Seguici sui Social

Donna

Totti tradito “Non sono stato io a tradire per primo ma Ilary. Si andrà per vie legali”

Pubblicato

il

Totti tradito “Non sono stato io a tradire per primo ma Ilary. Si andrà per vie legali”

Totti tradito da Ilary dichiara “Non sono stato io a tradire per primo”. Dopo questa intervista non parlerò più nemmeno replicherò ad eventuali risposte o accuse. Lo farò per rirspetto dei miei figli.”

Totti parla del Tradimento di Ilary

“Come tutte le coppie abbiamo avuto alti e bassi, poi qualcosa si è rotto e la vera crisi è esplosa fra marzo e aprile 2021, anche se io già soffrivo da diverso tempo.” Totti afferma anche di aver le sue colpe. “Quando si rompe , si rompe in due, 50 e 50. Forse avrei dovuto star più con lei, invece nei weekend organizzavo le cene con gli amici e c’era anche Ilary ma forse avrei dovuto star più da solo con lei.”

Ilary Blasi aveva già un altro uomo

Nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Totti dichiara che Ilary Blasi aveva già una storia con un altro. “A Settembre dell’anno scorso mi sono iniziate ad arrivare voci che lei stava frequentando un altro, anzi più di uno. Non ci volevo credere ma invece ho trovato i messaggi. In vent’anni non avevo mai spiato il telefono però quando sono iniziate ad arrivarmi le voci mi sono insospettito.

Sul cellulare infatti ho visto che c’era una terza persona che faceva da tramite fra Ilary e quest’altro. Non faccio il nome per rispetto ma quando ho visto chi era mi è venuto uno choc, non credevo che Ilary potesse avere interesse per un uomo del genere. Un po’ ci abbiamo provato a salvare il matrimonio ma nemmeno più di tanto.” 

Totti andrà per vie legali

Totti non voleva andare per vie legali “Io volevo un accordo. Gli ho detto: Pensiamo prima ai figli. lasciamo la casa a loro e noi ci alterniamo tre giorni a testa. Non volevo vedere i ragazzi con la valigia in mano fra l’Eur e Roma Nord. Ma lei ha detto di no. Gli ho proposto di dividere la casa oppure di prenderne una tutta per lei. Niente da fare. In casa vuole restare soltanto lei e basta. Dopo questo non ci siamo più parlati perché è partita in vacanza con la sorella in Tanzania. Una vacanza pagata da me. Così in un’intervista esclusiva al Corriere della Sera Francesco Totti rompe il silenzio e spiega la sua rottura con Ilary Blasi.

Leggi la cronaca di Roma

Segui la cronaca di roma anche su fb con tanti contenuti esclusivi

Attualità

Femminicidi e scuola: un appello all’educazione affettiva

Pubblicato

il

Femminicidi e scuola: un appello all’educazione affettiva

Di fronte all’ennesimo femminicidio, la reazione è spesso la stessa: sconcerto, rabbia, dolore. Poi, troppo spesso, il silenzio. Un silenzio che dura fino alla prossima tragedia, in un ciclo che sembra destinato a ripetersi. Ma la verità è che ogni femminicidio non inizia con un colpo, inizia molto prima, nei gesti piccoli ormai normalizzati e nei ruoli imposti.

La scuola è il primo spazio pubblico in cui i bambini imparano a vivere con gli altri: è il luogo dove si formano le idee, si costruiscono le identità, si assimilano i modelli sociali.. parlare di femminicidio a scuola non significa portare dentro le aule la cronaca nera, ma riconoscere che la violenza di genere è un fatto culturale, prima ancora che criminale.

Serve un’educazione affettiva che aiuti i ragazzi a interrogarsi su cosa significhi amare, rispettare, comunicare e gestire il conflitto. Serve un’educazione emotiva che insegni a nominare le emozioni, riconoscerle, non reprimerle né trasformarle in rabbia.

Eppure, in Italia, l’educazione sessuale e affettiva non è obbligatoria. Viene spesso ostacolata, ridotta a interventi occasionali, lasciata alla buona volontà di singoli docenti o associazioni; come se parlare d’amore, di rispetto, di corpo e consenso fosse un tabù più pericoloso della violenza che esplode quando quei temi vengono ignorati.

