Cronaca
“Licenze in Arrivo: Ultima Chance per 18mila Opportunità!”

# Roma e il Commercio Ambulante: Una Nuova Era di Regolamentazione
Dopo un lungo periodo di incertezze, l’amministrazione di Roma ha intrapreso una significativa revisione delle norme relative al commercio ambulante. Diverse licenze, che risalgono a decenni fa, sono state prorogate fino ad oggi. Tuttavia, Monica Lucarelli, assessora alle Attività produttive della capitale, ha affermato che «non ci saranno più proroghe». La città mira ad assegnare 18.000 concessioni entro il 2025, pur sapendo che questo approccio potrebbe suscitare conflitti con il Governo, il quale ha previsto nel ddl concorrenza un rinvio della questione fino al 2032. In risposta, le associazioni del settore si stanno preparando a contestare legalmente i nuovi bandi del Comune.
RIFERIMENTO ALLA DIRETTIVA BOLKESTEIN
La regolamentazione del commercio ambulante a Roma è influenzata dalla direttiva europea Bolkestein del 2006. Questa direttiva stabilisce la necessità di mettere a bando alcune strutture limitate, come i posteggi nei mercati, le aree per stabilimenti balneari e le licenze per tassisti. I Municipi sono incaricati di identificare le zone destinate al commercio ambulante e di gestire i relativi bandi, collaborando con il Comune, responsabile delle rotazioni e della gestione delle postazioni. L’obiettivo dell’amministrazione comunale è di rendere i bandi disponibili e pubblicati entro la fine dell’anno, con la speranza di completare il processo entro il 2025. Tuttavia, è probabile che entro il mese di dicembre venga soltanto definito un piano di commercio e le relative mappe per determinare le postazioni e il loro numero nei diversi Municipi. Alcune aree di sosta sono risultate non conformi a causa di nuove normative o modifiche infrastrutturali, mentre altre postazioni sono state ampliate abusivamente da alcuni commercianti.
IMPLICAZIONI DELLA NUOVA REGOLAMENTAZIONE
Una volta avviato il processo di revisione, alcuni posteggi non autorizzati saranno certamente chiusi, specialmente nelle zone centrali, tra cui il Vaticano, dove l’attività commericale è più proficua. Gli ambulanti, però, si mostrano riluttanti al trasferimento nelle aree periferiche, dove potrebbero sorgere nuove opportunità. I bandi futuri potrebbero introdurre requisiti più severi, imponendo l’uso di mezzi ecologici e standardizzazione delle postazioni. Le associazioni di categoria hanno già manifestato l’intenzione di ricorrere al tribunale amministrativo, chiedendo di prorogare il termine fino al 2032, come previsto nella normativa sul ddl concorrenza del 2022 e che ha ricevuto critiche anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
LE DICHIARAZIONI DELL’ASSESSORA
Monica Lucarelli ha sottolineato: «Il processo di riorganizzazione delle concessioni di suolo pubblico a Roma è focalizzato su una serie di bandi per garantire trasparenza e legalità nel settore del commercio ambulante. Già stiamo affrontando il quarto ricorso, ma non ci fermeremo». Ha poi aggiunto che nel Municipio II risulta avviato un sistema di conferenza servizi a inizio settembre e che sono stati effettuati controlli su circa 150 postazioni. Da tali verifiche è emerso che la maggior parte dei venditori occupa uno spazio maggiore rispetto a quello consentito, creando così problemi di decoro urbano e vivibilità per i residenti. Andrea Alemanni, presidente della commissione Commercio del Campidoglio, ha dichiarato: «Siamo sulla strada giusta e la direzione da prendere è chiara. La Bolkestein stabilisce che le concessioni di suolo pubblico scadono. Per riassegnarle, dobbiamo aderire alle attuali normative, dal codice della strada alla gestione della sovrintendenza. Siamo pronti a realizzare un cambiamento storico che Roma attende da tempo».
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