Attualità
Jole Pedicini scomparsa da San Lorenzo, l’appello dei familiari per ritrovarla.

Nelle ultime ore, il quartiere romano di San Lorenzo è stato pervaso da grande apprensione a causa della scomparsa di Jole Pedicini. I familiari, visibilmente preoccupati, hanno lanciato un appello per ricevere aiuto nella sua ricerca. Secondo quanto comunicato dai parenti e confermato dalle autorità, la donna potrebbe essere in uno stato confusionale, aumentando così l’urgenza di ritrovarla al più presto.
Chi è la donna scomparsa a San Lorenzo
Jole Pedicini è una donna di 75 anni, nata a Benevento il 26 febbraio 1949. È di corporatura minuta: alta circa un metro e cinquanta e pesante 55 chili. I suoi occhi sono castano scuro e ha capelli biondi tinti. Si è allontanata da casa a piedi intorno alle 11.30 della mattina di martedì 15 ottobre. L’Associazione Penelope Lazio ha specificato che la donna ha difficoltà a camminare, un dettaglio che potrebbe complicare ulteriormente le ricerche.
Cosa indossava quando è scomparsa e dove potrebbe trovarsi
Quando Jole è uscita di casa, indossava un vestito scuro e un giacchetto di jeans. Portava con sé una borsa a secchiello rossa, ma ha lasciato a casa il cellulare. Nella borsa dovrebbero esserci il portafoglio con pochi euro, la carta d’identità e la tessera Intercity. Le autorità e i familiari stanno concentrando le ricerche nella zona di via Tiburtina e nelle aree circostanti, sperando di ritrovarla al più presto.
In caso di avvistamento, chiunque incontri Jole è invitato a contattare immediatamente le forze dell’ordine chiamando il numero di emergenza unico 112. È possibile anche mettersi in contatto con l’Associazione Penelope al numero 3396514799 o direttamente con i familiari ai numeri 3928430342 o 3332906056.
Attualità
Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!
Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.
La sequenza degli eventi
Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.Le implicazioni per la sicurezza
Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?
Attualità
Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.
I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.
Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.
Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.
Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.
Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.
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Ho trame in mente. Produttori, non fate i pigri.