La scuola ha il dovere di preparare cittadini, non solo studenti. E in una società in cui le disuguaglianze e la violenza di genere sono ancora profondamente radicate, non si può più considerare opzionale l’educazione al rispetto e alla parità. Non basta conoscere Dante o la matematica, se poi non si è in grado di costruire relazioni sane, di accettare un no, di riconoscere la libertà dell’altro come inviolabile.

Il cambiamento culturale non sarà immediato., ma può cominciare in una classe, da una domanda, da una discussione, da un dubbio piantato nella mente di un ragazzo o una ragazza, può cominciare quando smettiamo di pensare che “certe cose” non si dicano ai giovani, e iniziamo invece a fidarci della loro intelligenza e sensibilità.

Se vogliamo davvero fermare i femminicidi, dobbiamo smettere di parlarne solo dopo e cominciare a parlarne prima. Dove si cresce, dove si impara a diventare adulti e dove si può ancora cambiare.

 

Continua a leggere

Attualità

Svolta in Sicilia sull’aborto: un passo storico per i diritti delle donne

Pubblicato

il

Svolta in Sicilia sull’aborto: un passo storico per i diritti delle donne

Una regione che per anni è stata simbolo delle difficoltà più estreme nell’applicazione della Legge 194/1978, quella che garantisce il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza, ha appena compiuto un passo importante: l’’approvazione dell’articolo 3 del disegno di legge regionale n.738 segna un cambio di rotta netto, profondo, storico. D’ ora in poi, tutte le aziende sanitarie siciliane dovranno garantire spazi dedicati all’IVG e, cosa ancora più significativa, i bandi pubblici per il personale sanitario potranno includere il vincolo di non essere obiettori di coscienza.

Sembra banale, ma non lo è. Secondo il Ministero della Salute, nel 2022 il 60,5% dei ginecologi italiani si dichiarava obiettore, mentre in alcune strutture meridionali si toccavano punte del 90%.

Il problema che pochi si pongono é che mentre il medico si rifiuta, il diritto resta sulla carta.

A chi serve una legge che non può essere applicata?

Questa norma non impone, non forza nessuno a cambiare idea, ma mette al centro una verità che troppo spesso viene dimenticata: la decisione ultima spetta alla donna, non allo Stato, non al medico, non alla morale pubblica. Alla donna.

Guardando da Roma questa svolta siciliana, viene spontaneo chiedersi: e noi?

La Capitale d’Italia, che dovrebbe essere faro di diritti e di accesso alla sanità pubblica, presenta ancora oggi un contesto discontinuo: a Roma l’IVG è garantita in alcuni ospedali, ma i tempi d’attesa sono spesso incompatibili con l’urgenza della decisione, e molte donne finiscono col rivolgersi altrove o al privato.

E allora ben venga la Sicilia, se serve a ricordarci che la libertà di scelta non è un privilegio, ma un diritto e che l’obiezione di coscienza, se diventa regola e non eccezione, è un abuso.

Dietro ogni aborto c’è una storia che non ci riguarda, che non possiamo giudicare e che non ci appartiene.

Roma, città eterna, città delle battaglie civili, ha il dovere di vigilare, di pretendere che in ogni struttura sanitaria il diritto all’aborto sia garantito, non solo formalmente, ma concretamente. Perché quando si parla di IVG, ogni ostacolo, ogni ritardo, ogni silenzio è un fallimento dello Stato.

Il diritto di abortire non è un favore concesso, è una conquista civile, è la libertà di decidere sul proprio corpo, sulla propria vita e sul proprio futuro.
Una donna che sceglie di non diventare madre non è meno donna, né meno degna di rispetto.

Oggi è la Sicilia a dirci che si può cambiare, ora tocca a noi.

Continua a leggere

ARTICOLI PIU'LETTI DELLA SETTIMANA

La Cronaca di Roma è un blog sito web di notizie nazionali.
Il sito e i suoi contenuti sono rilasciati
sotto Licenza Creative Commons eccetto dove specificato diversamente.

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.

Le immagini video e contenuti sono liberamente tratti dal web,
per chiedere rimozioni o aggiornamenti contattare la redazione

Per contatti info [@] lacronacadiroma.it

Copyright@2018-2025