Cronaca
Cibo scaduto e trattato con prodotti chimici

PONTECORVO Cibo scaduto e trattato con prodotti chimici. Un vero e proprio attentato alla salute pubblica al centro di un’inchiesta della Procura di Cassino.
Sgominata un’associazione per delinquere impegnata a riempire i discount di cibo scaduto anche da anni e immesso nella catena della grande distribuzione dopo un trattamento con prodotti chimici nocivi. Business ancor più pericoloso durante le festività natalizie quando i consumi aumentano. I prezzi, bassissimi, a cui erano venduti gli alimenti a rischio attraevano la clientela. I carabinieri della compagnia di Pontecorvo e i finanzieri del comando provinciale di Frosinone hanno eseguito misure cautelari a carico di nove indagati. Tutti residenti tra Cassino e Pontecorvo.
Due sono finiti ai domiciliari, per gli altri il divieto di dimora e l’obbligo di firma in caserma. Provvedimento firmato dal gip Salvatore Scalera. Nell’inchiesta portata avanti dal sostituto procuratore Emanuele De Franco, che conta anche altri 21 indagati a piede libero, oltre alla costituzione di associazione per delinquere, ipotizzati i reati di truffa, commercializzazione nell’ambito dell’Unione europea di prodotti alimentari contraffatti in modo pericoloso per la salute pubblica, contraffazione e falsificazione di documenti di identità. Sequestrate grandi quantità di prodotti alimentari. Dai semilavorati agli additivi alimentari. Oltre a diversi macchinari per il confezionamento dei prodotti, carte di credito, libretti postali e bancari, carnet di assegni e altro materiale.
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Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
Cronaca
Maxi Blitz contro il narcotraffico: 12 arresti shock tra Lazio, Abruzzo e Puglia!

Nelle prime ore di venerdì 25 luglio 2025, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione contro il traffico di droga, che ha coinvolto diverse province di Abruzzo, Lazio e Puglia. L’intervento, coordinato dal Servizio Centrale Operativo e dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila, ha portato all’arresto di 12 cittadini italiani, accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
L’indagine, denominata “End to End”, ha consentito di sgominare due distinti gruppi criminali, entrambi specializzati nell’importazione e nella vendita di ingenti quantitativi di droga. Le squadre mobili di Roma, Teramo, Latina, L’Aquila, Frosinone e Foggia, insieme ai reparti prevenzione crimine di Abruzzo, Lazio e Puglia settentrionale, hanno eseguito le misure cautelari e sono attualmente in corso perquisizioni nelle abitazioni e negli altri luoghi riconducibili agli arrestati.
Oltre al traffico di stupefacenti, alcuni degli indagati sono gravemente sospettati di reati ulteriori come estorsione, tentato omicidio e corruzione, aggravando il quadro criminale dell’organizzazione. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per un valore superiore a un milione di euro, ritenuti provento delle attività illecite.
L’azione della Polizia di Stato rappresenta un duro colpo al narcotraffico che alimenta la criminalità nelle regioni coinvolte, confermando l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto ai fenomeni mafiosi e alla diffusione della droga sul territorio nazionale.
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