosso 14,68 grammi di marijuana.
Singolare, invece, la dinamica dell’arresto di B.W. 42enne romano. I poliziotti del commissariato Esposizione sono intervenuti in via Corrado Parona per una segnalazione di lite tra un locatore ed un affittuario. Giunti sul posto, gli agenti hanno però scoperto tre piante di marijuana di oltre un metro.
A finire in manette anche un romano di 46 anni. Durante un appostamento da parte degli agenti della Polizia di Stato del commissariato Prenestino, l’uomo li ha insospettiti con il suo andirivieni da un bar in zona Centocelle ad un palazzo ubicato lì di fianco. Perquisita la sua abitazione, i poliziotti hanno rinvenuto oltre 1 kg. di marijuana pari a 6.100 dosi e 50 grammi di hashish pari a 900 dosi. Rinvenute inoltre 13 scatolette “tipo tonno” sigillate e contenenti marijuana per un totale di 38 grammi.
Infine sabato, gli agenti del commissariato Casilino, in via dell’Archeologia nel noto quartier di Tor Bella Monaca hanno arrestato una coppia di pusher romana, la donna F.V. di 35 anni attirava i clienti per strada e li indirizzava all’interno dell’abitazione dove il compagno C.C. di 43 anni vendeva le dosi di cocaina e eroina, sequestrati 15 involucri di eroina per un peso di 4,00 grammi e 3 involucri di eroina per circa 100 grammi.
Tutti gli arrestati dovranno rispondere del reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Cronaca
Carità pelosa: un microscopio Zeiss donato al Policlinico Umberto I dall’Associazione Eleonora Cocchia

#ScienzaCheSalvaVite #SperanzaPerIBambini Scopri l’incredibile donazione che potrebbe rivoluzionare la lotta ai tumori cerebrali infantili e accendere una nuova era di scoperte mediche!
Un Gesto Eroico e Simbolico
Un’associazione dedita alla memoria di una giovane vita spezzata ha donato un microscopio di ultima generazione al Policlinico Umberto I di Roma, lasciando tutti a chiedersi come un singolo gesto possa fare la differenza nella ricerca scientifica. L’Associazione Eleonora Cocchia – Vivere a Colori Onlus ha consegnato questo strumento da 25.000 euro, che promette di svelare segreti nascosti nei tumori cerebrali pediatrici e catturare l’attenzione di scienziati e curiosi.
La Storia Dietro la Donazione
Ma cosa c’è dietro questa mossa che sta facendo parlare tutti? L’associazione è nata nel 2018 in ricordo di Eleonora Cocchia, una ragazza di soli 17 anni scomparsa per un raro e aggressivo tumore cerebrale chiamato Glioma Diffuso Intrinseco del Ponte (DIPG). Questa donazione non è solo un atto di generosità, ma un invito a esplorare come la scienza possa trasformare il dolore in speranza per migliaia di bambini colpiti da malattie oncologiche.
La Tecnologia Che Cambia Tutto
Immagina un microscopio in grado di produrre immagini sbalorditive con luci trasmesse, fluorescenza e contrasto di fase – e ora è realtà al Policlinico! Il ZEISS AXIO M1, uno strumento all’avanguardia, sarà utilizzato per studi biologici e biomedici che potrebbero rivelare breakthroughs inaspettati nella diagnosi e nella comprensione dei tumori cerebrali, facendoti domandare: cosa scopriranno i ricercatori domani?
L’Evento Che Ha Coinvolto Tutti
Cosa succede quando scienza e comunità si uniscono? La cerimonia ufficiale si è svolta il 16 giugno presso il Laboratorio FISH del Gruppo di Neuropatologia all’Istituto di Anatomia Patologica, un momento carico di emozioni che ha invitato la cittadinanza a unirsi alla causa. L’associazione ha sottolineato che “ogni presenza è preziosa”, alimentando curiosità su come ognuno di noi possa contribuire a questa battaglia.
Cronaca
L’intrigo nascosto di Villa Pamphilj e un vero regista

#Hai mai sentito parlare di Rexal Ford, l’uomo con un’identità segreta che nasconde un omicidio scioccante? #MisteroIdentità #CrimineSconvolgente
L’identità nascosta che inganna tutti
Rexal Ford non è chi tutti credevano: l’uomo arrestato per l’omicidio e l’occultamento dei corpi di una bambina di otto mesi e di sua madre di 30 anni, trovati tra gli oleandri del parco di Villa Doria Pamphilj il 7 giugno, si chiama in realtà Charles Francis Kaufmann, 46 anni. Kaufmann ha vissuto per anni sfruttando l’identità di un vero sceneggiatore e regista statunitense, cercando di sfondare nel mondo del cinema. Ma è davvero possibile? Elementi intriganti emergono dai suoi incontri con una casa di produzione romana, dove si presentò con quella che potrebbe essere sua moglie e la bambina, proponendo un ambizioso documentario da milioni di euro da girare in Italia, con fulcro a Firenze. E ancora, un “sopralluogo” in un hotel chic di via del Corso, dove flirtò con una donna spacciandosi per un genio del cinema proprio dopo il ritrovamento dei corpi.
I movimenti enigmatici che portano a Grecia
Kaufmann, alias Ford, è stato fermato a Skiathos solo sei giorni dopo il macabro ritrovamento, ma durante l’interrogatorio davanti ai giudici greci è rimasto in silenzio, rifiutandosi di essere estradato in Italia. La polizia italiana, coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e dal sostituto procuratore Antonio Verdi, attende risposte dagli Stati Uniti sul passaporto autentico intestato a Rexal Ford. Rinnovato nel 2019, coincide con l’attivazione di un profilo Instagram “fake” pieno di foto e video di viaggi da documentarista, dall’Irlanda alla Scozia. Arrivato in Europa nel 2021, ha viaggiato in vari Paesi, inclusa la Russia e il Regno Unito, per poi stabilirsi a Malta. Lì, avrebbe incontrato la donna, forse ucraina o russa, e lì è nata la bambina intorno a novembre-dicembre scorso. Gli inquirenti setacciano cliniche e ospedali, ma finora solo misteri: amici ricordano lei come un’abilissima hacker di nome Stella e lui come un poliglotta con proprietà immobiliari, ma del vero Kaufmann non c’è traccia.
Le tracce sfuggenti e i dettagli choc
Tra i dettagli più sconcertanti, Kaufmann aveva con sé una carta di credito maltese e un documento con il nome dello sceneggiatore. Le verifiche sui suoi movimenti bancari rivelano una disponibilità finanziaria che stride con chi mendicava aiuto online, come nell’audio inviato due giorni prima del ritrovamento: “Mia moglie mi ha lasciato, sono solo con la bambina. Mi serve una casa”. A Roma, la coppia con la bambina resta un fantasma negli hotel e B&B, forse usando nomi falsi. Il 17 aprile, Ford contattò un’agenzia immobiliare per un appartamento a Ponte Milvio, vantando una fama inesistente con un “You can Google me”. Poi, scomparve. Riaffiorò a Largo Argentina, cenando con la famiglia e poi pranzando da solo il giorno prima di fuggire. Il 5 giugno, una passante chiamò il 112: lo trovarono con la bambina denutrita e accaldata, rifiutando persino l’acqua offerta da un ristorante vicino. Un tipo “molto strano”, come lo descrivono i testimoni, che ora lascia tutti a chiedersi: chi era davvero questa coppia e cosa è successo davvero?
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