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Attivisti per ambiente e Palestina attaccano la Leonardo spa di Roma

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Attivisti per ambiente e Palestina attaccano Leonardo spa con vernice rossa a Roma

La sede della società Leonardo S.p.a. è stata il bersaglio di un blitz da parte degli attivisti di Palestina Libera e Ultima Generazione a Roma. Voci dai manifestanti affermano che l’azienda profitto dal genocidio. L’azione ha coinvolto il lancio di vernice rosso sangue sulla struttura.

Segue un chiaro messaggio dagli attivisti indirizzato ai poliziotti che li scortavano al commissariato. Un attivista ha posto una domanda retorica: “Chi sono i criminali, criminali di guerra in questo caso? Siamo noi attivisti o chi collabora con il genocidio?”.

Il blitz è avvenuto a mezzogiorno quando sei attivisti si sono radunati presso la sede della Leonardo S.p.A. il loro obiettivo era una società pubblica attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. La vernice rosso sangue è stata scagliata contro l’ingresso dell’edificio. Poco dopo, circa quindici minuti dall’inizio dell’azione, le forze dell’ordine sono intervenute.

Il blitz è stato seguito da un messaggio forte. Gli attivisti hanno accusato la società di fare profitto dalla guerra. Lavorando con fondi pubblici, l’azienda ha visto salire i propri titoli in borsa durante un genocidio, secondo il gruppo. Hanno sostenuto che i suddetti soldi dovrebbero invece essere investiti in un Fondo Riparazione per supportare i cittadini in caso di disastri naturali.

Ultima Generazione ha spiegato le ragioni del suo coinvolgimento nel blitz insieme a Palestina Libera, il ramo italiano della campagna Palestine Action. Questa campagna, già attiva in Inghilterra, è riuscita a portare alla chiusura di due fabbriche di armi. In Italia, attivisti ed attiviste stanno lavorando per bloccare l’invio di armi italiane ad Israele. La Leonardo, un’azienda di armi partecipata al 30% dallo Stato Italiano, viene tenuta sotto osservazione. Gli attivisti hanno affermato che, nonostante la vernice rossa verrà pulita, nulla potrà cancellare dalla loro coscienza le vittime civili palestinesi uccise con armi italiane.

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Morte sul lavoro a Frosinone: operaio crolla in fabbrica per malore

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Morte sul lavoro a Frosinone: operaio crolla in fabbrica per malore

TragediaSulLavoro Hai mai pensato a quanto possa essere imprevedibile un normale giorno di lavoro? Scopri i dettagli sconvolgenti di un incidente fatale in fabbrica che sta facendo discutere tutti!

In una mattina come tante, un operaio di Frosinone si è sentito improvvisamente male mentre era al suo posto di lavoro, trasformando una routine quotidiana in una tragedia inaspettata. Le autorità stanno indagando sulle circostanze esatte, con testimoni che parlano di un evento rapido e misterioso, lasciando tutti a chiedersi cosa potrebbe averlo causato. Questo caso solleva domande importanti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, un tema che colpisce milioni di persone.

Le Prime Indagini

Fonti vicine alle indagini rivelano che l’operaio, impegnato in attività standard, ha accusato sintomi improvvisi prima di crollare. Gli esperti stanno esaminando fattori come le condizioni ambientali e lo stress lavorativo, alimentando la curiosità su potenziali rischi nascosti che potrebbero riguardare chiunque.

Impatto sulla Comunità

La notizia ha scosso la comunità locale, con molti che si interrogano su come prevenire simili incidenti. Testimoni oculari descrivono scene di caos e urgenza, ricordandoci quanto sia fragile la vita quotidiana.

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Emanuela Orlandi, l’ex poliziotto preda di un gruppo criminale in trappola orchestrata

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Emanuela Orlandi, l’ex poliziotto preda di un gruppo criminale in trappola orchestrata

MisteroSvelato La scomparsa di Emanuela Orlandi potrebbe nascondere una trappola orchestrata da un gruppo misterioso, con un ex commissario di polizia al centro di rivelazioni scioccanti che stanno facendo tremare l’Italia!

Immaginate una storia che unisce intrighi internazionali, un rapimento calcolato e un ex commissario di polizia finito nella rete di un’organizzazione oscura: è questo il caso di Emanuela Orlandi, la giovane scomparsa nel 1983 che continua a ossessionare le indagini. Fonti affidabili suggeriscono che il sequestro non fu un atto isolato, ma parte di una trappola ben pianificata, con dettagli che emergono solo ora e lasciano tutti a chiedersi: chi c’è davvero dietro?

La Trappola Orchestrata

Le prime tracce indicano che ‘l’ex commissario della polizia’ potrebbe aver giocato un ruolo inaspettato, attirato in un inganno che ha sconvolto le autorità. Testimoni parlano di un gruppo organizzato che ha teso la rete, con manovre che ricordano spy thriller hollywoodiani – ma è tutto vero, e le prove stanno emergendo.

Rivelazioni Sconvolgenti

Nuove informazioni, filtrate da indagini recenti, aggiungono pezzetti al puzzle: ‘le hanno teso una trappola’ non è solo una frase, ma un indizio che punta a connessioni internazionali. Gli esperti si interrogano su motivazioni nascoste, alimentando teorie che vanno dal crimine organizzato alle ombre del Vaticano – una vera caccia al tesoro per chi ama i misteri irrisolti.

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