Mondo
Stati Uniti, crescita economica Q4 supera le aspettative

L’andamento dell’economia degli Stati Uniti nel quarto trimestre del 2023 ha sorpreso gli osservatori con una crescita solida, seppur a un ritmo più moderato rispetto all’eccezionale espansione registrata nei mesi precedenti. Tale resilienza dell’economia nazionale è emersa in risposta alle sfide connesse agli elevati costi di finanziamento.
Le prime stime del Bureau of Economic Analysis (BEA) degli Stati Uniti indicano che il Prodotto Interno Lordo (PIL) ha registrato un aumento del 3,3% su base annua nel quarto trimestre del 2023.
Ulteriori dati pubblicati recentemente rivelano una certa preoccupazione per l’andamento dell’attività manifatturiera, poiché gli ordini di beni durevoli a dicembre hanno deluso le aspettative degli esperti. In concomitanza, si è verificato un aumento delle richieste di disoccupazione nella scorsa settimana, superando le previsioni degli analisti.
Secondo quanto riportato da Broker-Forex.it, i principali elementi emersi dai dati economici di giovedì sono i seguenti:
– La crescita del PIL nel quarto trimestre del 2023 ha superato le aspettative, registrando un aumento annualizzato del 3,3%, seppur in rallentamento rispetto al notevole 4,9% del trimestre precedente.
– Gli impulsi alla crescita provengono da un aumento della spesa dei consumatori, delle esportazioni, della spesa delle amministrazioni statali e locali, degli investimenti fissi non residenziali, della spesa del Governo federale, degli investimenti privati nelle scorte e degli investimenti fissi residenziali. Il rallentamento nel quarto trimestre è stato prevalentemente influenzato dalla riduzione degli investimenti delle scorte private, della spesa del Governo federale, degli investimenti fissi residenziali e della spesa dei consumatori, con una decelerazione anche nelle importazioni.
– Nel mese di dicembre 2023, i nuovi ordini di beni durevoli manifatturieri sono rimasti stabili rispetto al mese precedente, manifestando un rallentamento rispetto alla prevista crescita dell’1,1% del mercato.
– Le richieste di disoccupazione hanno mostrato un modesto incremento nella settimana terminata il 20 gennaio, raggiungendo le 214.000 unità, superando le previsioni e indicando una variazione rispetto alle 189.000 richieste della settimana precedente.
Prima della pubblicazione di tali dati economici, i mercati avevano stimato una probabilità del 56% di mantenere invariati i tassi di interesse fino a marzo 2023. Successivamente, le aspettative hanno indicato sei probabili tagli consecutivi dei tassi, ciascuno pari a 25 punti base, entro dicembre 2024. Fonte
Attualità
L’ 8 e il 9 Giugno si vota: una scelta che riguarda tutti

L’8 e il 9 giugno milioni di cittadini italiani sono chiamati alle urne per esprimersi su due referendum abrogativi, che toccano temi centrali come il lavoro e l’immigrazione, e come troppo spesso accade, milioni di persone non ci andranno: rimarranno a casa per disillusione, per indifferenza, perché “tanto non cambia nulla”.
È una rinuncia, non solo a un diritto, ma a una possibilità concreta di contare, di orientare scelte che riguardano il lavoro e le politiche migratorie. Si vota per dire sì o no a norme che regolano direttamente i diritti dei lavoratori e le politiche migratorie.
Non partecipare a questo processo è un errore e, in parte, una colpa. Perché chi non vota, lascia agli altri la responsabilità di decidere. Ogni voto perso è un pezzo di democrazia lasciato indietro, un’occasione che si spegne.
In Italia siamo spesso bravi a lamentarci, a denunciare l’incoerenza dei partiti, l’inutilità delle istituzioni, la distanza della politica. Ma poi, quando c’è l’occasione per fare la propria parte, si resta indietro, si sceglie il silenzio.
Votare non è un atto eroico, non risolve tutto, non cambia il mondo da un giorno all’altro, ma è un segnale di partecipazione. C’è chi ha lottato, chi ha marciato, chi ha sfidato regimi, censure e repressioni per ottenerlo. In Italia, fino al 1946 le donne non potevano votare, è passato meno di un secolo, e prima ancora milioni di italiani – poveri, analfabeti, lavoratori – erano esclusi dalle urne per legge.
Il suffragio universale è una conquista recente ed è costato sacrifici e battaglie civili. E oggi, non partecipare al voto con indifferenza significa anche mancare di rispetto a quella memoria, a chi ha aperto la strada per farci contare e per farci scegliere.
Chi ha perso il diritto al voto, nella storia, sa quanto vale.
Noi lo diamo per scontato, e invece oggi, più che mai, va difeso.
L’8 e il 9 giugno si vota. Non è uno slogan, è un invito, ma anche qualcosa di più: una responsabilità personale e collettiva. Chi se ne tira fuori, poi, non potrà dire che la politica non lo rappresenta, perché ha scelto di non esserci.
Attualità
Statua Venere a Berlino rimossa per sessismo: arte sotto attacco o censura culturale?

Una decisione che fa discutere in tempi in cui la sensibilità collettiva verso le questioni di genere è (giustamente) in aumento, la rimozione di una statua raffigurante una Venere nuda a Berlino ha acceso un dibattito infuocato: l’opera, che riprendeva la tradizione classica della nudità femminile, è stata tolta dallo spazio pubblico con l’accusa di essere sessista.
La nudità nell’arte non è pornografia, né oggettificazione del corpo, ridurre ogni rappresentazione del nudo a una questione di “sessismo” è non solo limitato, ma pericolosamente superficiale.
Quando un’opera viene censurata non perché offende, ma perché potrebbe essere interpretata in modo offensivo, entriamo in un terreno dove il contesto, la storia e l’intenzione artistica vengono messi da parte in favore di una morale istantanea e poco riflessiva.
L’arte, per sua natura, non è sempre comoda né rassicurante: provoca, interroga, a volte disturba. Chiedere all’arte di conformarsi a uno standard etico e morale “sicuro” rischia di svuotarla di senso.
Infine, paradossalmente, è proprio questo tipo di censura che rischia di oggettificare la donna: non l’immagine in sé, ma l’idea che una figura femminile nuda non possa esistere nello spazio pubblico senza essere letta come offesa o strumento di dominio. Una donna nuda, in arte, non è automaticamente una vittima: può essere una dea, una madre, o semplicemente un simbolo estetico. Trattarla come un tabù è togliere complessità, non aggiungerla.
La battaglia per l’uguaglianza di genere è sacrosanta, ma confondere le immagini con le intenzioni è una forma di semplificazione che impoverisce tutti.
Rimuovere la statua della Venere a Berlino non è un passo avanti per le donne, ma un passo indietro per la cultura.
-
Cronaca1 giorno fa
La scaletta del concerto dei Duran Duran, quei inglesi rétro, al Circo Massimo a Roma
-
Cronaca2 giorni fa
Saluti fascisti al liceo Malpighi di Roma: la preside abbassa il voto in condotta
-
Cronaca2 giorni fa
Uomo scopre la sua fidanzata con un altro e lo aggredisce, poi prosegue con la routine quotidiana.
-
Attualità3 giorni fa
Toystellers Forever Young: i giocattoli crescono con noi e diventano opere d’arte