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Cronaca

Catturato a Fiumicino un noto fuorilegge internazionale!

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Catturato a Fiumicino un noto fuorilegge internazionale!

Arresto a Fiumicino dopo 47 anni di mistero

Un uomo di 65 anni è stato arrestato a Fiumicino, in Italia, per un omicidio risalente al 1977, avvenuto a Melbourne, Australia. Il soggetto, con nazionalità sia australiana che greca, era ricercato in tutto il mondo dal 2017 ed è stato fermato durante un controllo di routine dalla polizia di frontiera aerea giovedì 19 settembre.

Dettagli dell’omicidio

Il sospettato è accusato di aver assassinato Suzanne Armstrong, di 27 anni, e Susan Bartlett, di 28 anni, che vivevano insieme in un appartamento nel quartiere alla moda di Coolingwood. I loro corpi furono trovati tre giorni dopo il delitto, avvenuto nel gennaio del 1977, con varie ferite da coltello. Un particolare inquietante è che il figlio di Armstrong, di soli 16 mesi, fu ritrovato incolume in un’altra stanza durante il ritrovamento.

Inizialmente, l’uomo era stato sentito dagli investigatori e poi lasciato libero, ma da quel momento in poi era scomparso. Le autorità australiane, nel 2017, si erano rese conto che il suo DNA era stato collegato al luogo del crimine. Arrestato a Fiumicino, l’uomo aveva con sé una carta d’identità greca con un nome che richiamava l’identità utilizzata in Australia.

Prossime fasi legali

Il capo della polizia dello Stato di Victoria, Shane Patton, ha descritto l’omicidio come “assolutamente raccapricciante e frenetico”. Ha confermato l’intenzione di avviare le procedure di estradizione per il sospettato. Tuttavia, i tempi di estradizione dipenderanno dalla cooperazione delle autorità italiane. Si stima che ci vorrà almeno un mese per raccogliere le necessarie prove.

Patton ha anche evidenziato la rilevanza di questo caso, definendolo uno dei più gravi e longevi dello Stato, che ha ispirato numerosi podcast e reportage. Nel 2017, la polizia aveva persino messo in palio una ricompensa di 1 milione di dollari australiani per chi avesse fornito informazioni utili. Un detective, che guida le indagini dal 2015, ha informato i familiari delle vittime dell’arresto, facendo loro sapere che sono rimasti “emozionati e profondamente grati”.

La fuga e le indagini

Secondo una fonte del quotidiano australiano The Age, la polizia ha deciso di rivedere il DNA di tutte le 131 persone menzionate nel fascicolo originale. Il sospettato si trovava tra i nominativi e inizialmente si era mostrato disponibile a sottoporsi al test, ma in seguito era fuggito in Grecia. Si riporta che l’uomo, già fermato la notte dell’omicidio con un grande coltello, non fosse stato interrogato a causa della concentrazione degli inquirenti su altri sospetti.

Nel contesto greco, vige una legge che impedisce l’incriminazione per omicidio dopo 20 anni, il che avrebbe escluso qualsiasi possibilità di procedimento legale finché si trovava nel Paese. In seguito all’emissione di una notifica rossa da parte dell’Interpol, le autorità italiane hanno poi catturato il sospetto all'(aeroporto Leonardo da Vinci di Roma).

La richiesta di privacy delle famiglie

Le famiglie delle vittime, Armstrong e Bartlett, hanno chiesto di rispettare la loro privacy, sottolineando che la natura violenta e senza senso delle morti delle loro sorelle ha cambiato le loro esistenze per sempre. Tra ringraziamenti per la perseveranza della polizia di Victoria e gli investigatori cui si sono rivolti, hanno rilasciato una nota: “Non è mai stato facile comprendere la brutalità con cui Suzanne e Susan sono state strappate dalle nostre vite. Per questo, ringraziamo di cuore chi non ha mai smesso di cercare giustizia”.

Cronaca

Un serpente intrappolato in un’abitazione: la curiosa scoperta tra persiana e zanzariera

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Un serpente intrappolato in un’abitazione: la curiosa scoperta tra persiana e zanzariera

SerpentiInCittà e #MisteriDomestici: Immagina di trovare un serpente nascosto in casa – è successo davvero a Roma, e potrebbe capitare a te!

