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TRIESTE La furia di Meran: altri otto poliziotti nel mirino

TRIESTE La furia di Meran: altri otto poliziotti nel mirino. Il decreto di fermo di Alejandro Augusto Stephan Meran, autore della sparatoria in cui hanno perso la vita i due agenti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, parla di un uomo che “ha dimostrato di essere privo di contropunta criminale”. Tanto che “dopo il duplice omicidio ha perseverato nella condotta illecita”.
Altri otto poliziotti nel mirino di Meran. Nel documento si evidenzia che l’uomo ha “tentato l’omicidio di almeno altri otto poliziotti. Tre addetti alla vigilanza, quattro in forza alla squadra mobile e uno intervenuto in ausilio dopo aver udito gli spari”. Se i colpi del killer fossero andati tutti a segno i poliziotti morti sarebbero dieci. Secondo le ricostruzioni avrebbe scaricato contro i due poliziotti l’intero caricatore della pistola d’ordinanza di Pierluigi Rotta, ovvero 12 colpi, più altri 5 colpi con l’arma di Matteo Demenego quando era ormai a terra esanime. In tutto, quindi, sarebbero almeno 17 i colpi sparati.
Secondo l’ipotesi più probabile la pistola del primo poliziotto ucciso avrebbe avuto il colpo in canna e nessuna sicura quando è finita nelle sue mani. Circostanza che avrebbe facilitato l’aggressione. L’uomo a quel punto non avrebbe fatto altro che premere il grilletto senza ‘scarrellare’ l’arma e togliere la sicura. A giudicare dal documento di fermo il procuratore capo Carlo Mastelloni e il pubblico ministero Federica Riolino non sarebbero convinti dello stato di alterazione mentale dell’omicida. Secondo il pm e il procuratore capo invece si tratta di “una semplice scarsa lucidità data dai farmaci rinvenuti durante la perquisizione domiciliare. Non risulta in atti traccia alcuna di visite specialistiche fatte in Italia. Né risulta documentato l’episodio citato dal fratello di mancanza di autocontrollo in terra tedesca di cui l’uomo si sarebbe reso protagonista”.
In conclusione “la deduzione da trarsi è che lo Stephan Meran è soggetto inquadrato nel tempo e nello spazio“. Secondo le accuse l’omicida avrebbe “la lucidità sufficiente per rendersi conto della grave condizione giuridica in cui versa”. Ma anche per “uccidere i due poliziotti e poi colpirne un altro facendo fuoco con la mira ad altezza d’uomo”. Meran si trova ora ricoverato e piantonato all’ospedale di Cattinara. Si è rifiutato di rispondere alle domande del giudice Massimo Tomassini. Il pm che ha poi convalidato il fermo confermando l’impianto della procura sulla sua piena capacità di intendere e di volere.
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TRAGICO SCONTRO FRONTALE: QUATTRO GIOVANI MORTI
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Muore annegato durante nuotata nel lago di Vico, la vittima è un uomo di 58 anni

#Un dramma inaspettato sul Lago di Vico: cosa ha colpito un nuotatore in vacanza? #TragediaSulLago #MisteroAcquatico #NotizieInattese
Immaginate di godervi una giornata serena al lago, quando improvvisamente il relax si trasforma in un evento choc: un uomo di 58 anni è stato trovato senza vita mentre nuotava nelle acque del Lago di Vico, vicino Roma, lasciando tutti a chiedersi cosa possa essere successo in quel momento fatale. Le autorità stanno indagando su questo incidente misterioso, che ha attirato l’attenzione per le sue circostanze inaspettate e per i rischi nascosti che potrebbero celarsi sotto la superficie apparentemente tranquilla.
Le prime ipotesi sull’incidente
Fonti locali riportano che l’uomo era un appassionato di nuoto, ma le condizioni del lago – con correnti imprevedibili o forse un malore improvviso – potrebbero aver giocato un ruolo chiave. Gli esperti ricordano che, anche in luoghi idilliaci come questo, la natura può riservare sorprese inattese, spingendo migliaia di persone a condividere le proprie esperienze online per scoprire se ci sono stati casi simili.
L’impatto sulla comunità
La notizia ha fatto rapidamente il giro sui social, con utenti che si interrogano su come un’uscita rilassante possa finire in tragedia, alimentando dibattiti su sicurezza e prevenzione. Non perdete l’opportunità di approfondire i dettagli di questa storia che sta catturando l’interesse di tutti.
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Sub over 60 detto vichingo perde la vita in immersione a Roma

#TragediaSottomarina Scopri il drammatico incidente che ha spezzato la vita di un leggendario subacqueo a 60 anni!
Immaginate un’immersione che si trasforma in un incubo: Aleandro Anselmi, noto come ‘Il Vichingo’ per le sue avventure estreme nei mari, ha affrontato l’imprevedibile durante una discesa nelle acque di Roma. Cosa potrebbe aver causato questo tragico evento? Le indagini sono in corso, ma i dettagli emergenti stanno catturando l’attenzione di tutti gli appassionati di subacquea.
L’immersione fatale
Anselmi, un subacqueo esperto con decenni di esperienza, si è sentito male improvvisamente durante l’immersione, lasciando tutti sconvolti. Fonti vicine all’accaduto parlano di un malore inaspettato, forse legato a condizioni marine estreme, che ha reso questa storia un vero mistero da approfondire.
La comunità in lutto
La perdita di ‘Il Vichingo’ ha scosso il mondo dei sub, con omaggi che continuano a fioccare sui social. Amici e fan si chiedono: quali lezioni possiamo imparare da questa tragedia per rendere le immersioni più sicure? Non perdete i prossimi aggiornamenti per scoprire di più su questa storia avvincente.
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