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Cronaca

Latina, 35enne positiva al Covid muore in ospedale: la Procura apre un fascicolo

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Latina, 35enne positiva al Covid muore in ospedale: la Procura apre un fascicolo

Il caso della giovane donna di Latina, morta a causa del Covid, apre un’inchiesta

La Procura di Latina ha avviato un’indagine sulla morte di Ilenia Salaro, una donna di 35 anni, deceduta a causa delle complicazioni derivanti dal Covid-19 contratto durante le festività natalizie. Gli inquirenti stanno cercando di fare chiarezza sulla sua scomparsa e di stabilire eventuali responsabilità in merito alle cure ricevute durante la sua malattia. I familiari, che hanno presentato denuncia, desiderano comprendere se la prematura dipartita di Ilenia, moglie e madre, sia stata causata da una tragica fatalità o se avrebbe potuto essere evitata con cure adeguate.

Durante le festività natalizie, Ilenia ha manifestato improvvisamente dei sintomi preoccupanti e successivamente, tramite un test, è stata confermata la sua positività al Covid-19. Nonostante non avesse sintomi tipici della malattia, ha manifestato una paralisi agli arti. Rendendosi conto della gravità della sua situazione, si è recata presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, dove è stata ricoverata.

Dopo il ricovero, le condizioni di salute di Ilenia hanno subito alti e bassi. I medici l’hanno sottoposta a prelievi di midollo osseo, sospettando inizialmente una leucemia. Successivamente, a causa dell’aggravarsi della situazione, è stata trasferita all’ospedale di Tor Vergata, dove è stata sottoposta a un intervento al cuore. In seguito, è stata nuovamente trasferita al San Camillo. Purtroppo, dopo dodici giorni, è sopraggiunto il decesso.

I funerali di Ilenia sono stati celebrati nella chiesa del Sacro Cuore di Latina, dove amici, parenti, conoscenti e colleghi del marito, agente della polizia locale, si sono riuniti per un ultimo saluto alla donna. Sulla sua bacheca Facebook sono stati numerosi i messaggi di cordoglio e dediche alla sua memoria. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto profondo nella vita di chi l’ha conosciuta, e l’affetto per lei è evidente nelle parole scritte dai suoi cari.

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Chi è Stella Ford, la misteriosa moglie di Rexal?

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Chi è Stella Ford, la misteriosa moglie di Rexal?

IlMisteroDiStellaFord Che Scioccante Scoperta in un Parco di Roma? #Omicidio #EnigmaUmano

La Strana Storia degli Incontri con la Polizia

Immaginate una donna che si presenta come moglie di un uomo misterioso, fermata due volte dalla polizia senza documenti. Ecco cosa è successo: Stella Ford, il nome che ha usato, è stata avvistata per la prima volta il 20 maggio a Campo de’ Fiori, al fianco di Rexal Ford, un uomo ubriaco e ferito che non ha chiesto aiuto. Gli agenti non si sono allarmati, pensando a un semplice incidente. Poi, dieci giorni dopo, la coppia è stata coinvolta in una lite vicino a San Pietro, dove Rexal è stato identificato grazie al suo passaporto. Stavolta, è scattato lo “Scudo”, un sistema per tracciare casi di violenza, ma Stella non era ferita e sono stati lasciati andare. Che cosa nascondevano questi incontri?

Il Decesso che Lascia Tutti Senza Parole

Otto giorni dopo l’ultimo episodio, il corpo di Stella Ford è stato trovato completamente nudo tra gli oleandri del vasto parco di Villa Doria Pamphilj a Roma – un luogo che ora è al centro di un intrigante enigma. Il suo decesso rimane avvolto nel mistero: il corpo era in uno stato di decomposizione avanzata, rendendo difficile stabilire la causa. Si sospetta un soffocamento, simile a quello che potrebbe aver coinvolto anche una bambina piccola, ma gli esami sono ancora in corso. Chi era questa donna di circa 30 anni, e quali oscuri eventi l’hanno condotta a una fine così tragica?

Le Testimonianze che Alimentano la Curiosità

Amici dello sceneggiatore californiano Rexal Ford ricordano Stella quando era incinta, in un incontro a Malta, dove i due potrebbero essersi conosciuti e sposati. Le uniche informazioni affidabili arrivano dai genitori di Rexal, un’accusata coppia benestante statunitense, che l’hanno vista solo attraverso foto inviate via chat. Dicono che potrebbe essere russa o ucraina, ma non ne sono sicuri, e i controlli stanno verificando se il matrimonio è stato regolare. Intanto, Rexal è in Grecia per un interrogatorio legato a un mandato d’arresto europeo, e le autorità italiane attendono la sua estradizione per approfondire le indagini, inclusi test del DNA. Con lui, solo uno zaino e dispositivi sequestrati – nessun indizio sulla donna o la bambina. Che segreti emergeranno da questa storia?

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Rexal Ford non è il vero nome del sospettato per l’omicidio a villa Pamphili: all’anagrafe Usa ha un nome meno esotico.

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Rexal Ford non è il vero nome del sospettato per l’omicidio a villa Pamphili: all’anagrafe Usa ha un nome meno esotico.

SvelatoUnMisteroChocLeDueIdentitàDellUomoCoinvoltoNelCasoDellaBambinaDiRoma

Il colpo di scena nei registri statunitensi

Immaginate di scoprire che l’uomo fermato in Grecia per un tragico delitto ha un’identità segreta: nei documenti ufficiali degli Stati Uniti, il suo nome non corrisponde a quello sul passaporto. È un dettaglio che fa balzare alle stelle la curiosità in questo caso internazionale, legato alla morte della piccola innocente trovata senza vita nel parco più grande di Roma. Gli inquirenti stanno scavando a fondo, e ogni nuova rivelazione promette di ribaltare le carte in tavola.

Le conferme che alimentano i sospetti

Ma c’è di più: mentre le indagini procedono, emergono prove inconfutabili sulla paternità dell’uomo, un elemento che aggiunge un velo di suspense e fa sorgere mille domande. Chi è davvero questa figura enigmatica, e come si inserisce nel quadro di un evento così drammatico? Le autorità non hanno ancora svelato tutti i dettagli, ma l’attesa per le prossime mosse è palpabile, con potenziali colpi di scena che potrebbero cambiare tutto.

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