Cronaca
Tor bella Monaca – Violate le norme anti covid: Chiusi bar e minimarket

Nella serata di ieri, i carabinieri hanno disposto la chiusura di due esercizi commerciali per violazione delle norme anti covid
Nei giorni scorsi erano già stati chiusi un bar e un minimarket della zona. Nelle ultime ore i Carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca hanno disposto il medesimo provvedimento nei confronti di altri due esercizi commerciali, rei di aver violato le disposizione anti covid. In questo contesto, i carabinieri hanno sanzionato di 400 euro la titolare di un bar in via Siculiana e il titolare di un market in via San Biagio Platani. All’interno degli esercizi continuavano a venir servite bevande alcoliche e veniva consentito ai clienti di consumarle nelle immediate vicinanze, nonostante l’obbligo di asporto. Per i due esercizi è stata disposta la sospensione dell’attività (3 giorni per il bar e 5 per il market).
Cronaca
La sconvolgente realtà di una violenza sessuale collettiva

Svelati i dettagli scioccanti del caso che ha sconvolto Roma: un giovane condannato per stupro di Capodanno fa ricorso, ma cosa nasconde questa vicenda? #CasoCapodanno #GiustiziaRoma
Patrizio Ranieri è stato condannato a cinque anni e mezzo di reclusione per aver violentato due volte una 16enne di nome Bianca, durante una festa sfrenata a Primavalle nella notte di Capodanno 2021. Ma ora, tra ricorsi e testimonianze controverse, i dettagli emergono in modo inaspettato, lasciando tutti a chiedersi se la verità sia davvero quella emersa in tribunale.
L’ALTERAZIONE
Cosa succede quando alcol e droghe alterano la realtà? L’accusa originaria contro Ranieri includeva tre episodi di violenza sessuale, ma è stato assolto dal primo perché la vittima non era ancora sotto l’effetto di sostanze. Eppure, il ricorso del pubblico ministero Stefania Stefania ribalta la narrazione: secondo la ricostruzione basata su testimonianze, Bianca era già profondamente alterata fin dal suo arrivo alla festa intorno alle 19, con bevande alcoliche, cannabinoidi, cocaina e Rivotril che l’avrebbero resa incapace di dare un vero consenso. Un colpo di scena che fa riflettere: era davvero consenziente?IL GRUPPO
E se dietro una festa tra amici si celasse un episodio di gruppo? La sentenza ha trasformato l’accusa di stupro collettivo in un atto individuale per il secondo episodio, ma il pubblico ministero insiste che tutti i partecipanti, incluso Ranieri, fossero consapevoli della situazione. Testimonianze parlano di ragazzi che entravano uno alla volta in bagno, con la porta sorvegliata per mantenere il segreto. Dall’altra parte, la difesa di Ranieri sostiene che ci fu solo un rapporto consenziente e chiede l’assoluzione totale. Chi ha ragione in questa intricata storia di feste, segreti e ombre? Gli appelli in corso promettono di rivelare ancora di più.
Cronaca
Quando un mal di pancia nasconde una sorpresa inaspettata

UnPartoFataleInBagnoCheSconvolgeRoma #TragediaInaspettata
Vi siete mai chiesti cosa potrebbe spingere qualcuno a nascondere un segreto così oscuro? In un tranquillo comune alle porte di Roma, una giovane donna di 29 anni è al centro di un caso che sta facendo tremare l’opinione pubblica.
L’Orrenda Scoperta nel Bagno
Immaginate la scena: una notte come tante, ma che si trasforma in incubo. Jennifer Umen, originaria della Nigeria, avrebbe dato alla luce il suo terzo figlio in un bagno, alla 25esima settimana di gravidanza, per poi annegare il neonato nelle tubature del water. Le autorità sospettano che abbia indotto il parto mentre era a casa di amici, un atto che ora la vede accusata di omicidio.Le Indagini Che Rivelaono la Verità
Cosa nascondeva davvero quella sera? Gli investigatori della Squadra Mobile di Roma e del commissariato Frascati, coordinati dalla Procura di Velletri, hanno iniziato le loro ricerche dopo che i medici del pronto soccorso hanno notato tracce evidenti di un parto recente. Nonostante le sue negazioni, prove schiaccianti hanno condotto gli agenti a un tombino vicino all’abitazione, dove è stato trovato il corpicino del bimbo. Trasportata in ambulanza per un malore, Jennifer è finita al centro di accertamenti che non lasciano spazio a dubbi.
Il Neonato e le Ferite Misteriose
Riuscite a credere che un esserino così piccolo potesse subire un fato del genere? Il neonato, che pesava appena un chilo e misurava 30 centimetri, è morto per annegamento, secondo le analisi forensi. Una lesione sulla schiena suggerisce una forza estrema usata per spingerlo nelle tubature. Eppure, Jennifer insiste: non sapeva di essere incinta e credeva di aver solo un mal di pancia dopo una serata di bevute. La sua versione, però, non convince chi indaga, che punta il dito su un possibile uso di farmaci per indurre il parto.
I Dettagli delle Ricerche
E se vi dicessimo che questa storia nasconde ancora più colpi di scena? Gli agenti l’hanno rintracciata giorni dopo a Borgata Finocchio, periferia di Roma, e ora si trova in carcere a Rebibbia in attesa di interrogatorio. I suoi altri due figli sono stati affidati temporaneamente a una parente. Intanto, il caso richiama alla mente episodi simili del passato, come quello di un fast food a Roma dove una donna abbandonò un neonato nel water, sfuggendo alla giustizia per mesi. Che segreti si celano dietro queste tragedie?
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