29 Marzo 2024

ROMA E DINTORNI

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Luca Sacchi – Rese note dal Tribunale del Riesame le motivazioni della conferma dell’obbligo di firma a carico della fidanzata del 24enne.

LUCA SACCHI – I giudici hanno respinto la richiesta di revoca della misura, confermando inoltre il carcere per Giovanni Princi. Secondo i magistrati, la ragazza avrebbe avuto un ruolo primario nella trattativa per l’acquisto della droga in cui è rimasto ucciso il personal trainer.

«Sussiste – scrive il Tribunale nel documento sui provvedimenti, ribaditi lo scorso 19 dicembre – un concreto pericolo di reiterazione del reato,in ragione delle modalità del fatto e della personalità degli indagati». Tra gli altri, emerge un dettaglio: «L’acquisto di ben 15 kg di marijuana denota uno stabile inserimento negli ambienti della droga da parte degli indagati, che evidentemente riforniscono ad una larga clientela». Per i magistrati, infatti, «si tratta di un’attività che certo non è episodica ma che viene svolta con abitualità».

A dimostrarlo il forte inserimento nel giro di Princi: in suo possesso infatti ben 4 utenze cellulari «anche intestate a stranieri». In più è stato lui a non voler dare a un cliente nemmeno il suo numero di telefono, consigliandogli invece di utilizzare un’app criptata. Circostanza che denota «estrema cautela e professionalità, tipica di soggetti abituati a dinamiche criminali». Il giovane, sottolineano inoltre i giudici, sapeva muoversi in maniera «professionale», con «scaltrezza». I pm lo ritengono il regista della trattativa: tesi confermata dal Riesame, secondo cui «è plausibile che abbia avuto un ruolo, se non di leader, di certo di promotore dell’affare». Oltretutto, la decisione di non rispondere al gip dopo l’arresto dimostra che Princi non voleva «interrompere i rapporti con gli ambienti criminali, in prospettiva di futuri affari».

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