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Gisella Cardia Rinuncia al Pozzo a Trevignano: Attende l’Intervento della Madonna

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Gisella Cardia Rinuncia al Pozzo a Trevignano: Attende l’Intervento della Madonna

La Decisione di Non Costruire il Pozzo

Gisella Cardia, nota “veggente” di Trevignano Romano, ha deciso di non procedere con la costruzione di un pozzo per l’ottenimento di “acqua benedetta”. Questo cambiamento di piani deriva dalla negazione dell’autorizzazione da parte dell’Ente Parco di Bracciano e Martignano. Gli ulivi piantati nel campo di Trevignano, infatti, non hanno uno scopo ornamentale e non verrà mai concesso l’accesso pubblico alla proprietà dove avvengono le presunte apparizioni mariane.

Le Restrizioni e i Motivi dell’Impianto Idrologico

Inizialmente, era stato progettato un sistema idrico per l’irrigazione delle piante, ma è stato anch’esso sospeso dopo la negazione del permesso da parte dell’ente parco. La situazione ha sollevato discussioni sia nell’opinione pubblica che nei media, con varie teorie avanzate sui veri motivi della presenza degli ulivi.

Chiarimenti sui Costi e le Donazioni

Nonostante alcune fonti mediatiche abbiano suggerito che la spesa per la piantumazione degli ulivi fosse di 30 mila euro, queste informazioni sono state smentite. La piantumazione è stata finanziata principalmente dalle donazioni dei fan e dei fedeli della Madonna di Trevignano e non aveva secondi fini.

Contesto e Attenzione della Chiesa

La vicenda ha visto coinvolti Gisella Cardia e il marito Gianni, che si sono trasferiti a Trevignano Romano dopo aver acquistato una statuetta da cui sono scese lacrime di sangue e acqua in varie occasioni. La storia ha attirato centinaia di fedeli e l’attenzione della Chiesa cattolica. La Diocesi di Civita Castellana ha avviato un’indagine e, al momento, non invita fedeli e religiosi a recarsi in quel luogo per pregare.

Conclusioni

La decisione di Gisella Cardia di non costruire il pozzo mette fine a molte speculazioni. La “veggente” attende ora un segno dalla Madonna, se sarà sua volontà far sgorgare l’acqua. Questa storia coinvolge numerosi devoti e continua ad attirare l’attenzione di media e curiosi.

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Morte sul lavoro a Frosinone: operaio crolla in fabbrica per malore

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Morte sul lavoro a Frosinone: operaio crolla in fabbrica per malore

TragediaSulLavoro Hai mai pensato a quanto possa essere imprevedibile un normale giorno di lavoro? Scopri i dettagli sconvolgenti di un incidente fatale in fabbrica che sta facendo discutere tutti!

In una mattina come tante, un operaio di Frosinone si è sentito improvvisamente male mentre era al suo posto di lavoro, trasformando una routine quotidiana in una tragedia inaspettata. Le autorità stanno indagando sulle circostanze esatte, con testimoni che parlano di un evento rapido e misterioso, lasciando tutti a chiedersi cosa potrebbe averlo causato. Questo caso solleva domande importanti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, un tema che colpisce milioni di persone.

Le Prime Indagini

Fonti vicine alle indagini rivelano che l’operaio, impegnato in attività standard, ha accusato sintomi improvvisi prima di crollare. Gli esperti stanno esaminando fattori come le condizioni ambientali e lo stress lavorativo, alimentando la curiosità su potenziali rischi nascosti che potrebbero riguardare chiunque.

Impatto sulla Comunità

La notizia ha scosso la comunità locale, con molti che si interrogano su come prevenire simili incidenti. Testimoni oculari descrivono scene di caos e urgenza, ricordandoci quanto sia fragile la vita quotidiana.

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Emanuela Orlandi, l’ex poliziotto preda di un gruppo criminale in trappola orchestrata

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Emanuela Orlandi, l’ex poliziotto preda di un gruppo criminale in trappola orchestrata

MisteroSvelato La scomparsa di Emanuela Orlandi potrebbe nascondere una trappola orchestrata da un gruppo misterioso, con un ex commissario di polizia al centro di rivelazioni scioccanti che stanno facendo tremare l’Italia!

Immaginate una storia che unisce intrighi internazionali, un rapimento calcolato e un ex commissario di polizia finito nella rete di un’organizzazione oscura: è questo il caso di Emanuela Orlandi, la giovane scomparsa nel 1983 che continua a ossessionare le indagini. Fonti affidabili suggeriscono che il sequestro non fu un atto isolato, ma parte di una trappola ben pianificata, con dettagli che emergono solo ora e lasciano tutti a chiedersi: chi c’è davvero dietro?

La Trappola Orchestrata

Le prime tracce indicano che ‘l’ex commissario della polizia’ potrebbe aver giocato un ruolo inaspettato, attirato in un inganno che ha sconvolto le autorità. Testimoni parlano di un gruppo organizzato che ha teso la rete, con manovre che ricordano spy thriller hollywoodiani – ma è tutto vero, e le prove stanno emergendo.

Rivelazioni Sconvolgenti

Nuove informazioni, filtrate da indagini recenti, aggiungono pezzetti al puzzle: ‘le hanno teso una trappola’ non è solo una frase, ma un indizio che punta a connessioni internazionali. Gli esperti si interrogano su motivazioni nascoste, alimentando teorie che vanno dal crimine organizzato alle ombre del Vaticano – una vera caccia al tesoro per chi ama i misteri irrisolti.

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