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Cronaca

«Anestesista e sala operatoria necessari dopo shock anafilattico da sedazione»

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«Anestesista e sala operatoria necessari dopo shock anafilattico da sedazione»

L’intervento chirurgico che ha condotto al decesso di una giovane ventiduenne nel Siracusano continua a sollevare molti interrogativi. Il procedimento si è svolto all’interno di uno studio medico a Roma, ora al centro di esami e verifiche presso l’istituto di medicina legale del policlinico di Tor Vergata.

Autopsia e indagini in corso

Mentre si attendono i risultati dell’autopsia per chiarire le cause della tragica scomparsa, emergono dettagli rilevanti sulla struttura sanitaria. Il luogo in cui ha avuto luogo l’intervento non risulta in possesso delle autorizzazioni necessarie per svolgere attività procedurali, come dichiarato dalle autorità regionali.

Precauzioni e rischi degli interventi chirurgici

Sull’argomento è intervenuta Camilla Di Pasquali, esperta in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, sottolineando l’importanza di essere pienamente consapevoli dei rischi associati a qualsiasi tipo di intervento. “Anche nelle operazioni più semplici — ha detto Di Pasquali — è essenziale che i pazienti siano informati e consapevoli di ciò che potrebbe accadere”.

Questa vicenda rimane al centro dell’attenzione pubblica e sanitaria, accentuando il dibattito sull’importanza delle certificazioni e delle precauzioni mediche nel campo chirurgico.

Cronaca

La scomparsa di Francesco Terzulli, lo psicologo dei Parioli, a soli 55 anni: una vita da ricordare

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La scomparsa di Francesco Terzulli, lo psicologo dei Parioli, a soli 55 anni: una vita da ricordare

TragediaSullaCassia Un psicologo di 55 anni muore in un incidente sconvolgente: c’è un mistero dietro la caduta del suo scooter? 🛵💥

Immaginate un tranquillo pomeriggio su una strada trafficata, quando all’improvviso un evento inaspettato trasforma una routine in tragedia. Francesco Terzulli, un psicologo di 55 anni originario di Bari ma residente a Roma, ha perso la vita in un drammatico schianto. Mentre viaggiava sul suo scooter, qualcosa ha fatto perdere il controllo, lasciando tutti a chiedersi: cosa potrebbe aver scatenato questo fatale incidente?

La Dinamica

Le indagini della Polizia Locale del gruppo Cassia stanno svelando i primi dettagli di quanto accaduto ieri intorno alle 13:30 sulla via Cassia Veientana. Terzulli era in sella al suo scooter Piaggio Liberty quando, all’altezza del chilometro 3.800 in direzione Viterbo, ha improvvisamente perso il controllo. Testimoni oculari, automobilisti di passaggio, hanno assistito alla scena e hanno subito chiamato i soccorsi. In un baleno, i sanitari del 118 sono arrivati con un’eliambulanza, ma nonostante i disperati tentativi di rianimazione, il 55enne non ha mai ripreso conoscenza. Il suo corpo è stato poi trasferito all’Istituto di Medicina Legale del Verano, dove l’autopsia è prevista per oggi – un esame che potrebbe rivelare indizi sorprendenti su ciò che è realmente accaduto.

Le Ipotesi

Ora, le domande si accumulano: era solo un momento di distrazione o c’è di più? Gli investigatori stanno valutando diverse possibilità, come un improvviso malore che potrebbe aver colto Terzulli al volante. La Polizia ha già escluso l’urto con un altro veicolo, ma non si ferma qui. Potrebbe esserci stato un dosso o un avvallamento sull’asfalto? Gli agenti hanno ispezionato la strada senza trovare anomalie evidenti, ma ulteriori test sono in corso. Intanto, i testimoni sono stati interrogati e lo scooter è stato sequestrato per una perizia tecnica approfondita. Questa analizzerà la velocità e le condizioni del mezzo, alimentando la curiosità su cosa abbia davvero trasformato una semplice guida in un dramma fatale. Per permettere le indagini, la strada è stata chiusa per ore, lasciando gli automobilisti a fantasticare su questa storia intrigante.

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Il complice nascosto di Giada Crescenzi: una verità inaspettata

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Il complice nascosto di Giada Crescenzi: una verità inaspettata

MisteroAMFregene: Giada Crescenzi ha agito da sola o c’è un complice nascosto che cambierà tutto?

Un delitto scioccante e irrisolto

Giada Crescenzi, la 31enne al centro di un caso che sta facendo impazzire gli investigatori, potrebbe non essere l’unica coinvolta nell’omicidio di Stefania Camboni, la 58enne trovata senza vita nella sua villetta di Fregene. Le autorità sospettano che la giovane abbia agito con complici ancora non identificati, alimentando un alone di mistero su ciò che è accaduto quella fatidica notte. Intanto, il compagno di Crescenzi, Francesco Violoni, non è indagato ma le sue dichiarazioni hanno lasciato più domande che risposte, lasciando tutti a chiedersi: cosa sta nascondendo?

Le indagini si infittiscono

I carabinieri sono tornati sul luogo del delitto per nuovi accertamenti, con esperti che setacciano ogni angolo della villetta. L’autopsia ha rivelato dettagli agghiaccianti: Stefania è stata uccisa con circa 20 coltellate, colpite in zone vitali come gola e cuore. Eppure, l’ora esatta della morte rimane un enigma, aprendo scenari imprevedibili. Gli inquirenti stanno valutando ogni indizio, dalle tracce di sangue lavate sulle scarpe di Crescenzi ai segni di pulizie frettolose in diverse stanze, che potrebbero svelare un piano più grande di quanto immaginato finora.

Le discrepanze che fanno sospettare

Nelle prime versioni dei fatti fornite da Crescenzi e Violoni, emergono contraddizioni che lasciano tutti a bocca aperta: sangue non notato da alcuni, presenze inspiegabili e storie di convivenza tesa. I due si erano trasferiti dalla vittima per necessità, dopo una truffa immobiliare, ma ora si parla di gelosie e tensioni represse. Stefania è stata trovata coperta da lenzuoli, forse spostata dopo l’agguato, e nessuno ha sentito nulla. Che ruolo hanno giocato le ricerche online di Crescenzi su psicofarmaci e intossicazioni? E perché la coppia ha camminato fino alla stazione dei carabinieri invece di chiamare i soccorsi? Domande come queste tengono tutti con il fiato sospeso, in attesa di nuovi colpi di scena.

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