Un 40enne di Palermo è stato arrestato dalle autorità per aver fatto irruzione nell’appartamento del monsignor Baldassare Reina, vescovo ausiliare di Roma e vice-gerente della diocesi nella Capitale. L’uomo, dopo aver studiato attentamente le abitudini del religioso e dei suoi familiari, è riuscito a compiere un furto del valore di diverse centinaia di euro insieme a una carta di credito.

I Dettagli del Furto

Stando a quanto rivelato da fonti ecclesiastiche, il ladro si era presentato nella chiesa vicina all’abitazione del monsignore, cercando di far credere di essere un fedele presente alla Messa officiata proprio da lui. Questo stratagemma gli ha permesso di accertarsi che il vescovo non fosse in casa. Una volta certa l’assenza del religioso, l’uomo si è introdotto nel cortile della struttura, suonando il campanello per assicurarsi che non ci fossero altre persone. Quando la nipote di monsignor Reina ha risposto, l’uomo si è preparato ad agire.

Nonostante la nipote fosse uscita, l’aggressore ha forzato diverse porte per entrare nell’appartamento. Purtroppo per lui, ha trovato all’interno il fratello del vescovo ausiliare. Nonostante il momento di sorpresa, l’individuo ha minacciato il familiare del religioso, il quale, impaurito, non ha opposto resistenza. Al termine del furto, il ladro ha portato via contante e la carta di credito, quest’ultima successivamente disattivata.

L’Intervento delle Forze dell’Ordine

Le autorità hanno avviato immediatamente le indagini per rintracciare il responsabile dell’infrazione. In pochi giorni, sono riuscite a identificare e localizzare il malfattore, noto per la sua dipendenza da sostanze stupefacenti e per frequentare la zona della stazione Termini. L’uomo è stato trovato in uno stato di evidente alterazione nei pressi di piazza Vittorio e, dopo un primo soccorso in ospedale, è stato trasferito al carcere di Regina Coeli in attesa delle formalità legali.

Teorie e Speculazioni

Le indagini restano aperte, poiché emergono teorie che suggeriscono che il furto potrebbe avere motivazioni personali, rappresentando un avvertimento o un disprezzo, poiché sia il ladro che il monsignor Reina condividono origini siciliane. Tuttavia, tali ipotesi rimangono da verificare e richiedono ulteriori approfondimenti prima di poter essere confermate ufficialmente.