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Ecco come siamo stati licenziati tramite Whatsapp

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Ecco come siamo stati licenziati tramite Whatsapp

Quindici lavoratori di una cooperativa operante all’interno dello stabilimento Yokohama di Tivoli, nella provincia di Roma, hanno denunciato di essere stati licenziati tramite un messaggio WhatsApp. Tuttavia, a seguito delle proteste, sono stati successivamente reintegrati. La vicenda ha sollevato preoccupazioni significative, soprattutto considerata la natura del licenziamento e le ripercussioni immediate su queste persone e sulle loro famiglie.

Dettagli sul Licenziamento e Proteste Sindacali

Il caso riguarda la Cooperativa Car on Click, consorziata del Consorzio Rolando Innocenti, che detiene alcuni contratti di appalto presso lo stabilimento Yokohama di Tivoli. I lavoratori sospesi hanno espresso estremo disappunto per essere stati lasciati senza stipendio e con una sospensione a tempo indefinito. Questo scenario ha generato preoccupazione tra i lavoratori, evidenziando un’anomalia nelle nuove assunzioni all’interno del consorzio o delle cooperative, spesso a condizioni contrattuali meno favorevoli.

La Filt Cgil ha preso una posizione ferma in difesa dei lavoratori, segnalando un possibile “turnover” che sostituirebbe gli ex lavoratori con nuovi assunti a condizioni peggiori. La Federazione dei Trasporti promette di intraprendere tutte le azioni di lotta necessarie per tutelare i lavoratori lasciati senza lavoro e senza stipendio, con un licenziamento comunicato attraverso un semplice WhatsApp.

Intervento Politico e Risposta della Yokohama

L’incidente è stato trattato anche da Arturo Scotto, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati. Scotto ha sottolineato l’inaccettabilità del licenziamento di 15 lavoratori via WhatsApp senza preavviso o dialogo sindacale. Ha annunciato l’intenzione di chiedere al governo l’apertura di un tavolo di crisi immediato per far rientrare l’azienda dai licenziamenti. “In Italia esistono leggi che tutelano i lavoratori, che devono essere preavvisati con tempi e modalità diverse da un semplice SMS”, ha dichiarato Scotto.

Yokohama, in una nota, ha smentito di essere coinvolta direttamente nel licenziamento dei dipendenti, precisando che il personale interessato non è loro dipendente diretto, ma fa parte della Cooperativa Car on Click. La multinazionale ha sottolineato il rispetto per il capitale umano come uno dei principi fondamentali della propria operatività imprenditoriale, ribadendo che la sospensione dei lavoratori rientra in una riorganizzazione delle attività interne del consorzio.

In un comunicato, la Yokohama ha chiarito l’assoluta estraneità rispetto ai presunti provvedimenti di licenziamento, spiegando che si tratta di una sospensione finalizzata a salvaguardare i livelli occupazionali durante il riassetto delle pianificazioni consortili.

Alla fine, i lavoratori sono stati reintegrati. “Questa è una vittoria non solo per i 15 lavoratori che riprenderanno il loro ruolo dopo essere stati licenziati via WhatsApp, ma anche per il rispetto delle leggi e dei diritti dei lavoratori”, ha dichiarato la consigliera regionale PD del Lazio, Eleonora Mattia. La mattina ha elogiato la sinergia tra buona politica e sindacati nella denuncia immediata dell’accaduto.

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A Roma, rete contro gli abusi sulle donne: dai rifugi ai centri per gli aggressori

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A Roma, rete contro gli abusi sulle donne: dai rifugi ai centri per gli aggressori

RomaControLaViolenza: Scopri come una rete innovativa a Roma sta rivoluzionando la protezione delle donne vittime di abusi, con sorprese che potrebbero cambiare tutto!

Immaginate una città come Roma che si trasforma in un baluardo contro la violenza sulle donne: una rete di supporto che unisce case rifugio e centri per maltrattanti, offrendo non solo riparo, ma anche percorsi di cambiamento radicale. Questa iniziativa sta catturando l’attenzione di tutti, ponendo domande affascinanti su come la prevenzione e l’aiuto possano davvero fare la differenza in scenari quotidiani.

La rete di supporto in azione

In questa rete, le donne trovano più di un semplice rifugio; si tratta di un ecosistema che include programmi di counseling e attività comunitarie, stimolando curiosità su come queste misure stiano influenzando migliaia di vite.

Ma c’è di più: i centri per maltrattanti non sono solo punitivi, bensì educativi, con approcci che potrebbero sorprendere, invitando a riflettere su cicli di violenza interrotti prima che sia troppo tardi.

I risultati che stanno facendo scalpore

Dati preliminari suggeriscono impatti positivi, con storie di rinascita che emergono da questa rete, lasciando tutti a chiedersi: e se Roma fosse solo l’inizio di una rivoluzione nazionale?

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Nel Lazio, 1,5 milioni di instabili mentali: proposta di legge per psicologi in ogni ASL

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Nel Lazio, 1,5 milioni di instabili mentali: proposta di legge per psicologi in ogni ASL

SaluteMentaleNelLazio Immagina se 1,5 milioni di persone nel Lazio stessero lottando in silenzio con disturbi mentali: scopri la proposta rivoluzionaria che potrebbe cambiare tutto!

Nel cuore del Lazio, un numero sconcertante di 1,5 milioni di individui affronta quotidianamente le sfide dei disturbi mentali, un dato che solleva interrogativi profondi sul benessere emotivo della comunità. Questa situazione, spesso sottovalutata, sta spingendo verso un dibattito acceso su come migliorare l’accesso a supporto professionale.

La sfida nascosta

Esperti e associazioni segnalano che questi disturbi, che vanno dall’ansia alla depressione, influenzano la vita quotidiana di migliaia di persone, rendendo urgente un intervento strutturato. “La salute mentale non è un lusso, ma un diritto”, come sottolineato da fonti autorevoli nel settore.

La proposta che potrebbe fare la differenza

In risposta a questa emergenza, una proposta di legge mira a introdurre psicologi in ogni ASL del Lazio, offrendo un aiuto accessibile e tempestivo. Questa iniziativa, se approvata, rappresenterebbe un passo decisivo verso una società più attenta e inclusiva, suscitando curiosità su come potrebbe evolversi il panorama della cura mentale in Italia.

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