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Cronaca

SAN BASILIO Cucine da horror e spaccio: blitz della polizia

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SAN BASILIO Cucine da horror e spaccio: blitz della polizia

Maxi controlli della Polizia di Stato a San Basilio. Elevate sanzioni a 3 locali per gravi carenze igienico sanitarie causa topi e blatte in cucina. 2 persone arrestate per spaccio di sostanze stupefacenti, 2 denunciate a piede libero e 179 persone controllate.

Nella serate di ieri un dispositivo composto da pattuglie del Commissariato San Basilio, del Reparto Prevenzione Crimine, del Reparto Volanti e della Divisione Polizia Amministrativa ha sottoposto a serrati controlli il quartiere di San Basilio.

Numerosi i locali controllati, in 3 casi sono state elevate sanzioni amministrative. In un noto bar, appartenente ad una famosa catena, sulla Tiburtina, sono state riscontrate gravi carenze igienico sanitarie, topi e blatte in ogni angolo, violazioni sulla legge del fumo nell’annessa sala giochi, e il titolare è stato denunciato per violazioni sulle prescrizioni della licenza. La locale ASL procederà alla sua immediata chiusura. In un altro bar l’addetto al servizio di sicurezza è stato denunciato perché trovato in possesso di un manganello telescopico, il titolare del bar, invece, per frode in commercio.

Il controllo è poi proseguito nelle maggiori piazze di spaccio. R.L., 50enne romano, già noto alle Forze dell’Ordine è stato arrestato dagli agenti del commissariato San Basilio, mentre trasportava sul suo furgone 50 grammi di cocaina divisa in sassetti. Il 50enne è stato trovato anche in possesso anche di un parallelepipedo di hashish con scritta sovrimpressa “NINO” avvolto in carta cellophane trasparente del peso di 90,6 grammi ed un bilancino di precisione. Gli stessi agenti, nei giardini condominiali di quell’area conosciuta come “il bar della coltellata” hanno rinvenuto più di 150 grammi di cocaina.

A finire in arresto per mano degli agenti del Reparto Volanti è stato invece un 46enne romano, B.F., sorpreso mentre cedeva in via Morrovalle 21 dosi di cocaina. Effettuata perquisizione nella sua abitazione, gli agenti hanno rinvenuto, nascosta nella camera dei figli minori, 23 grammi di hashish.
Nel complesso 179 persone 65 i veicoli controllati, 4 le carte di circolazione ritirate e 4 sanzioni al codice della strada.

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SEQUESTRO DELLA GDF A ROMANINA

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Rexal Ford, l’amico racconta: “Ho vissuto con lui e sua moglie Stella a Malta. Non sono persone senza fissa dimora”

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Rexal Ford, l’amico racconta: “Ho vissuto con lui e sua moglie Stella a Malta. Non sono persone senza fissa dimora”

SvelatoIlSegretoOscuro: Oskar Christian racconta la doppia vita di una coppia che nascondeva incredibili misteri! #CoppiaMisteriosa #RockstarEGenioDellInformatica

Lo Shock Inaspettato di Oskar Christian

Oskar Christian, un testimone diretto dei fatti, non riesce ancora a credere a ciò che è successo con la coppia che ha conosciuto per mesi. In una rivelazione che lascia tutti senza fiato, ha dichiarato: “Non posso credere che lui abbia fatto una cosa del genere.” Le sue parole evocano un senso di mistero e suspense, facendoci chiedere cosa possa aver spinto una persona apparentemente comune a compiere un atto così impensabile.

La Vita Nascosta della Coppia

Immaginate una coppia che sembra uscita da un film: lui gestiva un accogliente B&B e si vantava di essere il figlio di una leggendaria rockstar, mentre lei brillava come un vero genio dell’informatica. Oskar descrive i loro giorni passati insieme come apparentemente perfetti, ma ora emergono dettagli che alimentano la curiosità – chi erano davvero e cosa si nascondeva dietro questa facciata idilliaca? Questa storia è un invito a scoprire i segreti che potrebbero cambiare tutto ciò che sappiamo su di loro.

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Il carabiniere di Roma che ha affrontato un ladro nell’Eur si trova di fronte a una possibile condanna a due anni e mezzo

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Il carabiniere di Roma che ha affrontato un ladro nell’Eur si trova di fronte a una possibile condanna a due anni e mezzo

GiustiziaControCorrente: Un carabiniere rischia la prigione per aver sparato a un ladro in fuga? Scopri i dettagli scioccanti di questa storia!

La Notte Fatale

È l’alba del 20 settembre 2020 quando un carabiniere di 42 anni, Emanuele Marroccella, si trova di fronte a un momento cruciale. Un ladro, Jamal Badawi, un 56enne di origine siriana, era penetrato di notte nei locali di un’azienda informatica a Roma, scatenando il caos. Mentre il collega di Marroccella viene colpito al petto da Badawi con un cacciavite, il carabiniere decide di intervenire, sparando un colpo mentre il sospetto è di spalle. Quel proiettile fatale ha posto fine alla fuga, ma ora solleva interrogativi: era davvero necessario? Immagina la tensione di quei secondi, con il cuore che batte forte e una decisione che potrebbe cambiare tutto.

La Testimonianza in Aula

In aula, Marroccella ha ripercorso quei “tre lunghissimi secondi” che hanno segnato la sua vita. Assistito dai suoi avvocati, ha spiegato di aver mirato alle gambe per fermare il ladro, che era già ferito e in fuga verso il cancello. “Il mio collega non riusciva a respirare”, ha dichiarato, evidenziando la pressione del momento. Ma cosa l’ha spinto a premere il grilletto? Questa confessione apre scenari intriganti, lasciando i giudici e il pubblico a chiedersi se si tratti di un atto eroico o di un errore fatale.

Le Accuse del Pubblico Ministero

Il pubblico ministero non ha dubbi: la reazione di Marroccella è stata eccessiva. Nella sua requisitoria, ha sostenuto che non c’era un pericolo immediato quando è stato sparato il colpo, definendola un uso colposo delle armi. Rischia fino a due anni e mezzo di reclusione, ma è il video della telecamera di sicurezza a rendere tutto più misterioso. Per gli avvocati della famiglia di Badawi, si tratterebbe addirittura di omicidio volontario, con il ladro già lontano e circondato. Come è possibile che un semplice tentativo di furto si trasformi in una tragedia del genere? Le prove parlano, ma le domande rimangono.

Il Mistero Dietro la Vittima

Badawi, un ex atleta e membro dei servizi segreti siriani, era fuggito dal suo paese e viveva a Roma con lavoretti precari, sognando di ricongiungersi alla famiglia in Svizzera. Eppure, nessuno sa perché si fosse introdotto in quell’ufficio, senza rubare nulla di valore. Stava parlando al telefono con un possibile complice mai trovato, alimentando ulteriori sospetti. I suoi figli lo descrivono come un pilastro affettuoso, ma ora questa storia solleva dubbi: era davvero un pericolo o solo un uomo disperato? Le udienze proseguono, con nuove rivelazioni in arrivo.

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