Cronaca
ROMA Tenta di violentare una ‘escort’ e poi la rapina

ROMA Prima contatta una ‘escort’ su un sito online, poi la minaccia con un coltello tentando di violentarla. Venticinquenne romeno arrestato dalla Polizia per rapina, tentata violenza sessuale e resistenza a Pubblico Ufficiale.
La donna, una escort quarantenne straniera contattata su un sito on line, si è presentata presso l’abitazione del ‘cliente’, nel quartiere Casilino. Ad attenderla nell’appartamento, al buio, un uomo in slip. Alla richiesta della donna dell’anticipo dei soldi per la ‘prestazione’ il venticinquenne si è allontanato riferendo di tenerli in cassaforte. Poi però è tornato con in mano un coltello da cucina, ha minacciato la donna e si è gettato sopra di lei per violentarla. La ragazza è riuscita a impossessarsi dell’arma ma è stata presa a pugni dall’aggressore. L’uomo, nel tentativo di riprendere il coltello, si è però ferito alle mani. Nonostante la feroce aggressione la donna si è divincolata e, recuperata la propria borsa, con ancora il coltello in mano ha cercato di fuggire.
Nuovamente bloccata dall’uomo che, minacciandola di morte, le ha strappato la borsa non riuscendo però a impedirle di scappare. Una volta in strada la vittima ha contattato il 112 raccontando quanto accaduto. Un equipaggio della Polizia, dopo aver ascoltato la testimonianza della donna e ricevuto dalla stessa il coltello, si è portato nell’appartamento trovando diverse tracce ematiche. Intanto altre volanti si adoperavano per una ‘battuta di ricerca’ in zona al fine di rintracciare l’uomo, nel frattempo scappato con la borsa della donna. Una volta individuato gli agenti lo hanno fermato e bloccato nei pressi della fermata della metro “Finocchio”. L’aggressore, successivamente identificato per M.F.N., è già conosciuto. ’aggressore, successivamente identificato per M.F.N. e già conosciuto alle forze dell’ordine, alle forze dell’ordine, è stato.
Lo straniero, al momento del fermo trovato con dei tagli alla mano destra compatibili con quanto accaduto, è stato accompagnato dagli agenti presso gli uffici del commissariato Casilino per ultimare le indagini. Lì, nel frattempo, era giunta anche la vittima per la denuncia – in precedenza soccorsa dal 118 e refertata con 21 giorni di prognosi – che vedendo l’uomo lo riconosceva come il suo aggressore. Ultimati gli atti lo straniero, che oltretutto risultava sottoposto alla misura di Affidamento in Prova presso i servizi sociali con l’obbligo di dimora, sottoposto al fermo di Polizia Giudiziaria per rapina aggravata, tentata violenza sessuale e resistenza a Pubblico Ufficiale.
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Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
Cronaca
Maxi Blitz contro il narcotraffico: 12 arresti shock tra Lazio, Abruzzo e Puglia!

Nelle prime ore di venerdì 25 luglio 2025, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione contro il traffico di droga, che ha coinvolto diverse province di Abruzzo, Lazio e Puglia. L’intervento, coordinato dal Servizio Centrale Operativo e dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila, ha portato all’arresto di 12 cittadini italiani, accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
L’indagine, denominata “End to End”, ha consentito di sgominare due distinti gruppi criminali, entrambi specializzati nell’importazione e nella vendita di ingenti quantitativi di droga. Le squadre mobili di Roma, Teramo, Latina, L’Aquila, Frosinone e Foggia, insieme ai reparti prevenzione crimine di Abruzzo, Lazio e Puglia settentrionale, hanno eseguito le misure cautelari e sono attualmente in corso perquisizioni nelle abitazioni e negli altri luoghi riconducibili agli arrestati.
Oltre al traffico di stupefacenti, alcuni degli indagati sono gravemente sospettati di reati ulteriori come estorsione, tentato omicidio e corruzione, aggravando il quadro criminale dell’organizzazione. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per un valore superiore a un milione di euro, ritenuti provento delle attività illecite.
L’azione della Polizia di Stato rappresenta un duro colpo al narcotraffico che alimenta la criminalità nelle regioni coinvolte, confermando l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto ai fenomeni mafiosi e alla diffusione della droga sul territorio nazionale.
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