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Pronto Soccorso: aumenta del 30% l’affluenza per l’ondata di caldo

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Pronto Soccorso: aumenta del 30% l’affluenza per l’ondata di caldo

Non rassicurano le parole della FIASO “Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere”, intervenuta stamattina nel dibattitto attorno al sovraffollamento dei Pronto Soccorso in quest’ultimo mese.

La crisi climatica sembra aver di nuovo scosso l’intero sistema ospedaliero facendo affluire nei vari Pronto Soccorso il 30% in più dei pazienti. Colpi di calore aggravano fortemente diverse categorie di malati e le richieste di assistenza non possono che aumentare.

La crisi si ripercuote su tutti gli operatori sanitari, costretti a vedersi di nuovo allungati gli orari di lavoro senza e a fare i salti mortali tra lettini che non si trovano e pazienti a volte violenti. Si deve poi considerare il problema Ambulanze, molte sono sena pezzi di ricambio e non possono muoversi.

Un problema non da poco…

Per la FIASO i Pronto Soccorso dovranno essere gestiti in maniera molto più metodica, bisognerà integrare a queste strutture tutte quelle realtà medico-paziente che potrebbero diminuire notevolmente l’afflusso di pazienti nelle strutture.

I medici di medicina generale e i servizi territoriali dovranno are fronte comune per salvaguardare il buon funzionamento dei Pronto Soccorso. Dovranno essere queste “realtà di mezzo” ad assistere il malato, senza che questi si debba recare necessariamente nelle strutture già piene di pazienti.

Un altro aiuto dovrà arrivare dalle precauzioni che ognuno di noi dovrà prendere per evitare rischi dovuti al caldo, linee telefoniche dovranno essere istituite per dare giuste indicazioni a coloro che accusano malori e non sanno a chi rivolgersi.

Un impegno congiunto sarà quindi necessario per sopperire a questi sovraffollamenti.

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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza​”

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Il turismo che non vogliamo. “Stop ai viaggi organizzati lungo il confine di Gaza​”

Denunciamo con sdegno la promozione, da parte di alcune note agenzie turistiche internazionali, di “tour della realtà” al confine con Gaza, trasformando la tragedia umana della popolazione palestinese in un’attrazione turistica. Siamo di fronte a un’operazione cinica e inaccettabile, che sfrutta la sofferenza e la distruzione provocate da mesi di guerra per offrire “esperienze forti” a pagamento, con pacchetti che promettono scorci di città bombardate e la possibilità di “vedere con i propri occhi il confine con Gaza”.

Il tutto mentre la popolazione palestinese è sottoposta a bombardamenti, assedi, fame e deportazioni. Questa mercificazione del dolore umano è un oltraggio alla memoria delle vittime, una forma moderna di pornografia bellica, che contribuisce a normalizzare l’occupazione, la violenza e la disumanizzazione di un intero popolo.

Mentre la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per il cessate il fuoco immediato e il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, c’è chi specula sulla guerra come se fosse un set cinematografico. È il riflesso più degradato di un sistema che fa profitto anche sulle macerie. Chiediamo l’immediata rimozione di questi “tour” dai portali di viaggio internazionali e l’apertura di un dibattito pubblico sull’etica del turismo nei contesti di conflitto.

Alcuni siti che promuovono questi viaggi sono tra i più visitati al mondo e contribuiscono a una narrazione tossica, che presenta solo un lato della guerra, legittimando l’occupazione e criminalizzando le vittime. Esprimiamo piena solidarietà al popolo palestinese e continueremo a battersi, in Italia e in Europa, contro il genocidio in corso a Gaza e contro ogni tentativo di strumentalizzarne il dramma. La guerra non è uno spettacolo. La morte non è un souvenir. Il turismo dell’orrore è complicità con il genocidio!”. Lo dichiara Giovanni Barbera della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista.

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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

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Art of play Roma e il lavoratore preso a pugni senza contratto. La risposta ufficiale della mostra

L’organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l’episodio recentemente avvenuto presso l’esposizione in corso a Roma.

Dopo il pugno ricevuto che ha fatto il giro del web, arriva la nota ufficiale dell’azienda.

“Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l’ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell’episodio. L’organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori. Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata”.

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