Le Rubriche
Natale: dalla festa pagana al Divino Bambino

Nel nostro paese il Natale rappresenta senza dubbio la festa più popolarmente sentita. Celebrata il 25 dicembre, è una festa carica di tradizioni e fascino.
Tanto da aver assunto negli anni anche un significato laico legato allo scambio di regali alla famiglia ed a figure del folclore come Babbo Natale. Sono inoltre legate al Natale la tradizione del presepe (di origine medioevale) e l’addobbo dell’albero (diffusasi successivamente a partire dal Nord Europa).
LA TRADIZIONE CRISTIANA
Nella tradizione cristiana il Natale celebra la nascita di Gesù a Betlemme da Maria. Il racconto ci è pervenuto attraverso i vangeli di Luca e Matteo. Testi che narrano l’annuncio dell’angelo Gabriele, la deposizione nella mangiatoia, l’adorazione dei pastori e la visita dei magi. Altri aspetti devozionali, come la grotta, il bue e l’asino, i nomi dei magi, etc., risalgono invece a tradizioni successive o a racconti presenti nei vangeli apocrifi. Il significato cristiano della festa è la celebrazione della presenza di Dio. Con la nascita di Gesù, Dio non è più un’entità distante, intuibile da lontano, ma è un dio che si rivela ed entra nel mondo per rimanervi fino alla fine dei tempi.
L’ABETE
Nel Natale si mescolano simboli e usanze di incerta origine le cui radici si perdono nei secoli passati. La scelta dell’abete, ad esempio, non è casuale. Nell’antico Egitto simboleggiava la natività. Mentre, nell’antica Grecia, l’abete bianco era sacro alla dea Artemide, dea della luna, della caccia e delle nascite. Nel calendario celtico l’abete era destinato al culto del giorno della nascita del Fanciullo Divino. Secondo altre fonti l’usanza potrebbe derivare dal ciocco di Yule, (in inglese, termine arcaico per Natale) associato a una festa pagana nordica che durava dodici giorni il cui ramoscello veniva bruciato all’aperto. O ancora dall’albero del paradiso, presente nei drammi antichi su Adamo ed Eva.
BABBO NATALE
L’usanza di scambiarsi regali sembra derivare invece da un rito pagano romano. Questo prevedeva lo scambio di cibo, monete e pietre preziose, come portafortuna per il nuovo anno. Il personaggio che è poi divenuto famoso in tutto il mondo per consegnare i regali a Natale è Santa Claus, in Italia Babbo Natale, che deriva da San Nicola. La leggenda narra che San Nicola, vescovo di Myra del IV secolo d.C., avendo ereditato molti beni e denari dai genitori per liberarsene cominciò a fare regali a chi ne avesse più bisogno trovando gioia nel donare ai bisognosi. La festività del Natale non è inoltre documentata con certezza prima del IV° secolo. La prima menzione della Natività di Cristo con la data del 25 dicembre risale infatti al 336 e la si riscontra nel Chronographus, redatto dal letterato romano Furio Dionisio Filocalo.
LE ORIGINI
Tutto ciò conferma che le origini storiche del Natale, anche se ancora dubbie, hanno origini precristiane. La data del 25 è, in realtà, puramente simbolica. Non si conosce la data esatta della nascita di Gesù, i vangeli non ne parlano. Con tutta probabilità la data venne fissata nel 440 d.C. al 25 dicembre per sostituire la festa del Natalis Solis Invicti con la celebrazione della nascita di Cristo, indicato nel Libro di Malachia come nuovo “sole di Giustizia” (cfr. Malachia III,20). Secondo tale ipotesi, il Natale sarebbe dunque il più eclatante caso di cristianizzazione della preesistente festa pagana. La data coincide infatti con le antiche celebrazioni per il solstizio d’inverno e alle feste dei saturnali romani (dal 17 al 23 dicembre).
LA FESTA PAGANA
Nel calendario romano il termine Natalis veniva impiegato per molte festività. Esempio il Natalis Romae (21 aprile), che commemorava la nascita dell’Urbe. O il Dies Natalis Solis Invicti, la festa dedicata alla nascita del Sole (Mitra), introdotta a Roma da Eliogabalo (imperatore dal 218 al 222) e ufficializzato per la prima volta da Aureliano nel 274 d.C. con la data del 25 dicembre. La festa pagana del solstizio d’inverno era una ricorrenza importante per molti popoli, tra cui sicuramente gli antichi romani, che in quel giorno celebravano la festa del dio Sole.
DIONISO
Durante queste feste che andavano dal 17 al 21 di dicembre (“I Saturnali”) e la festa vera e propria del Sol Invictus del 25 si usavano i simboli dell’eterna giovinezza di Dioniso: mirto, lauro, edera. Il greco Dioniso veniva considerato come il divino bambino nato in maniera miracolosa da una vergine celeste. Dioniso era stato latinizzato col nome di Mithra di cui in oriente si celebrava la festa la sera del 24 dicembre. Era il dio iraniano dei misteri, il dio solare dell’amicizia e dell’ordine cosmico, nato dalla pietra e portatore della nuova luce “Genitor luminis”.
LA FESTA DEL NATALE
Probabilmente, viste le numerose coincidenze, la chiesa cristiana ha scelto la data del 25 dicembre come giorno di nascita del Cristo per cristianizzare una festa pagana molto sentita dalle masse popolari. L’imperatore Costantino (280-337) avrebbe riunito il culto del sole (di cui egli era il figlio protetto) e il culto del dio Mithra con il cristianesimo. Ed è proprio sotto il suo regno che nasce la festa del Natale. Da Roma il Natale si diffonde in Africa, in Spagna e nel Nord Italia, ma è solo sotto l’imperatore Giustiniano (527- 565 d.C.) che viene riconosciuto come festa legale per l’Occidente. A tale tradizione quindi la celebrazione del Natale ha voluto collegarsi per indicare l’avvento della Luce del Mondo che giunge a squarciare le Tenebre. È il Bambino, che venendo al mondo, inaugura una nuova vita, e porta la Luce a tutti gli uomini.
IL GIORNO DELLA RINASCITA
Questa è la storia del Natale che, condizionata negli anni successivi da numerose leggende, ha fatto quasi scomparire il “vero” significato del Natale, come “giorno della nascita”. Natale vuol dire “nativo, di nascita”. Giorno della Rinascita, ma chi rinasce a fine dicembre? Il Sole. Si tratta di una festa antichissima, una festa senza tempo che esiste da sempre. Le antiche popolazioni il 25 dicembre festeggiavano la rinascita del Padre Solare, il Grande Dio che dopo lo stallo del solstizio (Sol stat, appunto) vince le tenebre, le giornate tornano ad allungarsi, il Male è sconfitto (Sol Invictus=colui è che non è sconfitto), ed è a questo significato che va a sovrapporsi quello cristiano.
Meteo
Meteo Roma. L’avviso del Comune bollino rosso

