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Traffico a Roma. 107 ore l’anno sulla macchina. Che vergogna, siamo peggio del Cairo e di Bogotà

Nella Capitale si trascorrono in media 100 ore all’anno bloccati in macchina, peggio del Cairo e di Bogotà.
Cronaca – Questo non è certo un primato positivo per Roma, che risulta tra le città più trafficate al mondo. Questo è quanto emerge da una recente indagine del 2023. Infatti, Roma si classifica al 12esimo posto su quasi 400 città per quanto riguarda la difficoltà negli spostamenti. Gli automobilisti romani trascorrono in media oltre 100 ore all’anno nel traffico, superando le 81 ore di Nuova Delhi e le 72 ore del Cairo.
Nella Capitale si trascorrono in media 100 ore all’anno bloccati in macchina. Peggio del Cairo e di Bogotà. Primato non edificante per la Capitale, che figura tra le città più trafficate al mondo. Lo dice una fotografia scattata in un’indagine relativa al 2023. Roma si piazza al 12esimo posto (su quasi 400) tra i centri in cui è più difficile spostarsi. Oltre 100 le ore passate in media all’anno nel traffico per ogni automobilista, più delle 81 di nuova Delhi e delle 72 calcolate per la Capitale dell’Egitto.
Bogotà, la capitale della Colombia, è una città nota per i violenti scontri tra bande di narcos. Considerata pericolosa a causa dell’elevato rischio di sequestri, è anche la città con il maggior traffico al mondo. Questa situazione ha reso la vita dei residenti estremamente difficile.
Al secondo posto c’è Nuova Delhi, in India, che si trova tra le città più inquinate al mondo. Lo smog spesso avvolge la città formando una fitta nebbia tossica che riduce notevolmente la visibilità. Questo rappresenta un grave rischio per la salute pubblica e pone una serie di sfide sia per i residenti che per le autorità.
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Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai

Arrestata “santona” a Ostia: prometteva di curare il cancro con l’ai, condannata a 9 anni. #Ostia #Truffa #Notizie
Una vicenda a dir poco incredibile si è verificata a Ostia, dove una falsa guaritrice, definita una vera e propria “santona”, è stata arrestata e condannata a nove anni di prigione. La donna era riuscita ad ingannare molte persone con la promessa di cure miracolose per il cancro, utilizzando presunti poteri spirituali e facendo affidamento sull’intelligenza artificiale.
L’arresto è avvenuto dopo un’indagine approfondita portata avanti dalle forze dell’ordine che hanno raccolto sufficienti prove contro di lei. “Una manipolazione del dolore altrui” è stata la definizione fornita dagli investigatori, i quali hanno sottolineato come la santona sfruttasse la disperazione delle sue vittime per estorcergli denaro.
La condanna è stata accolta con sollievo dalle vittime e dalle loro famiglie, molte delle quali si erano affidate a lei nella speranza di trovare una cura impossibile. “Una giustizia attesa da tempo”, ha commentato uno dei parenti delle vittime, esprimendo il sentimento comune di chi ha subito questo inganno.
Sebbene la sentenza rappresenti un’importante vittoria, resta la ferita aperta per chi ha vissuto questo dramma. La vicenda solleva interrogativi importanti sull’influenza e le possibilità di frode legate all’uso dell’intelligenza artificiale in ambiti così delicati.
Le autorità continuano a fare appelli alla popolazione affinché resti vigile e diffidente nei confronti di chi promette cure miracolose. Questa storia tragica è un monito su quanto sia essenziale verificare sempre la validità delle informazioni e delle pratiche mediche proposte.
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Orban e il Tango con l’Ue: Un Ballo a Passi di Attrito e Diplomazia

Accordo storico o resa? I dazi tra USA e UE accendono il dibattito. 🌍🤔 #Trump #VonDerLeyen #Orban
C’è chi celebra l’accordo come un “enorme” traguardo, frutto di un “duro negoziato”, e chi invece, come il primo ministro ungherese Viktor Orban, lo vede come una “debolezza commerciale” dell’Unione Europea. “Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione.” – Un commento pungente per sottolineare la forza di Trump rispetto alla presidente della Commissione.
Orban, notoriamente critico verso Bruxelles, non ha risparmiato le sue parole dure, affermando il suo disappunto per il nuovo impegno dell’UE di acquistare armi ed energia dagli Stati Uniti per circa 750 miliardi di dollari in tre anni. L’accordo, che fissa nuovi dazi al 15% a partire dal primo agosto, esclude materiali come acciaio e alluminio, i cui dazi rimangono al 50%.
“Trump è un negoziatore dei pesi massimi, von der Leyen dei pesi piuma”, ha aggiunto Orban, insistendo sul fatto che nonostante i tentativi di presentarlo come un successo, questo accordo non sarebbe stato positivo per l’Europa. Il leader ungherese ha chiarito che l’Ungheria si tirerà fuori dall’UE se i “vantaggi supereranno gli svantaggi”.
La metafora di Orban non passa inosservata, concludendo che l’accordo con gli Stati Uniti risulti “peggiore” di quello ottenuto dal Regno Unito. La tensione tra il mantenimento dell’alleanza atlantica e gli interessi europei continua ad alimentare il dibattito politico. Resta da vedere come l’unione gestirà queste divisioni in futuro.
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