Cronaca
“Casamonica mafia”: il maxi processo stanga il clan
Casamonica mafia: importante sentenza dei giudici del Tribunale di Roma

“Casamonica mafia”: durissima sentenza dei giudici di Roma nei confronti della famiglia sinti.
“Casamonica mafia“. A decretarlo la X sezione penale del Tribunale della Capitale. Alla quale sono servite 7 ore di riunione per comminare circa quaranta condanne ad altrettanti tra capi del clan e loro affiliati. Per tutti è stata certificata l’associazione di stampo mafioso e l’attività criminale svolta nel quadrante Est della città. Non solo: gli imputati dovranno rispondere, tra le altre cose, anche di estorsione, usura e detenzione illecita di armi. La Corte ha dunque sostanzialmente confermato quanto già avanzato dai pm Musarò e Luciani, rappresentanti della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Il dispositivo è stato proclamato ieri presso l’aula bunker di Rebibbia, alla presenza del procuratore aggiunto della Dda capitolina Calò.
Il processo è il culmine dell’indagine denominata ‘Gramigna‘, condotta dai Carabinieri sotto la supervisione dei pm di Piazzale Clodio. Un lavoro che, nel maggio 2019, aveva già fruttato 14 persone condannate con rito abbreviato e 3 tramite patteggiamento. E ieri questo nuovo risultato, il terzo per associazione mafiosa nella Capitale dopo quelli inflitti agli Spada e ai Fasciani. Un risultato severissimo: 400 infatti gli anni di reclusione affibbiati, di cui 30 al boss Domenico Casamonica. Proprio il legale di quest’ultimo si è detto “sconcertato ma non sorpreso” della sentenza, per la quale ha già preannunciato ricorso: “C’è il rischio – ha commentato – di un conflitto con coloro che hanno scelto il rito abbreviato, per i quali l’aggravante mafiosa è caduta“.
Cronaca
Il caso di Stefano Chinappi a piazza Fiume: i segreti del processo ai tre ladri

#FurtoSconvolgenteARoma Hai mai immaginato che un semplice orologio da 27.000 euro possa scatenare una caccia serrata tra le vie della Capitale? Ecco la storia incredibile di Stefano Chinappi, un noto ristoratore, derubato in pieno centro!
L’AGGRESSIONE
Immaginate di essere accerchiati da tre sconosciuti in una tranquilla serata romana: è esattamente ciò che è accaduto a Stefano Chinappi il 19 febbraio 2021, mentre tornava a casa in via Piave, vicino a piazza Fiume. Questo imprenditore di successo, originario di Formia e proprietario di un elegante ristorante di pesce frequentato da politici e VIP, è stato immobilizzato con mosse fulminee. I ladri gli hanno strappato dal polso un prezioso Audemars Piguet Royal Oak, con cinturino in acciaio e quadrante bianco esagonale, un pezzo che Chinappi custodiva da oltre 17 anni. Come ha raccontato agli investigatori, l’attacco è stato così rapido e calcolato che nemmeno la sua corporatura robusta gli ha permesso di reagire in tempo.
LA DENUNCIA
Ma cosa succede quando un furto del genere non rimane impunito? Subito dopo l’agguato, Chinappi ha sporto denuncia ai carabinieri, fornendo dettagli che hanno dato il via a una vera e propria caccia. Era appena tornato da un amico a Ciampino e aveva parcheggiato l’auto all’incrocio tra via Piave e via Sicilia. Inseguito i ladri a piedi e poi in macchina, ha incrociato una pattuglia in via Boncompagni, raccontando tutto. I sospetti? Tre uomini vestiti di nero, tra i 20 e i 30 anni, con descrizioni precise: due di media statura e uno alto e robusto. Questo colpo, studiato nei minimi dettagli, ha immediatamente insospettito le forze dell’ordine.
I SOSPETTI
E se ti dicessimo che gli indizi hanno portato a un arresto lampo? I tre malviventi, Wanis Dahem (siriano) e Ramdane Hazen e Mohamed Amine Laib (algerini), sono stati identificati grazie alle telecamere di videosorveglianza. Un carabiniere ha ricordato di averli visti poco prima in via Barberini, mentre fissavano con insistenza il suo portafoglio. Ricercati in tutto il quartiere, sono stati rintracciati in via Piave grazie a prove schiaccianti: video WhatsApp di un orologio identico, foto sul telefono di uno dei sospetti e persino ricerche online sul valore del pezzo. Le indagini hanno svelato dettagli che lasciano senza fiato, con la procura che ha chiesto il rinvio a giudizio per rapina aggravata. Chissà cosa emergerà in aula?
Cronaca
Il coraggio di Maria: un invito speciale sul palco di Una Nessuna Centomila

#ConcertoneSconvolgente Hai idea di cosa è successo durante il Concertone del Primo Maggio, mentre Noemi parlava di lotta alla violenza? Una giovane ragazza è stata accerchiata e molestata in mezzo a 200 mila persone!
L’Incidente Nascosto tra la Folla
Immagina la scena: Piazza San Giovanni strabordante di folla, il Concertone in pieno svolgimento. Proprio mentre Noemi e gli altri conduttori discutevano di valori come il rispetto e la parità, tre ventenni tunisini hanno circondato e molestato una 25enne di nome Maria. L’amica con lei, arrivata da Caserta, ha dovuto urlare per attirare attenzione e far fuggire gli aggressori. La polizia li ha rintracciati e arrestati quella stessa sera, con i giudici che hanno convalidato l’arresto e imposto l’obbligo di firma per violenza sessuale di gruppo. Ti chiedi come possa accadere in un evento dedicato alla solidarietà?
Le Parole Emozionanti di Noemi
Noemi, 43enne conduttrice del Concertone insieme a BigMama, Ermal Meta e Vincenzo Schettini, non ha potuto vedere l’accaduto dal palco, ma ora si rivolge direttamente a Maria con un invito carico di speranza. “Non la conosco, ma la invito al concerto ‘Una. Nessuna. Centomila’ a Napoli il 25 settembre, per raccogliere fondi contro la violenza sulle donne”, ha dichiarato. Noemi sottolinea quanto Maria sia stata coraggiosa nel parlare, ispirando tutti a fare rete contro gli abusi. “È una donna con la ‘d’ maiuscola”, afferma, ricordando come lo slogan ‘Se dico no, è no’ debba diventare realtà.
Riflessioni su un Silenzio Inaccettabile
Ma cosa ha lasciato senza parole Noemi? Il fatto che, mentre Maria e la sua amica chiedevano aiuto, nessuno intorno a loro sia intervenuto, limitandosi a dire di non disturbare. “È abominevole”, commenta la conduttrice, cercando di spiegare questo comportamento: “Spero che la gente non si sia resa conto, ma la denuncia di Maria ci tiene tutti in allerta”. Lei vede in questa storia una chiamata all’azione, un modo per costruire un mondo più sicuro. Scopri come la testimonianza di Maria potrebbe cambiare tutto!
Un Racconto Personale che Tocca il Cuore
Noemi, appassionata di concerti fin dall’adolescenza, rivela di non aver mai vissuto un episodio simile al Concertone, ma ricorda un incidente a 16 anni: una manata sul sedere in metro che l’ha fatta sentire violata e impotente. “È come se si fosse infranto un vetro”, confida, descrivendo quel momento come una scoperta brutale del mondo. Ti chiedi quante altre storie come questa rimangano nascoste? Non perdere l’opportunità di approfondire questo tema così attuale!
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