Cronaca
CASO CUCCHI Per la Corte d’Assise non è morto di epilessia

“L’istruttoria dibattimentale ha consentito di raggiungere delle indubitabili certezze: a seguito dell’arresto di Stefano Cucchi, e in particolare in sede di permanenza nella sala adibita a fotosegnalamento presso la compagnia Casilina, si è verificato un evento traumatico ai suoi danni. A seguito e in ragione di detto evento egli ha subito varie lesioni tali da necessitare con urgenza il ricovero in ambiente ospedaliero”.
Così la Corte d’Assise di Roma nelle motivazioni della sentenza con cui il 14 novembre scorso ha condannato a 12 anni per omicidio preterintenzionale i carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro. Al processo sono stati condannati a 3 anni e 8 mesi anche il maresciallo Roberto Mandolini e a 2 anni e mezzo Francesco Tedesco con l’accusa di falso.
“Una catena causale”, prosegue, “che parte, dunque, da un’azione palesemente dolosa illecita che ha costituito la causa prima di un’evoluzione patologica alla fine letale”.
Attualità
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Cronaca
“Tu sei un uomo”: medico accusato di frasi offensive durante una visita specialistica

#MedicoInsultaPaziente In un tranquillo studio medico a Roma, un anziano dottore si è rifiutato di riconoscere l’identità di una donna transgender, scatenando un caso che sta facendo discutere tutti!
L’incontro che ha scioccato
Durante una visita medica in uno studio privato nel quartiere di La Storta, a nord di Roma, una donna di 45 anni si è trovata di fronte a un medico di circa settant’anni che ha assunto un atteggiamento ostile fin dal primo momento. La paziente, accompagnata dal marito per una visita specialistica, ha descritto l’episodio come un vero e proprio attacco verbale, con il dottore che ignorava il nome e il genere indicati nei suoi documenti ufficiali.
Le parole che hanno ferito
Il medico non si è limitato a un rifiuto formale: ha pronunciato commenti apertamente transfobici, affermando frasi come “Tu sei un uomo e ti devi vergognare per come ti presenti” e “Non ho intenzione di farmi prendere in giro da queste finzioni biologiche”. Secondo la ricostruzione, l’uomo ha respinto l’idea di adattare la sua pratica medica a “queste ideologie”, lasciando la donna senza il certificato medico di cui aveva bisogno e in preda a un profondo sconforto.
La battaglia legale in corso
La donna ha deciso di non rimanere in silenzio e, assistita dall’avvocato Fabrizio Consiglio, ha sporto denuncia alla Procura della Repubblica di Roma. Il caso è ora al vaglio dei magistrati, con accuse che includono istigazione all’odio per motivi di identità di genere, violenza privata, diffamazione aggravata e possibili molestie. Le indagini stanno verificando se il comportamento del medico abbia violato i doveri legati alla sua professione convenzionata.
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