Cronaca
“Terrore in Strada: L’Incubo di Essere Minacciati da un Coltello”

UNA SERA TRA AMICI DIVENTA INCUBO
Un episodio scioccante ha minato quella che doveva essere una serata serena per due giovani italiani, di 17 e 19 anni. Il 5 settembre, i ragazzi si sono ritrovati coinvolti in un’aggressione da parte di un gruppo di coetanei.
L’EVENTO
I due ragazzi si trovavano al Parco Schuster per partecipare a un concerto organizzato durante una manifestazione culturale, nei pressi della Basilica di San Paolo Fuori le Mura. Poco dopo la mezzanotte, mentre ballavano insieme ad altri amici, una gang composta da due italiani e un egiziano si è avvicinata a loro. Il loro intento era quello di rubare le catenine d’oro indossate dalle vittime. Quando i ragazzi hanno cercato di difendersi, l’aggressore egiziano ha estratto un coltello, iniziando a minacciarli e dando inizio a una violenta scazzottata. Colpi, calci e spintoni si sono succeduti mentre i giovani faticavano a proteggersi. Alla fine, la banda è riuscita a portare via le catenine e a fuggire, lasciando i presenti sbalorditi.
Le urla hanno attirato l’attenzione del personale di sicurezza della manifestazione, che è intervenuto immediatamente. Vedendo i ragazzi in stato di necessità, hanno chiamato i soccorsi. Sul posto sono giunti gli operatori del 118 e i carabinieri del Nucleo Radiomobile. Nel frattempo, mentre i feriti ricevevano le cure, i militari hanno avviato la raccolta di testimonianze e avviato la ricerca dei tre aggressori.
L’AZIONE DELLA POLIZIA
Grazie alle descrizioni fornite dalle vittime e da alcuni testimoni, i carabinieri sono stati in grado di individuare rapidamente e fermare la banda, che si era rifugiata in un’area isolata del parco di via Ostiense. Durante la perquisizione, i militari hanno rinvenuto una delle catenine rubate nel marsupio di uno degli aggressori. L’altra catenina è stata trovata nel sottosella dello scooter dell’egiziano, parcheggiato nelle vicinanze del luogo dell’incidente. I tre giovani, tutti incensurati, sono stati denunciati per rapina aggravata in concorso, e il coltello utilizzato durante l’aggressione è stato sequestrato, così come lo scooter.
Cronaca
Boss Doms sbarca a Room26: un evento da non perdere

Preparati a un weekend di vibrazioni elettrizzanti che trasformeranno Roma in una pista da ballo impazzita: scopri cosa sta per succedere al Room26! #MusicaElettronica #Room26 #BossDoms
L’Evento Imperdibile
Al Room26, il tempio romano adorato dai clubbers, si preannuncia un fine settimana di pura energia elettronica che ti farà vibrare fino all’alba. Venerdì 16 maggio, Boss Doms, l’idolo delle notti romane, salirà in consolle per un set mozzafiato insieme a Fabio Angeli e Mattia Olivi – preparati a good vibes che potrebbero diventare virali! Il giorno dopo, sabato 17, Miki Stentella incendierà la serata con ritmi house che non potrai smettere di condividere.Chi è il Fenomeno Boss Doms?
Ti sei mai chiesto come un DJ possa unire rap, samba ed elettronica in un mix irresistibile? Lui è Edoardo Manozzi, meglio noto come Boss Doms, un talento romano del 1988 che ha conquistato il mondo della musica con la sua versatilità da polistrumentista. Tutto è iniziato a soli dieci anni con una chitarra in mano, e da lì, la sua passione lo ha portato a esplorare generi che ti faranno dire: “Come fa a essere così creativo?”.
Le Collaborazioni che Ti Lasceranno a Bocca Aperta
Immagina di collaborare con star come Achille Lauro fin dall’infanzia, culminando in hit come “Me ne frego”, “Cenerentola” e “Rolls Royce” – e non solo! Boss Doms ha incantato la sfilata di Gucci alla Milan Fashion Week 2021 e ha sfidato se stesso in TV con Pechino Express. Le sue partnership con Gemitaiz, Marracash, Coez e altri big del rap e dell’elettronica sono leggendarie, a partire dal debutto con “Dustep” nel 2011 e l’album “Marco Bello & Fried Chicken”. E se pensavi che si fosse fermato lì, aspetta di scoprire i suoi recenti singoli solisti come “I Want More” e i remix di hit globali come “Back to My Bed” e “Lovelife” – roba che potrebbe diventare la tua nuova ossessione!
Cronaca
Amianto: l’operaio sconfigge l’Inps in tribunale, ma la burocrazia lo fa fuori prima della pensione

AmiantoUccide: Un operaio lotta per la giustizia contro un nemico invisibile, ma il tempo gli sfugge via! Scopri i dettagli di questa storia drammatica che ti lascerà senza parole #GiustiziaPostuma #SaluteLavoro
La Tragica Fine di un Lavoratore Dimenticato
Un operaio di 64 anni, impiegato presso lo stabilimento Colgate-Palmolive di Anzio, è deceduto a causa di gravi malattie polmonarie causate da anni di esposizione all’amianto. Originario di Nettuno, aveva iniziato a lavorare nello stabilimento nel 1988 come addetto alla manutenzione e carrellista, per poi ricoprire diversi ruoli fino al 2010. Immagina la sorpresa quando, dopo una lunga battaglia, ha finalmente ottenuto il riconoscimento dei benefici previdenziali, ma è scomparso prima di poter godere di un meritato pensionamento anticipato.
La Lotta Legale che Ha Cambiato Tutto
Inizialmente, il Tribunale di Velletri aveva respinto la sua richiesta di benefici, nonostante una consulenza medica che confermava il legame tra la sua broncopatia e l’esposizione professionale all’amianto. Ma ecco il colpo di scena: il ricorso alla Corte d’Appello di Roma ha ribaltato la situazione, condannando l’Inps a riconoscere 14 anni di esposizione e ad accreditare le maggiorazioni contributive. Questa vittoria avrebbe potuto cambiare la sua vita, ma purtroppo è arrivata troppo tardi, trasformando il caso in un esempio emblematico di “giustizia postuma”.
Le Parole di Chi Ha Combattuto al Suo Fianco
L’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto, ha guidato questa battaglia legale e non nasconde la sua amarezza. “Una sentenza di grande rilievo, ma oscurata dalla morte del lavoratore”, ha dichiarato, sottolineando come i ritardi di Inps e Inail abbiano peggiorato le cose. Ora, l’azione continua a favore della vedova, che potrebbe ottenere un aumento della pensione e un risarcimento. Bonanni lancia un appello accorato: “Basta inerzia, bonifichiamo i siti contaminati prima che altre vite siano a rischio – ogni fibra inalata potrebbe essere fatale!”
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