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Cronaca

ROMA Arrestato indiano irregolare trovato con 9mila bulbi di oppio

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ROMA Arrestato indiano irregolare trovato con 9mila bulbi di oppio

ROMA Arrestato indiano irregolare trovato con 9mila bulbi di oppio.

ROMA Arrestato indiano irregolare trovato con 9mila bulbi di oppio. A scovarlo, nel corso di mirati servizi di prevenzione e contrasto dei reati, gli uomini della 6^ Sezione Squadra Mobile della Questura di Roma. L’uomo, classe ’86, deteneva 26 kg di bulbi di papavero semilavorati da oppio. A lui gli agenti sono arrivati dopo aver saputo che in un’abitazione San Giovanni era stata consegnata per errore una scatola. Al suo interno, si è poi scoperto, 6 kg di bulbi essiccati di papavero da oppio. I poliziotti hanno così contattato la società di spedizioni e il corriere di zona: quest’ultimo ha ammesso la consegna, il mattino precedente, di tre scatoloni simili per imballo e dimensioni a quella giunta a San Giovanni. L’uomo ha inoltre raccontato che una persona con accento straniero lo aveva contattato per lamentare la mancata consegna di un pacco. Con un escamotage, gli agenti sono riusciti a contattare quest’ultimo, pronto a ricevere il plico. 34enne indiano irregolare in Italia, è stato invece sottoposto a perquisizione personale e veicolare. Proprio nel suo furgone sono stati rinvenuti tre scatoloni, simili per contenuto e imballaggio a quello sequestrato a inizio operazione. Al loro interno, circa 70 buste nere, contenenti ciascuna 30 bulbi essiccati di papavero da oppio. Circa 9mila pezzi in totale, del peso complessivo di circa 34 kg. L’uomo, S.K., è stato perciò arrestato con l’accusa di detenzione a fini di spaccio di stupefacente. Condotto presso il carcere di Regina Coeli, è in attesa dell’udienza di convalida.

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Rexal Ford, l’amico racconta: “Ho vissuto con lui e sua moglie Stella a Malta. Non sono persone senza fissa dimora”

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Rexal Ford, l’amico racconta: “Ho vissuto con lui e sua moglie Stella a Malta. Non sono persone senza fissa dimora”

#SvelatoIlSegretoOscuro: Oskar Christian racconta la doppia vita di una coppia che nascondeva incredibili misteri! #CoppiaMisteriosa #RockstarEGenioDellInformatica

Lo Shock Inaspettato di Oskar Christian

Oskar Christian, un testimone diretto dei fatti, non riesce ancora a credere a ciò che è successo con la coppia che ha conosciuto per mesi. In una rivelazione che lascia tutti senza fiato, ha dichiarato: “Non posso credere che lui abbia fatto una cosa del genere.” Le sue parole evocano un senso di mistero e suspense, facendoci chiedere cosa possa aver spinto una persona apparentemente comune a compiere un atto così impensabile.

La Vita Nascosta della Coppia

Immaginate una coppia che sembra uscita da un film: lui gestiva un accogliente B&B e si vantava di essere il figlio di una leggendaria rockstar, mentre lei brillava come un vero genio dell’informatica. Oskar descrive i loro giorni passati insieme come apparentemente perfetti, ma ora emergono dettagli che alimentano la curiosità – chi erano davvero e cosa si nascondeva dietro questa facciata idilliaca? Questa storia è un invito a scoprire i segreti che potrebbero cambiare tutto ciò che sappiamo su di loro.

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Il carabiniere di Roma che ha affrontato un ladro nell’Eur si trova di fronte a una possibile condanna a due anni e mezzo

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Il carabiniere di Roma che ha affrontato un ladro nell’Eur si trova di fronte a una possibile condanna a due anni e mezzo

#GiustiziaControCorrente: Un carabiniere rischia la prigione per aver sparato a un ladro in fuga? Scopri i dettagli scioccanti di questa storia!

La Notte Fatale

È l’alba del 20 settembre 2020 quando un carabiniere di 42 anni, Emanuele Marroccella, si trova di fronte a un momento cruciale. Un ladro, Jamal Badawi, un 56enne di origine siriana, era penetrato di notte nei locali di un’azienda informatica a Roma, scatenando il caos. Mentre il collega di Marroccella viene colpito al petto da Badawi con un cacciavite, il carabiniere decide di intervenire, sparando un colpo mentre il sospetto è di spalle. Quel proiettile fatale ha posto fine alla fuga, ma ora solleva interrogativi: era davvero necessario? Immagina la tensione di quei secondi, con il cuore che batte forte e una decisione che potrebbe cambiare tutto.

La Testimonianza in Aula

In aula, Marroccella ha ripercorso quei “tre lunghissimi secondi” che hanno segnato la sua vita. Assistito dai suoi avvocati, ha spiegato di aver mirato alle gambe per fermare il ladro, che era già ferito e in fuga verso il cancello. “Il mio collega non riusciva a respirare”, ha dichiarato, evidenziando la pressione del momento. Ma cosa l’ha spinto a premere il grilletto? Questa confessione apre scenari intriganti, lasciando i giudici e il pubblico a chiedersi se si tratti di un atto eroico o di un errore fatale.

Le Accuse del Pubblico Ministero

Il pubblico ministero non ha dubbi: la reazione di Marroccella è stata eccessiva. Nella sua requisitoria, ha sostenuto che non c’era un pericolo immediato quando è stato sparato il colpo, definendola un uso colposo delle armi. Rischia fino a due anni e mezzo di reclusione, ma è il video della telecamera di sicurezza a rendere tutto più misterioso. Per gli avvocati della famiglia di Badawi, si tratterebbe addirittura di omicidio volontario, con il ladro già lontano e circondato. Come è possibile che un semplice tentativo di furto si trasformi in una tragedia del genere? Le prove parlano, ma le domande rimangono.

Il Mistero Dietro la Vittima

Badawi, un ex atleta e membro dei servizi segreti siriani, era fuggito dal suo paese e viveva a Roma con lavoretti precari, sognando di ricongiungersi alla famiglia in Svizzera. Eppure, nessuno sa perché si fosse introdotto in quell’ufficio, senza rubare nulla di valore. Stava parlando al telefono con un possibile complice mai trovato, alimentando ulteriori sospetti. I suoi figli lo descrivono come un pilastro affettuoso, ma ora questa storia solleva dubbi: era davvero un pericolo o solo un uomo disperato? Le udienze proseguono, con nuove rivelazioni in arrivo.

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