Attualità
Ritrovato il corpo di un uomo nella propria abitazione

Una donna di 47 anni, originaria della Repubblica Dominicana, è stata arrestata dai carabinieri della Compagnia di Roma Trionfale con l’accusa di rapina aggravata e indebito utilizzo di carte di credito. L’arresto fa seguito alla morte di un pensionato romano di 68 anni, trovato privo di vita nella sua abitazione nel settembre scorso. Le indagini, condotte dalla Procura della Repubblica e coordinate dalla Stazione di Roma Ottavia, sono partite dopo il rinvenimento del corpo dell’uomo in via Marcello Palmisano, quartiere Nord Ovest della Capitale.
Un incontro fatale
L’incidente risale alla scorsa estate quando il pensionato è entrato in contatto con la donna su un sito d’incontri. Dopo averla incontrata di persona il 19 settembre, l’uomo l’ha invitata a casa sua, dove avrebbero consumato un pasto insieme. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, durante l’incontro la donna avrebbe somministrato al pensionato una sostanza narcotizzante nel vino, facendolo cadere in un sonno profondo. Approfittando dello stato di incoscienza del 68enne, la donna avrebbe sottratto il suo bancomat, la carta di credito e uno smartphone iPhone, per poi prelevare fino a 8mila euro dai conti della vittima.
L’arresto e le prove raccolte
L’allarme è scattato quando un familiare ha trovato l’uomo morto in casa e ha contattato i soccorsi. Le indagini successive hanno portato alla scoperta di una chat su WhatsApp tra il defunto e una donna che si faceva chiamare “Patrizia”. Attraverso l’ispezione dei dispositivi informatici della vittima e dei messaggi audio scambiati tra i due, gli investigatori hanno ricostruito la dinamica della rapina. Un video, in particolare, avrebbe fornito ulteriori prove contro la donna, culminando nel suo arresto. Attualmente, la 47enne si trova nel carcere di Rebibbia in attesa delle decisioni della giustizia. Le autorità attendono anche l’esito degli esami autoptici per determinare le cause esatte del decesso del pensionato.
Attualità
Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!
Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.
La sequenza degli eventi
Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.Le implicazioni per la sicurezza
Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?
Attualità
Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.
I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.
Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.
Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.
Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.
Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.
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