Elevate temperature nella Capitale: sabato 14 e domenica 15 è previsto il livello 3 (bollino rosso).
Il comune di Roma ha appena diramato una comunicazione ufficiale sulle prossime previsioni meteo a Roma.
Meteo Roma caldo a livello 3
Con il livello 3 si intendono temperature elevate che persistono per più giorni consecutivi con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive (non solo su soggetti a rischio).
É attivo il piano straordinario di interventi per l’assistenza alla popolazione durante il periodo estivo. In particolare:
Saranno allestiti tre presidi della Croce Rossa dotati di tende climatizzate, posizionati in aree strategiche del centro città. Questi punti offriranno un servizio di prima assistenza e informazione socio sanitaria rivolte sia ai pellegrini sia alla cittadinanza, per fronteggiare le emergenze legate alle alte temperature.
La Protezione Civile capitolina invita tutti a scaricare l’opuscolo informativo con i comportamenti da adottare
Roma Capitale invita inoltre a scaricare l’app Acquea creata da Acea per segnalare le fonti di acqua a disposizione in città.
Attualità
Meteo: arriva il caldo africano, fino a 37° su mezza Italia.

Da questa settimana l’Italia è investita dalla prima vera ondata di caldo africano del 2025, con temperature che supereranno i 37 gradi in molte zone, dal Nord al Sud. L’anticiclone subtropicale sta portando un caldo intenso, con condizioni critiche soprattutto per le fasce più fragili come anziani e bambini.
Il Ministero della Salute segnala per oggi, martedì 10 giugno, allerta arancione (livello 2) a Bolzano, Campobasso e Perugia, e bollino giallo (livello 1) in altre nove città, tra cui Roma, Milano e Torino. I bollettini delle ondate di calore sono aggiornati quotidianamente per 27 città da maggio a settembre.
Il caldo anomalo ha già favorito diversi incendi in Sicilia e Calabria, con numerosi interventi dei vigili del fuoco, evacuazioni precauzionali e disagi alla viabilità.
Martedì 10 giugno
Giornata soleggiata con cielo sereno o poco nuvoloso. Massime fino a 31°C, minime intorno ai 16°C. Venti deboli da nord-ovest.
Mercoledì 11 giugno
Sole e caldo in aumento. Massime fino a 33°C, minime stabili sui 18°C.
Giovedì 12 giugno
Clima pienamente estivo, con massime di 35°C e cielo poco nuvoloso.
Venerdì 13 giugno
Caldo intenso, massime fino a 36°C. Sensazione di afa in aumento.
Sabato 14 giugno
Ondata di caldo africano in piena forza. Picchi fino a 36°C, minime in aumento a 20°C.
Domenica 15 giugno
Situazione stabile: molto caldo e cielo in prevalenza sereno o poco nuvoloso.
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