Sempre alta la tensione in Iraq dopo la morte del generale Soleimani e l’attacco contro le basi statunitensi. Diversi razzi, missili Katyusha, sono stati lanciati nella Green Zone (la zona internazionale) di Baghdad.

A confermarlo sono fonti di polizia che parlano di tre razzi caduti nella zona che ospita gli edifici governativi e delle missioni straniere del Paese. Fonti di sicurezza parlano invece di due ordigni. Non ci sarebbero né vittime né feriti. Le sirene d’allarme sono scattate subito. Almeno uno dei razzi è caduto a 100 mt. dall’ambasciata Usa, nel mirino delle milizie filo-Iran.

Il presidente americano Donald Trump aveva annunciato nuove sanzioni contro Teheran. Assicurando che l’Iran “sembra allentare la tensione, il che è positivo per noi e per tutto il mondo”. Gli Usa “sono pronti ad abbracciare la pace con tutti coloro che la ricercano”, ha assicurato chiedendo all’Europa e agli altri firmatari di ritirarsi dall’accordo del 2015 sul nucleare iraniano firmato dal predecessore Obama. Accordo dal quale lui ha ritirato unilateralmente gli Usa nel 2018.

L’Iran sottolinea che i raid missilistici contro le forze Usa sono frutto di una scelta difensiva. “Misure proporzionate di autodifesa”, le ha chiamate il ministro degli Esteri Javad Zarif. Allerta in Israele, nemico dell’Iran e minacciato dai Pasdaran, con il premier Beniamin Netanyahu che ha avvertito che “chiunque dovesse attaccarci subirà un duro colpo”. Intanto giunge l’appello dell’Onu per la pace. Il mondo non può permettersi una guerra nel Golfo ha fatto sapere il segretario generale Antonio Guterres. Invitando inoltre i leader mondiali a “fare ogni sforzo” per evitarla, “fermare l’escalation” e “riavviare il dialogo”.

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