Cronaca
Bologna, due arresti nella casa della “citofonata” di Salvini

La notizia è stata subito commentata da Salvini: “Il tempo è galantuomo, la droga fa male”
Bologna. E’ passato un anno da quando, in piena campagna elettorale, Matteo Salvini si recò presso un palazzo di Via Grazia Deledda per citofonare a un presunto spacciatore tunisino. Ad accompagnarlo c’era una donna della zona, che aveva ricevuto la soffiata del nome del ragazzo, all’epoca minorenne, da un sottoufficiale dei Carabinieri, che a seguito di questa vicenda fu anche sanzionato. Oggi si torna a parlare di questo edificio in quanto sono stati arrestati, con l’accusa di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, oltre che del possesso di soldi falsi e di armi, proprio i genitori del giovane tunisino cha cui Salvini aveva citofonato. Sono un uomo di origine tunisina di 59 anni e una donna di 58 anni, nata in Svizzera.
La vicenda
L’operazione è scattata dopo aver pedinato un uomo che aveva attirato l’attenzione dei Carabinieri procedendo a passo d’uomo a bordo di un auto, per poi scendere e citofonare nel palazzo di cui sopra. Entrato, ne è riuscito pochi minuti dopo. Fermato dai militari ha ammesso di essere in possesso di due dosi di cocaina. I Carabinieri hanno fatto quindi irruzione nell’appartamento con un mandato d’arresto per i genitori del ragazzo, trovando cocaina, marijuana, hashish, proiettili, uno storditore elettrico tipo teaser, contanti autentici e contraffatti.
La reazione di Matteo Salvini
Immediata la reazione di Matteo Salvini, che ha pubblicato un post social commentando così la notizia dell’arresto: “Blitz anti-droga a Bologna. Il tempo è galantuomo. La droga fa male“, ha scritto il politico della Lega.
Cronaca
Rexal Ford alla ricerca di finanziatori per il suo film: l’incontro con un produttore e la fuga in Grecia

#RexalFordScandalo: Il regista americano accusato di omicidio che voleva girare una commedia in Italia!
L’Email Misteriosa che Ha Iniziato Tutto
Immaginate di ricevere una email da un produttore inglese che vi presenta un enigmatico regista americano, Rexal Ford, pronto a conquistare Roma con un nuovo film. In quella mail del 28 aprile, Ford viene descritto come uno sceneggiatore e produttore alla ricerca di fondi per “Food Fight”, una commedia su un cuoco che apre un ristorante in Italia. Con un budget di 3 milioni di euro, Ford sperava di trasformare il progetto in una coproduzione italiana, sfruttando il tax credit per facilitare le riprese. Ma dietro questa offerta apparentemente innocua, si nascondeva un segreto che avrebbe sconvolto tutti.
L’Incontro Inaspettato a Roma
Ford arriva in Italia con la sua compagna e una neonata, atterrando proprio negli uffici di una società di consulenza cinematografica a Roma. I dirigenti ricordano un uomo dall’aspetto casual – giacca di pelle, jeans e scarpe da tennis – che non sembrava affatto un senzatetto. Durante l’incontro durato quasi due ore, consegna una sceneggiatura ambientata inizialmente a Malta, ma con l’idea di “relocarla” in Italia. La donna e la bambina aspettano in una saletta, senza destare sospetti. Era solo l’inizio di una storia che da commedia stava per trasformarsi in un vero thriller.
La Svolta Drammatica e la Fuga
Pochi giorni dopo, il 7 giugno, i corpi senza vita di una madre e della sua neonata vengono scoperti nel bosco di Villa Pamphili, scatenando un’indagine della polizia. Ford, nel frattempo, invia una seconda email alla società, affermando di stare lavorando sulla versione italiana del film e promettendo aggiornamenti. Ma due giorni dopo, sale su un aereo per la Grecia, forse per sfuggire alle autorità. Viene arrestato il 13 giugno a Skiathos, mentre le telecamere di sicurezza catturano i suoi movimenti a Roma e all’aeroporto di Fiumicino. Quello che doveva essere un film leggero si è rivelato un intricato giallo, con Ford al centro di accuse scioccanti che lasciano tutti a chiedersi: cosa nascondeva davvero questo regista?
Cronaca
Il caldo e i rischi per pasta e biscotti: scopri i consigli essenziali

#BlatteInvasioneARoma: Scopri l’incubo strisciante che sta terrorizzando i romani!
Roma è in preda al panico per un’invasione di blatte giganti che sembrano uscite da un film horror, con residenti che condividono video virali sui social media. Queste creature, grosse e rossicce, stanno comparendo in quartieri affollati e persino nelle case al mare, lasciando tutti sbalorditi e incuriositi sul perché stia accadendo proprio ora.
Le Segnalazioni Che Fanno Impazzire i Social
Utenti da ogni angolo della città stanno inondando i social con foto e video scioccanti di blatte che marciano sui marciapiedi, scalano i muri degli edifici e persino si nascondono tra le lenzuola stese ad asciugare. Una residente di viale degli Ammiragli ha raccontato di averne trovate due sul davanzale e una sulle scale, alimentando la curiosità: cosa sta attirando questi insetti nelle nostre case?
Le Cause Sorprendenti Dietro l’Invasione
Secondo l’esperto Andrea Lunerti, il caldo torrido che ha colpito Roma gioca un ruolo chiave, ma non è l’unico colpevole. La presenza di rifiuti organici abbandonati, soprattutto dai turisti con cibo da asporto, sta trasformando la città in un paradiso per questi scarafaggi. Immagina: avanzi di pasti lasciati per strada che diventano un banchetto irresistibile – e tu, cosa faresti se li trovassi sotto casa?
I Consigli Dell’Esperto Per Sconfiggere l’Incubo
Per evitare che le blatte entrino in casa, Lunerti consiglia di mantenere ambienti puliti e di conservare cibi come pane e pasta in contenitori sigillati. Evita di scrollare tovaglie dalle finestre e assicurati che le ciotole dei tuoi animali domestici siano sempre immacolate. Ma attenzione: alcune di queste blatte potrebbero essere attraenti per rettili esotici, come la Blatta del Madagascar, venduta come cibo per animali da compagnia! Vuoi sapere come prevenire tutto questo prima che sia troppo tardi?
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