Arriva dal 15 al 17 novembre, al Teatro Belli di Roma, Barbablù, spettacolo tratto da uno scritto di Hattie Naylor. Il testo, tradotto da Monica Capuani, presenta la regia di Giulia Paoletti e vede come protagonista Edoardo Frullini. Con un monologo incisivo, affronta il delicato tema della violenza sulle donne. Attraverso la figura di Barbablù, si esplorano le dinamiche di personalità che da sane diventano patologiche: «Le donne di Barbablù – spiega Frullini – sono intrinsecamente già vittime. Sono vittime di personalità probabilmente troppo fragili…».

Un Progetto di Educazione e Sensibilizzazione

Non si considera la giustificazione, ma piuttosto una comprensione del vero volto di Barbablù per estirpare tale dualismo: «Il progetto – afferma Frullini – nasce dalla convinzione che il teatro può essere usato come strumento di educazione…». Il fine è coinvolgere realtà che si occupano di violenza di genere per organizzare incontri e dibattiti, grazie al sostegno del patrocinio.

“Com’eri vestita?” e l’Educazione dei Giovani

Accanto allo spettacolo, la mostra “Com’eri vestita?” è curata in Italia dall’associazione Libere Sinergie e Amnesty International. Essa presenta storie di abusi, esponendo gli abiti indossati dalle vittime. Il progetto, nato nel 2013, mira a smantellare il pregiudizio che la vittima possa essere responsabile a causa del suo abbigliamento. Educando il pubblico, si rivolge in particolare ai giovani: l’obiettivo è allestire repliche matinée per gli studenti delle scuole superiori, coinvolgendoli attivamente nei dibattiti.