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Cronaca

Omicidio Willy, fonti degli inquirenti: “85 secondi per ucciderlo, chi ha colpito sapeva quel che faceva”

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Omicidio Willy, fonti degli inquirenti: “85 secondi per ucciderlo, chi ha colpito sapeva quel che faceva”

85 secondi per morire. Questa l’informazione pervenuta da una fonte investigativa interpellata da Agenzia Nova circa l’omicidio di Willy Monteiro Duarte avvenuto lo scorso 6 settembre a Colleferro. “Parliamo di 85 secondi”, tanto è durata “l’aggressione. Non c’era rissa o lite prima del loro arrivo ma un diverbio avvenuto tra due giovani e che era stato pacificato anche grazie a Willy. E’ stato l’arrivo dei 4 picchiatori che ha scatenato tutto. Prima non c’era nulla“. Intanto ieri sera è pervenuta ai quattro indagati, Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Fabio Belleggia, la notifica della contestazione del reato di omicidio volontario. Importanti i dati forniti dalla perizia redatta da un esperto di arti marziali, grazie alla quale la fonte investigativa ha confermato l’intenzione di uccidere dei 4: “Ci ha confermato che i colpi sono stati inferti da persone esperte e che sapevano di poter uccidere o ferire gravemente. E’ comunque un discorso irrilevante dato che Willy è stato colpito anche quando era inerme a terra“.

L’interrogatorio di oggi ai Fratelli Bianchi

Nella tarda mattinata di oggi si è svolto l ‘interrogatorio di garanzia, dove Marco e Gabriele Bianchi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Dopo che ieri la procura di Velletri ha modificato il capo d’imputazione da preterintenzionale a omicidio volontario, i due indagati, in collegamento con il gip di Velletri dal carcere di Rebibbia e da quello di Viterbo, hanno scelto di non rispondere alle domande del gip. Si è astenuto anche Francesco Belleggia che è ai domiciliari. L’interrogatorio di garanzia di Mario Pincarelli, invece, è stato rinviato perché il reparto del carcere in cui il giovane è detenuto si trova in quarantena causa Covid.

Cronaca

Il mistero a Tor Cervara: “Sembrava una lucertola”

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Il mistero a Tor Cervara: “Sembrava una lucertola”

#SerpenteIntrusoARoma: Immagina una band in piena jam session quando un rettile misterioso irrompe nella stanza, creando un caos inaspettato!

L’intrusione inaspettata

Nel quartiere romano di Tor Cervara, una band locale si è ritrovata faccia a faccia con un ospite decisamente insolito durante le prove musicali. Quello che sembrava un’innocua lucertola si è rivelato essere un serpente, nascosto tra i pannelli fonoassorbenti della sala di registrazione. I musicisti di “La Scelta” hanno vissuto momenti di vera suspense, scoprendo che l’intruso era un biacco, un ofide non velenoso ma pur sempre una sorpresa elettrizzante.

I fatti dell’incidente

Mercoledì 30 aprile, il quintetto romano – attivo dal 2003 – ha dovuto interrompere le sessioni quando il serpente è apparso all’improvviso. L’esperto intervenuto ha descritto la cattura come una vera caccia al tesoro: dopo ricerche estenuanti, ha estratto un giovane biacco di circa un metro da un tubo metallico di un dispositivo elettronico. Il rettile è stato poi rilasciato in sicurezza al Rifugio del Lupo, lasciando i musicisti a chiedersi come fosse entrato.

Un precedente simile

Non è la prima volta che Roma si trasforma in un set da film con serpenti protagonisti. Lo scorso 15 aprile, in una villetta sulla Bufalotta, un’altra avvistamento ha scatenato il panico: un serpente, scambiato inizialmente per una vipera, è stato inseguito dal cane dei proprietari. Si trattava in realtà di una innocua Natrice del collare, una biscia d’acqua, ma l’episodio ha dimostrato quanto questi incontri possano essere imprevedibili e affascinanti. Chissà quanti altri segreti striscianti nascondono le strade della Capitale?

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Il presunto romano deceduto sul Monte Toc in Veneto è Rinaldo Vuerich, tra i migliori piloti di parapendio.

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Il presunto romano deceduto sul Monte Toc in Veneto è Rinaldo Vuerich, tra i migliori piloti di parapendio.

#TragediaNelCielo La misteriosa scomparsa di Rinaldo Vuerich, il leggendario pilota di parapendio che ha incantato l’Italia, ti lascia senza fiato! #Parapendio #AvventuraExtrema

Chi era Rinaldo Vuerich

Rinaldo Vuerich, un’icona del volo libero, aveva 55 anni e alle spalle ben 30 anni di esperienza nei cieli. Considerato uno dei migliori piloti di parapendio in tutta Italia, era originario di Fiumicello e aveva ottenuto il brevetto nel 1994. Di giorno, lavorava nella falegnameria di famiglia a Roma, ma il suo vero amore era il cielo, che lo ha reso celebre tra appassionati e amici.

L’incidente che ha scioccato tutti

Mercoledì 30 aprile, durante un’escursione sul monte Toc nel Bellunese, qualcosa è andato storto. Rinaldo è precipitato da un’altezza di 1.480 metri, urtando prima contro una roccia e poi finendo a valle. Un compagno di volo ha lanciato l’allarme, ma quando i soccorsi sono arrivati, per lui non c’era più nulla da fare. La sua salma è stata trasportata in obitorio per gli accertamenti necessari.

I toccanti ricordi degli amici

Sui social, amici e ammiratori hanno condiviso storie commoventi che rivelano il carisma di Rinaldo. Giuseppe lo ha ricordato con parole emozionanti: “Eccoci in una delle nostre meravigliose avventure. Ora però, sei salito davvero troppo in alto amico mio. Tienici sempre d’occhio e veglia su di noi. Per puro caso, proprio oggi ho rifatto la stessa foto, ma senza più te”. Giorgio ha aggiunto: “Ricordo che, partiti da Serrone, avevo cercato di stargli dietro fino a Sora. Mi diceva ‘te con la vela blu, che stai a gira’ lassù, segui me’. Era quel tipo di energia che ispirava tutti, sia nei voli brevi che in quelli epici sopra i 100 chilometri”.

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