Lo Spavento Improvviso a Labaro

Ieri pomeriggio, giovedì 15 maggio, poco dopo le 17, un tranquillo appartamento a Labaro, nel cuore di Roma Nord, si è trasformato in una scena da film horror. Una colf, dopo aver terminato le pulizie, ha chiuso la finestra senza sospettare nulla, ma un serpente era rimasto incastrato tra la persiana e la zanzariera. Il rettile, un biacco innocuo, era riuscito a raggiungere il primo piano attraverso l’intercapedine, intrappolandosi e scatenando il panico tra i proprietari e la signora. Ti chiedi come possa accadere una cosa del genere nel bel mezzo della città?

Un Nuovo Avvistamento a Vitinia

Non è finita qui: pochi minuti dopo la prima chiamata, un altro allarme è partito da Vitinia, dove un serpente è stato scoperto all’interno di un box auto. Questi intriganti incidenti mettono in luce quanto i serpenti stiano diventando audaci, attirati dalle calde temperature primaverili. Chissà quanti altri segreti si nascondono nelle nostre abitazioni?

I Consigli dell’Esperto per Evitare Sorprese

Secondo Andrea Lunerti, un esperto intervenuto per catturare entrambi i rettili, si tratta di biacchi, abili cacciatori di topi che si avvicinano sempre più alle zone urbane a causa del clima in evoluzione. Anche se non sono velenosi, questi serpenti meritano rispetto: hanno una bocca con oltre 80 denti a uncino e, se minacciati, possono mordere, mirando a parti sensibili come gli occhi e causando potenziali rischi batteriologici. Lunerti avverte: meglio non provare a catturarli da soli e lasciar fare ai professionisti, per evitare guai inaspettati!

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Italia

Straniero costringe donna a terminare la gravidanza per il permesso di soggiorno. Bimba di 14 mesi positiva alla cocaina

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Straniero costringe donna a terminare la gravidanza per il permesso di soggiorno. Bimba di 14 mesi positiva alla cocaina

Al peggio non c’è mai fine. Infatti raccapricciante la notizia (per fortuna) del ritrovamento di una piccola bambina, da parte degli uomini della Polizia di stato, d’altra parte però la piccola è stata trovata positiva alla cocaina.

La minore è stata trovata in pessime condizioni igienico-sanitarie e positiva alla cocaina. La Polizia di Stato di Novara ha indagato tre persone per maltrattamenti in famiglia, abbandono di minore e lesioni personali commessi in danno di una bambina di 14 mesi.

I fatti di Novara

Nei mesi scorsi, una donna italiana aveva denunciato di aver intrapreso una relazione sentimentale con un uomo, straniero, irregolare sul territorio nazionale e del quale conosceva solo il soprannome, che, in seguito a ripetuti maltrattamenti, l’avrebbe costretta a portare a termine una gravidanza in modo tale da poter richiedere il permesso di soggiorno legato alla nascita della figlia.

La relazione è continuata per alcuni mesi dopo il parto, fino a quando l’uomo ha preso con sé la bambina ed ha fatto perdere le proprie tracce. La Squadra Mobile di Novara, sezione reati contro la persona, ha immediatamente avviato le indagini riuscendo ad identificare lo straniero che risultava essere anche senza fissa dimora e gravato da numerosi precedenti di polizia per reati contro la persona, il patrimonio, gli stupefacenti e possesso di armi clandestine.

Dopo mesi di continue ricerche, l’uomo veniva rintracciato all’interno di un locale notturno e, dopo iniziali resistenze, confessava agli investigatori di aver affidato la bambina ad una donna pregiudicata e tossicodipendente residente in provincia. Gli agenti a quel punto riuscivano a individuare l’esatta ubicazione in cui si trovava la minore e, una volta fatto accesso all’interno dell’abitazione, riuscivano a trovare la bambina, costretta a vivere in condizioni di abbandono e di scarsa igiene, motivo per cui veniva trasportata presso l’Ospedale Maggiore di Novara.

Considerato il contesto in cui viveva la bambina, gli agenti hanno subito chiesto di sottoporre alla minore un test tossicologico che purtroppo dava esito positivo sulla sostanza della cocaina. La situazione, talmente grave che gli uomini delle forze dell’ordine insieme alla procura hanno immediatamente deciso di affidare la minore ad una struttura protetta, mentre entrambi i genitori e la donna alla quale era stata affidata sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Novara. E’ stata informata altresì la Procura per i Minorenni di Torino che, richiesta la convalida del provvedimento di urgenza, si è immediatamente attivata, chiedendo l’apertura di procedura di adottabilità della piccola, per garantirle finalmente un contesto di vita adeguato.

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