Attualità
Creazione di un forno crematorio a Mentana: potrebbe risolvere i problemi di Roma?

Un investimento di 2 milioni e 757 mila euro è stato stanziato per un impianto di 697,60 metri quadrati, progettato per avere la capacità di 2356 cremazioni all’anno. Il progetto del forno crematorio è stato approvato dal Consiglio comunale, sulla base di quello proposto da Silve Spa, e servirà per le salme di Roma e provincia.
Il Consiglio comunale di Mentana ha dato il via libera a una delibera per la realizzazione del forno crematorio. Questo risulta da quanto proposto da Silve Spa nel documento “Progettazione, realizzazione e gestione del Tempio crematorio nel Cimitero di Mentana e della sala espositiva all’interno del medesimo”, dove la società delinea l’impianto, mette nero su bianco il finanziamento per la sua costruzione, gestione e mantenimento e spiega da dove e in quale quantità verranno accolte le salme destinate alla cremazione.
L’area scelta per la realizzazione del nuovo forno crematorio a Mentana si trova adiacente al cimitero comunale in Piazzale Don Vincenzio D’Emidio. L’idea del progetto è nata a causa della saturazione del cimitero Comunale di Mentana e dell’aumento di popolazione e di decessi, con la cremazione considerata come alternativa alla sepoltura. Secondo le previsioni, quello di Mentana non sarà l’unico nuovo forno crematorio edificato, ma dovrebbe esserne costruito un secondo a circa 30 chilometri di distanza.
Gli investimenti previsti per il nuovo forno crematorio di Mentana si prevedono di essere complessivamente di 2 milioni e 757 mila euro. Questa cifra sarà suddivisa in: 1.342.00 euro per opere edili ed impianti; 550.000 euro per la fornitura di forni e celle frigorifere; 835.000 euro destinati agli allacciamenti di utenze, arredi e attrezzature, oltre alla formazione e al sito internet ed eventuali imprevisti; e 30.000 euro per la predisposizione dell’offerta.
Il forno crematorio di Mentana, oltre ad accogliere le salme dei residenti, ospiterà i morti provenienti da Roma e parte della sua provincia, in varie percentuali, per un totale di 2356 cremazioni all’anno. Le percentuali di accettazione varieranno in base alla distanza dei vari comuni dal cimitero di Mentana, con Roma che fornirà l’8% delle cremazioni, equivalenti a 694 all’anno.
Infine, la costruzione del nuovo forno crematorio a Mentana, che servirà anche Roma e parte della sua provincia, è necessaria a fronte all’aumento della domanda di cremazione in tutte le regioni italiane e nel centro Italia, attualmente scelta dal 30% dei defunti e le loro famiglie. La questione della mancanza e dell’eccesso di affollamento dei forni crematori tra Roma e provincia è aperta. Attualmente, solo due forni sono presenti: a Prima Porta e a Civitavecchia. Il primo, in particolare, è oberato di richieste, costringendo le salme destinate alla cremazione a tempi di attesa molto lunghi. Il terzo forno crematorio del Lazio si trova a Viterbo.
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Morte sul lavoro a Frosinone: operaio crolla in fabbrica per malore

TragediaSulLavoro Hai mai pensato a quanto possa essere imprevedibile un normale giorno di lavoro? Scopri i dettagli sconvolgenti di un incidente fatale in fabbrica che sta facendo discutere tutti!
In una mattina come tante, un operaio di Frosinone si è sentito improvvisamente male mentre era al suo posto di lavoro, trasformando una routine quotidiana in una tragedia inaspettata. Le autorità stanno indagando sulle circostanze esatte, con testimoni che parlano di un evento rapido e misterioso, lasciando tutti a chiedersi cosa potrebbe averlo causato. Questo caso solleva domande importanti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, un tema che colpisce milioni di persone.
Le Prime Indagini
Fonti vicine alle indagini rivelano che l’operaio, impegnato in attività standard, ha accusato sintomi improvvisi prima di crollare. Gli esperti stanno esaminando fattori come le condizioni ambientali e lo stress lavorativo, alimentando la curiosità su potenziali rischi nascosti che potrebbero riguardare chiunque.Impatto sulla Comunità
La notizia ha scosso la comunità locale, con molti che si interrogano su come prevenire simili incidenti. Testimoni oculari descrivono scene di caos e urgenza, ricordandoci quanto sia fragile la vita quotidiana.
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Emanuela Orlandi, l’ex poliziotto preda di un gruppo criminale in trappola orchestrata

MisteroSvelato La scomparsa di Emanuela Orlandi potrebbe nascondere una trappola orchestrata da un gruppo misterioso, con un ex commissario di polizia al centro di rivelazioni scioccanti che stanno facendo tremare l’Italia!
Immaginate una storia che unisce intrighi internazionali, un rapimento calcolato e un ex commissario di polizia finito nella rete di un’organizzazione oscura: è questo il caso di Emanuela Orlandi, la giovane scomparsa nel 1983 che continua a ossessionare le indagini. Fonti affidabili suggeriscono che il sequestro non fu un atto isolato, ma parte di una trappola ben pianificata, con dettagli che emergono solo ora e lasciano tutti a chiedersi: chi c’è davvero dietro?
La Trappola Orchestrata
Le prime tracce indicano che ‘l’ex commissario della polizia’ potrebbe aver giocato un ruolo inaspettato, attirato in un inganno che ha sconvolto le autorità. Testimoni parlano di un gruppo organizzato che ha teso la rete, con manovre che ricordano spy thriller hollywoodiani – ma è tutto vero, e le prove stanno emergendo.Rivelazioni Sconvolgenti
Nuove informazioni, filtrate da indagini recenti, aggiungono pezzetti al puzzle: ‘le hanno teso una trappola’ non è solo una frase, ma un indizio che punta a connessioni internazionali. Gli esperti si interrogano su motivazioni nascoste, alimentando teorie che vanno dal crimine organizzato alle ombre del Vaticano – una vera caccia al tesoro per chi ama i misteri irrisolti.
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