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Tar annulla provvedimento scuola su bimbo iperattivo, preside blocca accesso

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Tar annulla provvedimento scuola su bimbo iperattivo, preside blocca accesso

Cronaca Roma – Un bambino di sei anni con disturbo del deficit con iperattività è stato sospeso dalla scuola elementare per ventuno giorni. L’episodio è avvenuto a Ladispoli: la famiglia del piccolo, che ha ricevuto la comunicazione via pec, ha fatto ricorso al Tribunale amministrativo del Lazio, che ha dato loro ragione. Ma il dirigente scolastico non ha voluto sentire ragioni. E, nonostante la famiglia si sia presentata a scuola con il loro avvocato e abbia chiamato i carabinieri, non c’è stato nulla da fare. Il bambino non è potuto tornare in classe con i suoi coetanei. Il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha annunciato un’ispezione, per capire come mai sia stato negato l’ingresso al bambino.

Nostro figlio deve tornare a scuola come disposto dal Tribunale, il ministro faccia rispettare alla scuola il decreto del Tar, lo faccia per la serenità di nostro figlio di appena sei anni che si vede negato un diritto”, hanno dichiarato i genitori del bambino, lanciando un appello. La comunicazione è arrivata loro tramite pec il 26 febbraio. Poche parole, una frase con scritto “vostro figlio è allontanato dalla comunità scolastica dal 28 febbraio al 21 marzo”.

I genitori si sono rivolti a un avvocato, Daniele Leppe, e hanno fatto immediatamente ricorso al Tar, che gli ha dato ragione. Il primo marzo il Tribunale ha ordinato il rientro immediato in classe del piccolo e “a provvedere ad assegnare al minore un numero di ore di sostegno compatibile con la gravità dell’infermità da cui è affetto”.

Il 4 marzo portano il figlio a scuola, ma qui l’amara sorpresa: la collaboratrice scolastica ha sbarrato loro l’ingresso, impedendo al bambino di andare in classe. Nemmeno l’intervento dei carabinieri, chiamati dalla famiglia, ha fatto cedere il preside. La famiglia ha sporto denuncia ma per ora il bambino è costretto a rimanere a casa.

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Morte sul lavoro a Frosinone: operaio crolla in fabbrica per malore

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Morte sul lavoro a Frosinone: operaio crolla in fabbrica per malore

TragediaSulLavoro Hai mai pensato a quanto possa essere imprevedibile un normale giorno di lavoro? Scopri i dettagli sconvolgenti di un incidente fatale in fabbrica che sta facendo discutere tutti!

In una mattina come tante, un operaio di Frosinone si è sentito improvvisamente male mentre era al suo posto di lavoro, trasformando una routine quotidiana in una tragedia inaspettata. Le autorità stanno indagando sulle circostanze esatte, con testimoni che parlano di un evento rapido e misterioso, lasciando tutti a chiedersi cosa potrebbe averlo causato. Questo caso solleva domande importanti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, un tema che colpisce milioni di persone.

Le Prime Indagini

Fonti vicine alle indagini rivelano che l’operaio, impegnato in attività standard, ha accusato sintomi improvvisi prima di crollare. Gli esperti stanno esaminando fattori come le condizioni ambientali e lo stress lavorativo, alimentando la curiosità su potenziali rischi nascosti che potrebbero riguardare chiunque.

Impatto sulla Comunità

La notizia ha scosso la comunità locale, con molti che si interrogano su come prevenire simili incidenti. Testimoni oculari descrivono scene di caos e urgenza, ricordandoci quanto sia fragile la vita quotidiana.

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Emanuela Orlandi, l’ex poliziotto preda di un gruppo criminale in trappola orchestrata

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Emanuela Orlandi, l’ex poliziotto preda di un gruppo criminale in trappola orchestrata

MisteroSvelato La scomparsa di Emanuela Orlandi potrebbe nascondere una trappola orchestrata da un gruppo misterioso, con un ex commissario di polizia al centro di rivelazioni scioccanti che stanno facendo tremare l’Italia!

Immaginate una storia che unisce intrighi internazionali, un rapimento calcolato e un ex commissario di polizia finito nella rete di un’organizzazione oscura: è questo il caso di Emanuela Orlandi, la giovane scomparsa nel 1983 che continua a ossessionare le indagini. Fonti affidabili suggeriscono che il sequestro non fu un atto isolato, ma parte di una trappola ben pianificata, con dettagli che emergono solo ora e lasciano tutti a chiedersi: chi c’è davvero dietro?

La Trappola Orchestrata

Le prime tracce indicano che ‘l’ex commissario della polizia’ potrebbe aver giocato un ruolo inaspettato, attirato in un inganno che ha sconvolto le autorità. Testimoni parlano di un gruppo organizzato che ha teso la rete, con manovre che ricordano spy thriller hollywoodiani – ma è tutto vero, e le prove stanno emergendo.

Rivelazioni Sconvolgenti

Nuove informazioni, filtrate da indagini recenti, aggiungono pezzetti al puzzle: ‘le hanno teso una trappola’ non è solo una frase, ma un indizio che punta a connessioni internazionali. Gli esperti si interrogano su motivazioni nascoste, alimentando teorie che vanno dal crimine organizzato alle ombre del Vaticano – una vera caccia al tesoro per chi ama i misteri irrisolti.

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