Cronaca
STADIO DELLA ROMA Parnasi e altri undici a processo

STADIO DELLA ROMA Saranno dodici le persone che andranno a processo. Tra queste l’imprenditore Luca Parnasi. Per altre tre invece è stato accordato il patteggiamento.
Questa la decisione del gup della Capitale nell’ambito del filone principale dell’inchiesta sul nuovo Stadio della Roma. A giudizio, oltre a Parnasi, vanno l’ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, Adriano Palozzi di Forza Italia, l’ex assessore regionale, Michele Civita del Pd, e il soprintendente ai beni culturali, Francesco Prosperetti. Patteggiamenti a due anni riguardano alcuni ex collaboratori del costruttore romano.
La prima udienza del processo è stata fissata per il 5 novembre 2019. Le accuse vanno da associazione per delinquere, corruzione e finanziamento illecito. I pm ipotizzano una presunta corruzione nell’ambito della variante del progetto per lo stadio che dovrebbe sorgere nella zona di Tor di Valle. Piano approvato poi con il taglio del 50% delle cubature rispetto al progetto iniziale. Per questo Campidoglio e Regione Lazio hanno chiesto di costituirsi parti civili.
Gli uffici del ministero dei Beni culturali, intanto, hanno avviato le procedure disciplinari previste dalla legge nei confronti di Prosperetti. L’amministrazione, appresa la notizia del rinvio a giudizio, intende attivare tutte le opportune e necessarie misure per la sospensione cautelare dal servizio e dall’incarico secondo il CCNL della dirigenza.
Mentre procedono le riunioni tra Comune e proponenti, nonostante la fase di stallo (inizialmente la variante al piano regolatore in Aula doveva essere approvata entro giugno e doveva essere formalizzato da parte di Pallotta l’acquisto dei terreni di Tor di Valle) il club si starebbe tutelando pensando all’area di Fiumicino. I sindaco ha ribadito la sua disponibilità: “Ci sono sicuramente le basi. Il progetto si sta facendo più concreto e fattibile, con la Roma ci siamo visti tre volte e continuiamo ad avere contatti!”, ha dichiarato.
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Cronaca
Chi è Stella Ford, la misteriosa moglie di Rexal?

#IlMisteroDiStellaFord Che Scioccante Scoperta in un Parco di Roma? #Omicidio #EnigmaUmano
La Strana Storia degli Incontri con la Polizia
Immaginate una donna che si presenta come moglie di un uomo misterioso, fermata due volte dalla polizia senza documenti. Ecco cosa è successo: Stella Ford, il nome che ha usato, è stata avvistata per la prima volta il 20 maggio a Campo de’ Fiori, al fianco di Rexal Ford, un uomo ubriaco e ferito che non ha chiesto aiuto. Gli agenti non si sono allarmati, pensando a un semplice incidente. Poi, dieci giorni dopo, la coppia è stata coinvolta in una lite vicino a San Pietro, dove Rexal è stato identificato grazie al suo passaporto. Stavolta, è scattato lo “Scudo”, un sistema per tracciare casi di violenza, ma Stella non era ferita e sono stati lasciati andare. Che cosa nascondevano questi incontri?
Il Decesso che Lascia Tutti Senza Parole
Otto giorni dopo l’ultimo episodio, il corpo di Stella Ford è stato trovato completamente nudo tra gli oleandri del vasto parco di Villa Doria Pamphilj a Roma – un luogo che ora è al centro di un intrigante enigma. Il suo decesso rimane avvolto nel mistero: il corpo era in uno stato di decomposizione avanzata, rendendo difficile stabilire la causa. Si sospetta un soffocamento, simile a quello che potrebbe aver coinvolto anche una bambina piccola, ma gli esami sono ancora in corso. Chi era questa donna di circa 30 anni, e quali oscuri eventi l’hanno condotta a una fine così tragica?
Le Testimonianze che Alimentano la Curiosità
Amici dello sceneggiatore californiano Rexal Ford ricordano Stella quando era incinta, in un incontro a Malta, dove i due potrebbero essersi conosciuti e sposati. Le uniche informazioni affidabili arrivano dai genitori di Rexal, un’accusata coppia benestante statunitense, che l’hanno vista solo attraverso foto inviate via chat. Dicono che potrebbe essere russa o ucraina, ma non ne sono sicuri, e i controlli stanno verificando se il matrimonio è stato regolare. Intanto, Rexal è in Grecia per un interrogatorio legato a un mandato d’arresto europeo, e le autorità italiane attendono la sua estradizione per approfondire le indagini, inclusi test del DNA. Con lui, solo uno zaino e dispositivi sequestrati – nessun indizio sulla donna o la bambina. Che segreti emergeranno da questa storia?
Cronaca
Rexal Ford non è il vero nome del sospettato per l’omicidio a villa Pamphili: all’anagrafe Usa ha un nome meno esotico.

#SvelatoUnMisteroChocLeDueIdentitàDellUomoCoinvoltoNelCasoDellaBambinaDiRoma
Il colpo di scena nei registri statunitensi
Immaginate di scoprire che l’uomo fermato in Grecia per un tragico delitto ha un’identità segreta: nei documenti ufficiali degli Stati Uniti, il suo nome non corrisponde a quello sul passaporto. È un dettaglio che fa balzare alle stelle la curiosità in questo caso internazionale, legato alla morte della piccola innocente trovata senza vita nel parco più grande di Roma. Gli inquirenti stanno scavando a fondo, e ogni nuova rivelazione promette di ribaltare le carte in tavola.
Le conferme che alimentano i sospetti
Ma c’è di più: mentre le indagini procedono, emergono prove inconfutabili sulla paternità dell’uomo, un elemento che aggiunge un velo di suspense e fa sorgere mille domande. Chi è davvero questa figura enigmatica, e come si inserisce nel quadro di un evento così drammatico? Le autorità non hanno ancora svelato tutti i dettagli, ma l’attesa per le prossime mosse è palpabile, con potenziali colpi di scena che potrebbero cambiare tutto.
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